Chi l’ha visto?, di cosa si è parlato ieri sera: cosa non torna nel caso Liliana Resinovich

Che fine ha fatto Lilli? Federica Sciarelli e Chi l'ha visto? si interrogano sulle ultime ore di Liliana Resinovich, che ancora non ha avuto giustizia

Pubblicato: 19 Dicembre 2024 09:07

Martina Dessì

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Mercoledì 18 dicembre, la trasmissione Chi l’ha visto?, con la storica conduzione di Federica Sciarelli su Rai3, ha dedicato la puntata a casi di persone scomparse e misteri irrisolti che continuano a interrogare gli inquirenti e l’opinione pubblica. Tra i temi trattati, grande spazio è stato dato ai casi di Daniela Ruggi, Liliana Resinovich e il giovane Riccardo, con aggiornamenti sulle indagini e nuove testimonianze.

Il caso di Daniela Ruggi

La puntata di Federica Sciarelli si è aperta con la storia di Daniela Ruggi, scomparsa da Vitriola di Montefiorino (Modena) lo scorso 18 settembre. Dopo un malore, la donna era stata ricoverata per accertamenti all’ospedale di Sassuolo e, una volta dimessa, era tornata a casa in ambulanza. Da allora, di lei non si è saputo più nulla. La sua abitazione, una struttura fatiscente priva di luce e acqua, è diventata il punto di partenza delle indagini, che però non hanno portato a risultati concreti.

E così, l’attenzione si è concentrata su Domenico Lanza, soprannominato “lo Sceriffo”. Quest’uomo è indagato per sequestro di persona e detenzione di armi clandestine. Ma le perquisizioni nella sua casa e nella sua auto non hanno rivelato tracce riconducibili a Daniela. L’avvocato di Lanza, Fausto Gianelli, ha confermato che gli accertamenti col luminol non hanno trovato tracce ematiche significative. Le ricerche quindi proseguono senza escludere alcuna ipotesi, incluse le segnalazioni provenienti dal pubblico.

Liliana Resinovich: nuove scoperte e interrogativi

Si torna quindi sul caso di Liliana Resinovich, scomparsa il 14 dicembre 2021 a Trieste e ritrovata cadavere il 5 gennaio successivo in un boschetto vicino all’ex ospedale psichiatrico. Le indagini su questa vicenda continuano a essere caratterizzate da dubbi e ipotesi contrastanti.

Particolare attenzione è stata dedicata alla scoperta di una tavernetta nascosta nella casa di Claudio Sterpin, l’amico di Liliana, che due giorni fa aveva mostrato questo luogo angusto durante la trasmissione Ore 14 su Rai2. Sterpin ha spiegato che la tavernetta, accessibile attraverso una botola, era nota a Liliana, che aveva visitato quei locali “da viva”. Non è chiaro se la polizia abbia effettivamente perquisito quella zona durante i sopralluoghi iniziali.

Si è inoltre discusso del recupero delle conversazioni WhatsApp cancellate da Liliana. I messaggi in codice tra Liliana e Claudio Sterpin rivelano un linguaggio criptico, fatto di numeri e codici, che secondo il fratello di Liliana, Sergio, indicano un rapporto intimo tra i due. Sterpin, invece, ha negato che questi messaggi dimostrino una relazione sentimentale. La trasmissione ha coinvolto i telespettatori per cercare di interpretare questi scambi e capire se possano offrire indizi utili.

Ma cosa c’entra il “cordino”, trovato intorno al collo di Liliana e utilizzato, secondo gli inquirenti, per inscenare un suicidio? Nicodemo Gentile, legale del fratello di Liliana, ha sottolineato l’importanza di un’intercettazione ambientale registrata nell’auto del marito Sebastiano Visintin. La conversazione, avvenuta nel marzo 2022, solleva dubbi sulla versione fornita da Visintin riguardo al ritrovamento del cordino. Secondo il legale, il dialogo mostra che gli interlocutori stavano cercando di calibrare le parole da riferire agli investigatori, mettendo ulteriormente in discussione l’attendibilità del marito.

Il giovane Riccardo e altri casi

Nel corso della puntata si è parlato anche di Riccardo, un giovane scomparso nei pressi della diga del Furlo. Le ricerche nella zona sono proseguite senza successo: della sua auto, lasciata vicino alla diga, non c’è traccia. I familiari sperano che Riccardo si sia allontanato volontariamente e sia ancora vivo.

Come sempre, Chi l’ha visto? ha dato spazio agli appelli e alle richieste di aiuto per persone scomparse o in difficoltà. Le testimonianze raccolte durante la trasmissione, insieme al coinvolgimento dei telespettatori, si confermano uno strumento prezioso per le indagini, mantenendo alta l’attenzione su vicende spesso dimenticate.

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