Hubert de Givenchy: biografia, muse, creazioni

Le muse, le creazioni e lo stile di Hubert de Givenchy, uno degli stilisti più amati di sempre

Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Il nome di Hubert de Givenchy è da sempre legato alla moda, ma soprattutto è sinonimo di raffinatezza ed eleganza. Con il suo stile aristocratico ha vestito donne famose e straordinarie scrivendo una pagina essenziale dell’haute couture.

La storia di Hubert de Givenchy

Classe 1927, Hubert de Givenchy ha iniziato la sua carriera quando aveva appena 17 anni, abbandonando Beauvaus, sua città natale, per vivere a Parigi e coltivare la passione per il mondo della moda.

Mentre studia ancora disegno all’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts, esordisce al Jacques Fath e inizia a lavorare per Robert Piguet e Lucien Lelong, arrivando alla Maison Schiaparelli.

Nel 1952, a soli 27 anni, apre il suo primissimo atelier, debuttando con una collezione che riscuote un successo immediato. Le sue creazioni, confezionate con dei materiali semplici e dalle linee pulite, danno il via a una carriera che durerà oltre 40 anni.

Fra gli abiti che riscuotono maggiore successo c’è la blusa Bettina, una creazione in lino bianco e con maniche a balze ispirata da Bettina Graziani, celebre modella.

Hubert de Givenchy e l’amicizia con Audrey Hepburn

La vita di Hubert de Givenchy è stata segnata soprattutto dall’amicizia con Audrey Hepburn. Un legame nato nel 1953 dal loro primo incontro. All’epoca lo stilista credeva che avrebbe incontrato Katherine Hepburn.

“Quando me l’hanno presentata pensavo a Katherine Hepburn – ricorderà tempo dopo -. Non la conoscevo. Lei voleva che le disegnassi gli abiti per il suo secondo film “Sabrina” con Humphrey Bogart. Le ho detto che no, non potevo. Ero impegnato. Ma lei ha insistito. Finché un giorno mi ha invitato fuori a cena. Figuriamoci una donna che invita un uomo a cena. Ma ho accettato. A fine serata mi aveva conquistato e da allora non ho mai smesso di vestirla”.

Quell’incontro cambierà la sua vita e da quel momento Hubert de Givenchy realizzerà i costumi di moltissimi film dell’attrice come “Funny Face”, ma soprattutto “Colazione da Tiffany”. Non solo, la vestirà anche in numerose apparizioni pubbliche, contribuendo a renderla un’icona.

“Per lei ero amico, confidente e “psicologo” oltre che stilista – svelerà in seguito -. Quando ha iniziato a lavorare per l’Unicef le disegnavo maglie molto semplici, e lei mi diceva che in missione mi sentiva con sé. Non cedeva mai alla commozione in pubblico, neppure in occasione dei ricevimenti per l’Unicef nei quali tutti rimanevano straziati dalle immagini dei bambini denutriti. Una volta, alla Casa Bianca, ai tempi di George Bush senior, mi ha invitato a ballare per rompere il ghiaccio. Ho replicato che forse non era il caso con tutte quelle facce tristi, ma lei mi ha obbligato e l’ho seguita, il suo lavoro di ambasciatrice per l’Unicef è stato miracoloso grazie al suo carisma”.

Straziante anche il ricordo del loro ultimo incontro: “Ho visto Audrey Hepburn l’ultima volta in Svizzera, nel 1993. Le avevano dato tre mesi di vita, era molto malata ormai. E debole. Mi ha ricevuto in camera da letto. Mi ha detto: Hubert scegli uno dei quei tre impermeabili che vedi appesi e portamelo. Ne ho preso uno blu notte, lei se l’è stretto al petto e ha aggiunto: “Ogni volta che ti sentirai triste indossalo, io sarò con te”. Credo di non aver mai pianto così tanto come allora, al ritorno da Ginevra a Parigi, a casa mia”.

Le muse di Hubert de Givenchy

Audrey Hepburn non è stata l’unica musa di Hubert de Givenchy. Il grande stilista ha vestito anche dive e personalità dello spettacolo come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Elizabeth Taylor e Ingrid Bergman.

L’influenza nella moda

La Maison con il nome di Hubert de Givenchy vedrà nel corso degli anni alternarsi vari designer alla direzione artistica come Alexander McQueen, Riccardo Tisci, John Galliano, Julian McDonald, Ozwald Boateng e Claire Waight Keller.

La sua indole controcorrente e innovatrice ha rappresentato uno straordinario punto di svolta, riscrivendo le regole del fashion. “Tutte le mie linee permettono movimenti svelti e fluidi, i miei vestiti sono vestiti reali, ultra-leggeri, senza imbottiture e corsetti, sono indumenti che aleggiano su un corpo libero da lacci”, ha rivelato.

I profumi di Hubert de Givenchy

Nel 1957, Hubert de Givenchy crea la Parfums Givenchy, mettendo il fratello Jean-Claude alla direzione. I profumi dello stilista ottengono da subito un enorme successo, diventando delle pietre miliari nel settore della profumeria.

La fragranza più famosa è senza dubbio L’Interdit, ideata negli anni Sessanta per Audrey Hepburn, troviamo poi Monsieur de Givenchy e l’Eau de Vétyver.

Hubert de Givenchy, la filmografia

Come costumista

Come attore

L’addio di Hubert de Givenchy

Per oltre vent’anni, Hubert de Givenchy resta il protagonista della moda mondiale, continuando a dirigere da solo la sua azienda. Nel 1988 annuncia il termine della sua carriera e la scelta di vendere il brand al gruppo LVMH di Bernard Arnault.

Firma le sue collezioni sino al 1995, decidendo poi di ritirarsi a vita privata. Alla guida della maison arriveranno altri direttori creativi sino alla scomparsa del couturier che avviene il 10 maggio 2018 in un castello vicino a Parigi. Ad annunciare la sua morte sarà, qualche giorno dopo, Philippe Venet, il suo compagno di vita e grande amore.

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