Non è un periodo semplice per Kevin Costner. L’attore e regista, che negli ultimi anni ha puntato tutto sulla sua ambiziosa saga western Horizon: An American Saga, si trova ora al centro di una controversia legale che nulla ha a che vedere con il botteghino (per una volta) ma che rischia comunque di pesare sul futuro del progetto. A portarlo in tribunale, infatti, è una società specializzata nel noleggio di costumi di scena, convinta di non essere stata pagata per il lavoro svolto sul set.
Kevin Costner: ecco perché deve risarcire 440mila dollari
La vicenda che vede coinvolto in prima persona Kevin Costner e la sua casa di produzione Territory Pictures ruota attorno ai costumi utilizzati per il secondo capitolo di Horizon. Secondo l’accusa, la produzione avrebbe usufruito regolarmente degli abiti forniti senza però saldare tutte le fatture concordate. Non solo, alcuni capi sarebbero tornati indietro danneggiati: un dettaglio non da poco, che avrebbe fatto lievitare la richiesta economica.
Il risarcimento richiesto sfiora i 440mila dollari e nella cifra sarebbero compresi – oltre ai già citati mancati pagamenti – anche i costi aggiuntivi legati ai danni e le spese legali. Una situazione che, sempre secondo quanto emerge dagli atti e riportato dai media statunitensi, non sarebbe stata risolta nonostante i solleciti, spingendo così la società a rivolgersi al tribunale.
Horizon, il sogno dell’attore americano è un flop
La causa arriva proprio mentre la saga di Horizon attraversa una fase tutt’altro che semplice. Il primo film del franchise, pensato come l’inizio di un racconto in quattro capitoli, non ha ottenuto il successo sperato nelle sale, lasciando scoperto il lato più fragile di un’operazione tanto ambiziosa quanto onerosa. Le conseguenze sono arrivate a cascata. Il risultato immediato è stato un rallentamento dell’intero progetto: il secondo capitolo è rimasto in sospeso mentre i successivi sono ancora privi di certezze. Li vedremo mai al cinema?
Kevin Costner ha più volte ribadito di credere profondamente in Horizon e proprio per questo sarebbe arrivato a investire anche risorse personali pur di portare avanti la saga. Ma tra costi elevati, ricerca di nuovi finanziamenti e tempi che si allungano, il percorso si sta rivelando più accidentato del previsto. E questa richiesta di risarcimento è la ciliegina sulla torta.
Le altre questioni aperte
La disputa sui costumi non è l’unico fronte legale che riguarda l’attore americano in questo periodo. Nei prossimi mesi è attesa, infatti, anche un’udienza arbitrale legata a presunti problemi in un accordo di co-finanziamento che coinvolge la produzione, una banca e un distributore.
Inoltre resta aperta anche una causa avviata da una stunt performer che ha lavorato al secondo capitolo della saga. In questo caso le accuse non riguardano il lato economico della questione, al contrario si tratterebbe di qualcosa di molto più delicato: sul banco sembrerebbero esserci presunti comportamenti scorretti sul set e una scena girata senza le tutele previste. La produzione, dal canto suo, ha respinto ogni accusa, ma la causa rimane in piedi.
Insomma a oggi Horizon sembra sì una saga, ma non cinematografica quanto piuttosto un ciclo infinito di problemi. Il sogno di Kevin Costner si sta infrangendo giorno dopo giorno contro complessità di ogni tipo e il grande ritorno al western dell’attore di Balla coi lupi oggi ha tutta l’aria di una prova di resistenza. Cederà o riuscirà ad arrivare fino in fondo?