Da noi…a ruota libera, Lino Guanciale e il suo peggior difetto

Durante il programma domenicale condotto da Francesca Fialdini l’attore ha ripercorso i suoi più grandi successi e svelato alcuni lati inediti del suo carattere

Pubblicato: 31 Gennaio 2021 18:35

DiLei

Redazione

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Lino Guanciale è l’attore più amato del momento. Ogni serie che lo vede protagonista diventa un successo e vanta ascolti da capogiro. È accaduto con tutte le fiction Rai in cui ha recitato e la tendenza è stata confermata anche con la sua nuova serie Il commissario Ricciardi, che ha esordito sfiorando i sei milioni di telespettatori. L’attore è intervenuto nel corso di Da noi…a ruota libera per ripercorrere le tappe salienti della sua carriera, dalla scuola di recitazione ai premi, fino ai trionfi televisivi.

Da Che Dio ci aiuti a L’allieva e Non dirlo al mio capo, Lino si è sempre trovato a lavorare con donne bellissime, scatenando spesso le invidie dei suoi amici, come lui stesso ha raccontato a Francesca Fialdini.

Ma nel corso dell’intervista il bell’interprete ha avuto modo di rivelare alcuni aspetti del suo carattere, come la caparbietà e l’ostinazione nel cercare di raggiungere determinati obiettivi. Interrogato dalla conduttrice su quale sia il difetto che lo contraddistingue Guanciale ha risposto: “Direi la testardaggine, perché quando cerchi di fare le cose per bene, entri in una specie di bolla”.

Versione confermata anche da alcuni colleghi che con videomessaggi e collegamenti hanno svelato dei simpatici retroscena. Uno fra tutti? A detta di Gianmarco Saurino, con cui Lino ha condiviso il set di Che Dio ci aiuti e di Non dirlo al mio capo, sarebbe impossibile riuscire a trovare un momento libero da ritagliarsi col collega al di fuori del lavoro.

Impossibile invitarlo a cena, perché sta sempre girando altre 17 cose contemporaneamente e almeno adesso non ha il teatro”, ha ironizzato Gianmarco.

Quanto all’ultimo ruolo che lo vede protagonista, quello del Commissario Ricciardi, Lino Guanciale ha ammesso di aver avuto qualche difficoltà, addirittura di essersi sentito fragile di fronte a una parte diversa rispetto alle commedie che ha interpretato di recente. “Mi sono ritrovato a migliorare su un terreno non facile, andare per sottrazione. Per me è stato determinante avere a che fare con colleghi così preparati, anche quelli con parti minori o che non erano così abituati alla telecamera. Ma c’è sempre una certa fragilità”.

E se sul piccolo schermo siamo abituati a vederlo sempre deciso e pronto a dire la sua, lo stesso pare non accada tra le mura di casa: “Quando litigo con mia moglie mi chiudo, non parlo, perché in certi casi sai già che sei sovrastato”, ha detto scherzando.

 

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