Quando una stella arriva in città l’effetto si sente e si vede. Così è successo per Angelina Jolie, che ha raggiunto Torino in occasione della terza giornata del Torino Film Festival 2024 e, in particolare, per la presentazione fuori concorso di Without Blood, film tratto da Senza sangue, romanzo di Alessandro Baricco. Lo scrittore torinese ha accolto l’attrice con piacere e ammirazione: tra i due è stato chiaro il reciproco rispetto professionale. Tra elogi, abbracci, stile e consegne di importanti premi, l’intervento della Jolie sarà qualcosa che ricorderemo.
Angelina Jolie, il look a Torino e l’incontro con Baricco
Photocall, conferenza stampa e premiazione. Tre momenti in cui la star di Hollywood Angelina Jolie ha incantato i presenti. Le immagini che l’hanno vista camminare, elegantissima, sul red carpet torinese hanno fatto il giro d’Italia, puntando l’attenzione innanzitutto sul look, semplice ed efficace: un lungo cappotto color cammello, tenuto aperto su un look total black, con una camicia a sbuffo tenuta dentro la gonna lunga a vita alta, e ballerine nere. Lo scrosciare degli applausi del pubblico, in coda per una foto ricordo, l’hanno raggiunta ad ogni passo.
Niente da dire, quando la Jolie si presenta i suoi look sono sempre delle lezioni di stile da apprendere e conservare, come quello indossato in occasione di un tappeto rosso con il figlio Knox. “Sono una grande ammiratrice della scrittura di Alessandro Baricco – ha dischiarato in conferenza stampa – Scrive con tale chiarezza e con un linguaggio cinematografico che mi ricorda un regista che sa dipingere immagini”. Poi ha continuato: “Nei miei ultimi film cerco di farmi carico dei conflitti e delle problematiche altrui. Non cerco sofferenza ma sono loro, chi ha sofferto, che portano una saggezza particolare preziosa per me”.
“Per comprendere l’inumanità, loro possono insegnarci molto. Proteggiamo tutti i fragili dalle violenze, ma indubbio che le donne subiscono le peggiori. Smettiamo di far finta che questo è inumano. Ma la vera domanda è come opporci? Concentriamoci su solidarietà e protezione reciproca. E nel giorno contro la violenza sulle donne invito tutti gli uomini a partecipare, questa è una lotta del genere umano nel suo complesso“.
Without blood racconta la storia di Nina (Salma Hayek), da bambina testimone del massacro della sua famiglia – padre e fratelli – in un’isolata fattoria del selvaggio Ovest americano. Uno degli assassini (Demián Bichir) la vede impaurita e nascosta, ma non la uccide e la lascia viva. Anni dopo i due si ritroveranno seduti al tavolo di un caffè senza che l’uomo sappia chi ha davanti.
La complicità professionale con Alessandro Baricco
In conferenza stampa e sul red carpet è stato chiaro il rispetto professionale che scorre florido tra Angelina Jolie e Alessandro Baricco. Una regista e attrice, che incontra uno scrittore dal modo di scrivere inconfondibile, direttore della Scuola Holden, a Torino. Proprio lui, che ha da poco tempo annunciato di essere affetto da laucemia, ha speso alcune parole sulle doti di regia della star americana: “Mi scrisse la mail più bella ricevuta nella vita, piena di comprensione, dolcezza e intelligenza” – ha spiegato Baricco – “Sono quelle cose magiche che avvengono nella vita di chi fa cose magiche. È come se mi avesse scritto Jessica Rabbit o Topolino. Figure che non esistono mai veramente”. La Jolie, premiata con la Stella della Mole da un altrettanto emozionato direttore del TFF Giulio Base, gli ha sorriso grata.
Baricco ha poi ricordato che a suo avviso gli scrittori non sono molto adatti a sceneggiare film: “Ricordo che Tornatore con La leggenda del pianista sull’oceano inserì un personaggio femminile che nel libro non c’è”. In Senza sangue, però, sarebbe stato difficile per tutti perché “la prima parte era già cinema e si vedeva; la seconda invece era su due persone che parlano ad un tavolo di un bar. Era impossibile riuscire a renderlo cinematografico ma Angelina c’è riuscita tenendosi aderente proprio a quello che c’è nel libro”. “Nella vita non esistono buoni o cattivi in senso assoluto”, ha aggiunto la Jolie nel descrivere il senso del suo film. “Dobbiamo tentare di ascoltare e capire gli altri. I film del resto non ci aiutano a risolvere nulla, ma ci aiutano a ad essere insieme più umani”.