Negli anni in cui il desiderio veniva zittito a colpi di moralismi e sensi di colpa, la rivoluzione arrivò, ancora una volta, da una donna. Pugliese, classe 1928, imprenditrice visionaria, Adelina Tattilo ribaltò lo sguardo e prese in mano la rivista erotica Playmen alla fine degli anni ’60 e la trasformò in qualcosa di mai visto, che divenne un vero e proprio fenomeno editoriale. I nudi si fecero sofisticati, le copertine iconiche e, tra le pagine, convivevano interviste culturali e reportage d’arte. Un mix che elevava l’erotismo da qualcosa di cui vergognarsi a linguaggio intellettuale.
Mentre affrontava processi per oscenità e sequestri, Playmen raggiunse tirature da record in Italia (e non solo) e finì al centro di una battaglia legale con la rivista erotica per eccellenza: Playboy. E fu così che Tattilo divenne popolare anche all’estero. A darle volto, passione e visione è Carolina Crescentini che interpreta l’imprenditrice nella nuova serie Mrs Playmen, su Netflix.
Mrs Playmen, Carolina Crescentini è Adelina Tattilo, la prima direttrice di una rivista erotica maschile
Arrivata su Netflix mercoledì 12 novembre, dopo l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2025, Mrs Playmen racconta l’ascesa professionale e l’evoluzione personale di Adelina Tattilo. Carolina Crescentini ne costruisce un ritratto sfaccettato: elegante, implacabile, ma anche capace di una grande vulnerabilità.
Guidata dalla regia di Riccardo Donna (Cuori), l’attrice attraversa il passaggio cruciale dalla “moglie del direttore” alla donna che prende in mano la situazione, che affronta i debiti, respinge i ricatti e ricompone una redazione in cui intellettuali e addetti ai lavori riscrivono lo sguardo dell’epoca. Mrs Playmen è, in fondo, un racconto di rinascita che si affida al percorso di una donna il cui marchio di fabbrica è stata una leadership moderna, inclusiva e ostinatamente libera.
La rivista erotica come laboratorio di emancipazione
Quello che Adelina Tattilo ha fatto, dicevamo, è rovesciare lo sguardo. Sotto le sue mani Playmen non fu solo un magazine erotico ma un vero e proprio laboratorio di emancipazione in cui, per la prima volta, il corpo femminile passava dall’essere mero oggetto a soggetto principale. La seduzione divenne così ironia, eleganza, consapevolezza. Accanto ai set di grandi fotografi, apparivano interviste ai big della cultura dell’epoca ma anche sguardi d’autore, da Fellini a Peggy Guggenheim a Foucault, in un cortocircuito culturale che smontava il pregiudizio.
L’operazione più sorprendente? L’idea di incontrare le lettrici e i lettori con iniziative concrete e provocazioni civili, portando in edicola temi come divorzio, autodeterminazione femminile e diritto al piacere. Insomma, Playmen educava mentre scandalizzava, e proprio per questo fu una rivista rivoluzionaria.
Carolina Crescentini e la libertà delle donne oggi: “Siamo la terza generazione che prova a cambiare le cose”
La serie mette in scena un’Italia che si divide fra censura e modernità, ma l’eco nel presente è evidente, se pensiamo che proprio in questi giorni si dibatte sull’insegnamento dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole. Un argomento ancora oggi visto come un vero e proprio tabù. “Lo raccontiamo nella serie” – dice Carolina Crescentini a Fanpage – “all’epoca c’era il matrimonio riparatore, lo stupro era considerato tale solo fino a un certo punto, perché è un atto di libido. Questa sorta di giustificazione ce la portiamo dietro, non è così lontana”.
“Siamo la terza generazione di donne che prova a cambiare le cose”, aggiunge l’attrice, che sottolinea quanto sia ancora oggi necessario ribadire che il piacere “non appartiene solo al mondo maschile” e che la donna ha il diritto di essere protagonista del proprio desiderio.
Su Adelina Tattilo Carolina Crescentini è chiara: “È una donna modernissima pur non sapendolo”. E proprio per questo, secondo lei, che le battaglie che ha combattuto negli anni Settanta – contro il maschilismo, i pregiudizi, la sudditanza economica – parlano anche alle donne di oggi. Dal gap salariale alla difficoltà di accettare una donna al comando, fino all’urgenza di un’educazione al consenso, Mrs Playmen interroga lo spettatore su ciò che è davvero cambiato nella rappresentazione del corpo delle donne.
Il messaggio di Tattilo resta attualissimo: libertà vuol dire possibilità di scelta, diritto al desiderio, dignità dello sguardo. Basta, quindi, vedere l’erotismo come qualcosa di cui vergognarsi. Per citare uno dei teen drama più famosi di sempre (divenuto ormai un meme): “Le cose cambiano, evolvono”. O così dovrebbero.