Chi sono le figlie di Mino Reitano

I loro nomi sono Giuseppina e Grazia e da anni tengono vivo il ricordo del padre, amatissimo cantautore mai dimenticato

Pubblicato: 6 Dicembre 2024 15:45

Luca Incoronato

Giornalista

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Mino Reitano ha avuto un grande amore nella sua vita, Patrizia Vernola. Il loro matrimonio ha portato alla nascita dei due tesori del celebre cantautore, scomparso nel 2009. I loro nomi sono Giuseppina e Grazia. Le due, unite più che mai, ancora oggi tengono vivo il ricordo del padre, tra interviste e uno splendido documentario.

Le figlie di Mino Reitano

Entrambe figlie degli anni ’70, Giuseppina Elena e Grazia Benedetta. Questi i nomi completi delle due figlie di Mino Reitano e Patrizia Vernola, nate rispettivamente nel 1978 e 1979. Le sorelle sono sempre state molto legate al padre, che ha trasmesso loro l’amore per la musica.

Entrambe hanno accolto gli insegnamenti del genitore, ma soprattutto Grazia si è dimostrata predisposta al canto. È inoltre un’ottima musicista. A differenza di Mino, però, non sono mai divenute dei personaggi pubblici. La loro presenza in televisione è limitata al racconto del genitore scomparso, che il 7 dicembre 2024 avrebbe compiuto ben 80 anni.

Fonte: IPA
La famiglia di Mino Reitano

Preferiscono condurre una vita lontana dagli schermi, per quanto possibile. Non abbiamo dunque informazioni sulla loro vita privata. Ciò che conosciamo è il rapporto che il cantautore ha saputo creare con loro.

La vita con papà Mino Reitano

Giuseppina e Grazia hanno raccontato più volte del matrimonio dei loro genitori. La loro casa era colma d’amore e tutto ciò ha avuto un enorme impatto su di loro: “Si sono incontrati per caso. Uno sguardo che poi è durato tutta la vita, con la stessa intensità e lo stesso amore”. Questo il racconto a La Volta Buona di Caterina Balivo.

Uno dei ricordi più forti e indelebile che le due si portano dietro, è senza dubbio “il rito della convivialità”. La famiglia doveva essere unita e si doveva stare insieme. Un modo per rafforzare i legami e dirsi, attraverso semplici gesti, quanto ci si voglia bene.

“Si stava insieme. C’era questo concetto del convivio, dell’unirsi e del condividere, anche poco tempo ma con qualità estrema. Si cenava sempre insieme. Anche un banale pane e prosciutto occupava tanto tempo, così da parlare e stare insieme”.

La malattia

Le sue figlie hanno ovviamente vissuto da vicino anche la fase più drammatica della vita del padre, quella della malattia. È stato costretto a restare fermo, lontano dal suo pubblico, quasi imprigionato. Qualcosa che gli ha fatto molto male.

“Il dolore più grande è vedere un uomo, che vive di riflesso con la linfa che trae dal suo pubblico, costretto a fermarsi. Questo lo uccideva dentro. Noi abbiamo tentato però di fargli vivere lo stesso lo spettacolo. Non era facile, perché la malattia lo aveva distrutto, ma lui voleva esserci”.

Fonte: IPA
I funerali di Mino Reitano

Un dolore che ancora trova spazio nelle due sorelle, che non riescono a trattenere la commozione. Tanta vitalità portata via dal vento in poco tempo. Qualcosa che ha poi lasciato spazio a pensieri malinconici. Alle figlie ha infatti chiesto, un giorno di molti anni fa: “La gente mi avrà dimenticato?”. Oggi possiamo dire che non è accaduto affatto.

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