Verissimo, Annalisa Minetti in lacrime per i genitori: “Non sono cieca, grazie a voi vedo”

Annalisa Minetti è tornata nello studio di Verissimo per parlare della sua famiglia e in particolare ai genitori ha rivolto le parole più belle e commoventi

Pubblicato: 2 Dicembre 2023 18:57

Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Annalisa Minetti è tornata nel salotto di Verissimo. Una presenza gradita alla padrona di casa, Silvia Toffanin, ma anche a un pubblico che nel tempo ha imparato a conoscerla, apprezzarla, entrare in empatia con lei e con una vita fatta di grandi gioie ma anche di tante difficoltà. C’è sempre una forza immensa nelle parole della cantante, una donna capace di cogliere la bellezza in ogni cosa. E che deve molto ai genitori, ai quali ha rivolto il più dolce e sentito ringraziamento che potesse pronunciare.

Annalisa Minetti, le parole per i genitori a Verissimo

Anche se la storia di Annalisa Minetti è ben nota da tempo, ogni volta che ne parla aggiunge un dettaglio che non può far altro che arrivare dritto al cuore. È la storia di una ragazzina che ha imparato troppo presto cosa voglia dire la parola “malattia”, che è cresciuta con la consapevolezza che un giorno la sua vista sarebbe venuta a mancare del tutto, lasciandola in un buio al quale non ha mai permesso di oscurare la sua anima.

Tutto questo è stato possibile grazie al suo innato piglio da vera guerriera, ma è anche merito della forza e degli insegnamenti di due genitori che hanno fatto di tutto per donare ai propri figli – la Minetti ha due sorelle e un fratello – una serenità e una gioia, che sono state costantemente minacciate dallo spettro della malattia. “Ai miei genitori dovrebbero fare una statua perché hanno una fede infinita, sono l’esempio di come attraverso l’amore si può valorizzare la vita, sempre”, ha detto la cantante a Verissimo.

A sorpresa papà Salvatore le ha fatto recapitare una lettera, letta in studio da Silvia Toffanin: “Sei speciale per noi, perché tu sei semplicemente un dono meraviglioso per me e la tua mamma sin da quando eri una bambina prodigio. (…) La gioia di vederti diventare madre, voglio dirtelo forte e chiaro, sei una mamma sorprendente. (…) Tu sei stata e continui a essere una sorella premurosa e una figlia esemplare. (…) Tu ci dai gioia sempre e per questo oggi vogliamo dirti tutti grazie”.

Impossibile non emozionarsi, ripensando a tutto quello che è stato. Così Annalisa Minetti ha ammesso tra le lacrime che l’unica cosa che ha sempre voluto è non deludere i suoi genitori dopo tutto quello che avevano fatto: “Non volevo che loro pensassero che avrei rinunciato a un dono grande come quello della vita. (…) Ho imparato a osservare con gli occhi del cuore. (…) Non pensate neanche solo un secondo che io vi ritenga responsabili di un dolore, è una delle cose che mi ha più stimolato per essere quella che sono. Io non sono cieca, io grazie a voi vedo”.

Annalisa Minetti, l’amore per il fratello Fabio con disabilità intellettiva

La retinite pigmentosa ha messo Annalisa Minetti di fronte a un destino già scritto, ma grazie alla sua famiglia è riuscita a crescere con dei valori importanti, a non lasciarsi mai abbattere e ha imparato che non riuscire vedere con gli occhi non è un impedimento per realizzarsi nella vita.

Sono stati i genitori a sostenerla e lei ha ricambiato il favore, occupandosi delle sue sorelle e del fratello con un senso materno che le è sempre appartenuto. Quest’ultimo, Fabio, è una delle persone più importanti della sua vita: “Ho voluto chiamare mio figlio Fabio perché mio fratello non avrà mai una famiglia e volevo dargli un’opportunità di sentirsi importante. (…) Ha un ritardo cognitivo, il suo modo di vivere la vita e la sua comunicazione passa attraverso le sue emozioni che a volte sono un torrente in piena. (…) Fabio è un pezzo unico, è raro, è un esempio che con le emozioni si può dire che la vita è un diritto di tutti“.

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