La prefettura di Roma ha deciso di attivare e intensificare il servizio di vigilanza a protezione di Francesca Fagnani. La giornalista conduttrice di Belve sarebbe finita nel mirino della criminalità della capitale a seguito della pubblicazione del suo ultimo libro, in cui svela nomi e cognomi dei boss della mala vita di Roma. Sui social, messaggi di vicinanza e supporto, ma lei risponde serena.
Il libro sulla malavita di Francesca Fagnani
Al grande pubblico, ultimamente, è nota soprattutto per il suo ruolo di tagliente conduttrice di Belve – e per la love story con Enrico Mentana. Ma Francesca Fagnani è prima di tutto una giornalista, una giornalista d’inchiesta, che indaga su argomenti come la criminalità organizzata, in particolar modo nel territorio di Roma, sua città natale.
L’ultimo libro di Fagnani si intitola Mala Roma Criminale e svela, con tanto di nomi e cognomi anche dei boss più potenti, il sottobosco di affari criminosi che gravitano attorno alle piazze dello spaccio della capitale. Con spazio anche alle infiltrazioni della malavita negli ambienti degli ultrà laziali. Parla di omicidi, di spaccio internazionale di stupefacenti e delle guerre tra clan opposti. Un’inchiesta che è valsa alla giornalista insulti e minacce sempre più preoccupanti.
Fagnani sotto vigilanza: “Sono serena”
In seguito alle minacce ricevute da Fagnani, la prefettura di Roma ha deciso di porre la giornalista sotto un servizio di sorveglianza generica radiocontrollata. Significa che, più volte al giorno, una pattuglia passerà sotto l’abitazione e attorno ai luoghi di lavoro della giornalista. La notizia non è passata inosservata e, sul web, continuano ad arrivare numerosissimi i messaggi di vicinanza alla Belva più amata della televisione.
Sono spettatori, lettori e personaggi noti – tra cui, ad esempio, la figlia di Enzo Tortora, Gaia – che inviano abbracci, sostegno e complimenti per il coraggio e il lavoro portato avanti dalla giornalista senza paura. Fagnani, dal canto suo, si mostra imperturbabile e tranquilla: “Grazie a tutti per i messaggi e l’interessamento. Sono serena” ha scritto sul proprio profilo X.
Solidarietà anche dalla Rai e dal suo sindacato Unirai, che riunisce i liberi giornalisti dell’emittente nazionale: “Se un libro, un lavoro giornalistico, fanno innervosire la criminalità, vuol dire che quel testo e quel giornalista, hanno visto giusto. Per questo esprimiamo convinta vicinanza alla giornalista Francesca Fagnani, a cui è stata assegnata una vigilanza stretta dalle autorità. I cronisti non possono essere minacciati. La libertà di espressione deve vincere su tutto”.
La lotta alla criminalità di Francesca Fagnani
Non è la prima volta che Francesca Fagnani si occupa di criminalità organizzata. Dopo l’apprendistato alla sede Rai di New York, che segnò il suo ingresso nel mondo del giornalismo, fu proprio con due documentari sulla mafia a Palermo – realizzati assieme al noto Giovanni Minoli – che Fagnani iniziò la propria carriera. Ancora, nel 2018 rilascia l’inchiesta Il prezzo, dove intervista giovani che, per reati legati alla criminalità organizzata, stanno scontando la loro pena in un carcere minorile.