Kim Kardashian: “Bocciata agli esami di Giurisprudenza per colpa dell’AI”

Kim Kardashian si racconta con ironia, ammettendo di aver usato ChatGPT per gli studi di Legge e di avere una relazione tossica con l’intelligenza artificiale

Pubblicato:

Claudia Giordano

Content editor Lifestyle e digital strategist

Appassionata di marketing e comunicazione, li ha trasformati in lavoro e si divide tra la professione di social media strategist, scrittrice e content editor.

Kim Kardashian sa sempre come rimanere sulla cresta dell’onda: dopo aver dominato la moda, la TV e i social, ora l’imprenditrice e influencer torna sul piccolo schermo con una nuova serie dal titolo All’s Fair in cui veste i panni di un’avvocata decisa e brillante, un ruolo che, curiosamente, riflette anche la sua vita reale.

In un’intervista rilasciata all’edizione americana di Vanity Fair, Kim ha parlato della sua ultima fatica televisiva, ma si è anche lasciata andare a confessioni piuttosto inaspettate, mostrandosi come non l’avevamo mai vista: imperfetta, ironica e sorprendentemente sincera. E proprio durante l’intervista, la fondatrice di Skims ha svelato un dettaglio inaspettato su quella che ha definito essere “una relazione tossica con ChatGPT” che ha fatto discutere il web e che l’ha messa in difficoltà con, nientemeno che, i suoi studi in Giurisprudenza.

Kim Kardashian, ChatGPT e quegli esami di Legge sbagliati per colpa dell’AI

Kim Kardashian avvocata? Ebbene sì, ma per il momento solo sul set: l’imprenditrice e influencer è impegnata dal 2019 nel suo percorso universitario per diventare avvocata, senza essere riuscita ancora ad ottenere l’ambita abilitazione. Nell’intervista a Vanity Fair America, Kim ha spiegato di essersi spesso affidata al noto programma di AI ChatGPT per chiarire dubbi o preparare domande d’esame, ma di non aver raggiunto l’esito sperato.

“Quando ho bisogno di conoscere la risposta a una domanda, faccio una foto e la inserisco nel software” ha raccontato Kim durante l’intervista non appena l’argomento cade sul rapporto con l’intelligenza artificiale. Tayana Taylor infatti ha chiesto alla Kardashian se avesse mai interpellato un chatbot per avere consigli e Kim ha ammesso di averlo fatto principalmente per questioni legali.

Peccato però che, il più volte, il risultato sia stato un disastro e così, da strumento di supporto, l’AI è diventata una fonte di frustrazione per Kim, al punto da farle esclamare: “Mi ha fatto bocciare agli esami… ogni volta” aggiungendo ironicamente “Poi mi arrabbio e urlo contro il programma. Se non passo, saprete chi incolpare… ChatGPT”.

La star ha confessato di avere una vera e propria “relazione tossica” con ChatGPT, l’intelligenza artificiale che a suo dire l’ha aiutata, ma anche confusa, durante il percorso di studi in Legge. “La devono migliorare perché io conto davvero su di loro per aiutarmi” ha aggiunto ancora la Kardashian, mostrando un lato davvero inedito e aggiungendo: “Mi insegna delle lezioni di vita, poi diventa il mio terapeuta e mi dice perché devo credere in me stessa dopo che si sono sbagliati” ha concluso a sorpresa.

Un modo per scherzarci su, sì, ma anche per svelare un lato umano che raramente mostra, ovvero quello di chi si sente inadeguato, nonostante il successo planetario ottenuto a soli 45 anni. Di certo una Kim Kardashian diversa da quella alla quale ci ha sempre abituati.

Kim Kardashian, in attesa dei risultati degli esami usa ChatGpt come terapeuta

Kim Kardashian dunque si è aperta come mai prima d’ora, ammettendo una certa dipendenza tossica dall’AI e mostrando come, anche dietro una semplice battuta, si nasconda in realtà una riflessione più profonda. In fondo la “relazione tossica” con ChatGPT di cui parla Kim è anche la metafora perfetta del nostro tempo, in cui la dipendenza dalla tecnologia rischia di spegnere la fiducia in se stessi.

Lei stessa lo ha ammesso: “ChatGPT è diventato un po’ come il mio terapeuta. Mi spiega dove ho sbagliato, poi mi dice perché devo credere di più in me”. C’è ironia nelle sue parole, ma anche tanta consapevolezza perché, dietro l’immagine di imprenditrice miliardaria, madre di quattro figli e regina dei social, c’è una donna che, come tante, cerca equilibrio tra controllo e vulnerabilità.

Intanto lo scorso maggio, non avendo ancora ottenuto l’abilitazione ufficiale ad esercitare la professione di avvocata perché sta aspettando i risultati della prova sostenuta, Kim ha ottenuto il baby bar che consente a chi non ha frequentato l’Università di ottenere, sotto la supervisione di un avvocato abilitato, un’equivalenza. Dunque un modo per poter comunque far valere i propri studi in attesa dell’esito degli esami, tra i più difficili in assoluto.

E chissà che ben presto potremo vedere la Kardashian non solo più nell’aula di un tribunale televisivo, ma nei panni di avvocata vera e propria. 

 

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