Il suo volto terrorizzato nel film Shining è diventato una delle immagini più rappresentative e iconiche del cinema di tutti i tempi. La Wendy interpretata da Shelley Duvall nel film di Stanley Kubrick, al fianco di Jack Nicholson (nei panni di Jack Torrance), ha fatto la storia e ha segnato profondamente sia la carriera che la vita privata dell’attrice, lontana dal set da ben 20 anni.
Shelley Duvall, icona del cinema horror in “Shining”
C’è chi ancora fatica a guardare Shining dall’inizio alla fine, sebbene sia una pellicola uscita nel lontano 1980. A decretarne il successo, oltre all’impeccabile regia di Stanley Kubrick e all’interpretazione di Jack Nicholson, è stata proprio Shelley Duvall. Allora non era un volto conosciuto a Hollywood e forse non avrebbe mai immaginato di diventare una vera e propria icona del cinema horror di tutti i tempi.
Classe 1949, la carriera della Duvall da quel momento ha spiccato il volo, anche grazie al ruolo di Olivia nel film Popeye – Braccio di Ferro, al fianco di Robin Williams. Scoperta dal regista Robert Altman, per il quale ha interpretato nel 1977 il discusso Tre donne, nel suo curriculum vanta collaborazioni in pellicole di gran prestigio e numerosi premi tra cui un Peabody Award, un premio come migliore attrice al Festival di Cannes, due nomination agli Emmy e una ai BAFTA. In molti l’hanno voluta, da Woody Allen a Terry Gilliam, fino a Steven Soderbergh. Eppure, all’apice del successo, l’attrice è completamente scomparsa dalle scene.
I problemi mentali e l’abbandono delle scene
Per Shelley Duvall non è stato semplice girare un film come Shining, nel ruolo di una giovane donna letteralmente braccata dal marito nell’isolato (e inquietante) Overlook Hotel. E non lo è stato al punto da restare traumatizzata da quel lunghissimi mesi di lavoro, costretta ad andare oltre i suoi limiti: “Quando mi svegliavo e capivo che avrei dovuto piangere per tutto il giorno andavo nel panico, non so proprio come sia riuscita a farcela”, aveva rivelato in un’intervista a The Hollywood Reporter nel 2021.
Proprio in occasione di quell’intervista era emersa l’immagine di una donna profondamente cambiata, con i capelli grigi e la voce resa roca dalle troppe sigarette. Una donna che aveva deciso di vivere in una piccola comunità rurale, abbandonando il patinato ma difficile mondo di Hollywood.
Quelle 56 settimane di riprese erano state un vero incubo, al punto da essere considerate per lungo tempo proprio la causa del suo ritiro dalle scene all’età di 56 anni, nel 2002. In una successiva e rara apparizione in tv, nel novembre del 2016, la Duvall aveva poi confessato nel talk show del Dr. Phil di essere gravemente malata, in lotta con dei problemi mentali da tanti anni.
Shelley Duvall torna al cinema dopo 20 anni
Shelley Duvall è tornata a far parlare di sé per una notizia che nessuno si aspettava: dopo 20 anni si prepara, infatti, a recitare di nuovo in un film. Si tratta di The Forest Hills, pellicola indipendente diretta dal regista Scott Goldberg di cui non si conosce ancora la data di uscita. Ma – paradosso dei paradossi – è un film horror.
“Siamo grandi fan di Shining ed è onestamente uno dei miei film horror preferiti di tutti i tempi – ha affermato il regista -, in cima con Halloween di John Carpenter e Day of the Dead di George A. Romero con i toni scuri che hanno prodotto nei loro film, insieme a colonne sonore perfette ed elementi che li rendono i miei preferiti personali. Shelley Duvall ha contribuito a rendere Shining un capolavoro assoluto dando il massimo e recitando in un modo che mostrava davvero la paura e l’orrore di una madre isolata”.