WHAM! Le rivelazioni del documentario Netflix sulla vita nascosta di George Michael

Il progetto racconta l'ascesa e la fine del duo pop inglese, diventato famoso negli anni Ottanta, svelando inedite curiosità e retroscena

Pubblicato: 6 Luglio 2023 18:57

Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

Dal 5 luglio è disponibile su Netflix il nuovo documentario Wham!, che racconta l’ascesa e la fine del duo pop inglese, formato da George Michael e Andrew Ridgeley. Diretto da Chris Smith, che ha saputo montare filmati d’epoca, interviste e soprattutto materiale preso dagli archivi personali dei due artisti, il progetto parte dalle origini.

Più precisamente da quando George e Andrew si sono conosciuti a scuola, quando avevano rispettivamente 11 e 12 anni. La loro corsa al successo è partita nel 1982 e si è conclusa nel 1986, con un ultimo concerto al Wembley Stadium. Grazie al loro stile spensierato hanno conquistato un pubblico enorme, arrivando a essere il primo gruppo pop occidentale a suonare in Cina.

George Michael e Andrew Ridgeley hanno mantenuto una grande amicizia anche dopo lo scioglimento della band. Tanto da salire ancora insieme sul palco nel 1991 per un concerto a Rio. Amicizia che è andata avanti fino alla morte di Michael, avvenuta il giorno di Natale del 2016 all’età di 53 anni a causa di una insufficienza cardiaca.

Fonte: Ufficio Stampa Netflix
Documentario Netflix Wham!

Wham! su Netflix: i segreti della vita privata di George Michael

La trama di Wham! su Netflix racconta le origini del duo, da quando erano adolescenti e si sono incontrati a scuola. Il vero nome di George Michael è Georgios Kyriacos Panayiotou: aveva origini greche e da ragazzino si sentiva strano e insicuro. Per questo all’inizio a dettare lo stile era Andrew Ridgeley, di cui George seguiva la guida.

Nel documentario vengono mostrati la nascita di successi come Club Tropicana, Wake Me Up Before You Go Go, Freedom e I’m Your Man, ma anche la presa di consapevolezza del cantante della propria omosessualità, di cui ha parlato con l’amico di sempre prima di fare coming out nel 1998, dopo che era stato sorpreso mentre faceva sesso con un altro uomo in un bagno pubblico di Los Angeles.

Per gran parte della sua vita George Michael è stato costretto a nascondere il proprio orientamento sessuale e questo ha avuto gravi ripercussioni sulla sua vita privata e professionale. In un’intervista mostrata nel documentario, il cantante dice di aver capito di essere gay a 19 anni, quando un ragazzo ha tentato un approccio.

All’epoca lo aveva detto subito all’amico e socio Andrew, che gli consigliò di non dirlo alla sua famiglia, visto che il padre di George era di vedute conservatrici. Il fatto di doversi nascondere ha portato l’artista alla depressione proprio nel maggior periodo di successo degli Wham!: “Mi sentivo intrappolato in me stesso”.

La ricerca di una propria identità ha pertanto spinto George Michael a lasciare gli Wham!: “Il punto di svolta con gli Wham per me è stato quando all’improvviso ho pensato che, o mio Dio, sono una grande star e sono gay, la depressione riguardava proprio la sensazione di essere in gabbia”, ha spiegato per poi aggiungere: “Dato che avevo fatto coming out con Andrew, lui sapeva che la posta in gioco non era solo la band, ma la mia sanità mentale. E non mi ha fatto alcuna pressione per continuare. Sapeva già perché mi sentivo in trappola”.

Wham!: com’è nata la canzone “Wake me up before you go-go”

Nel documentario viene dato ampio spazio anche alle canzoni più famose degli Wham!. Tra queste Wake me up before you go-go, del 1984. Il brano è stato ispirato da un post it: Andrew Ridgeley, prima di andare a dormire, aveva lasciato un biglietto in cui chiedeva di essere svegliato per prima che gli altri se ne andassero.

Aveva però scritto la parola “before” due volte nella frase.  Preoccupato che sembrasse stupido, ha deciso di raddoppiare l’errore, aggiungendo la parola “go” una seconda volta alla fine della frase. Da questo ecquivoco George Michael ha preso ispirazione per la strofa portante della canzone.

Fonte: Ufficio Stampa Netflix
Dal 5 luglio è disponibile su Netflix il documentario sugli Wham!

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963