Il carcinoma ovarico, colpisce approssimativamente 1,5 persone su 10000. Entrambi questi umori, colpiscono prevalentemente l’età avanzata (donne in menopausa fra i 50 e i 70 anni).
Ma andiamo a vedere nel dettaglio, i fattori di rischio per questi due tumori e come riconoscerli.
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Tumore ovarico e uterino: quali sono i fattori di rischio
Il tumore ovarico è un tumore maligno, a rapida evoluzione e molto subdolo, non dà infatti segno di sé, se non quando si trova ormai in fase avanzata. Proprio per questo è molto difficile identificarlo precocemente.
Fra i fattori che aumentano il rischio di tumore ovarico vi sono:
- L’età avanzata (il più importante)
- Predisposizione genetica: aver avuto infatti un familiare di primo grado (madre, sorella o figlia) che ha avuto un tumore dell’ovaio o al seno, aumenta la possibilità di avere un tumore simile;
- Non avere avuto figli
- Avere avuto la prima gravidanza in età avanzata
- Avere avuto il primo ciclo mestruale precocemente e una menopausa tardiva
- Sovrappeso e obesità
- Soffrire di endometriosi, una patologia caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori della sua sede normale
L’uso prolungato dei contraccettivi orali, l’aver partorito più figli e l’allattamento al seno, sembrerebbero, al contrario, diminuire notevolmente il rischio.
Per quanto invece riguarda il tumore all’utero, ritroviamo alcuni fattori di rischio già presenti per il tumore ovarico come obesità e sovrappeso, primo ciclo mestruale precoce e menopausa tardiva ed altri che sono esclusivi di questa patologia oncologica:
- L’uso di Tamoxifene, farmaco utilizzato nella cura del tumore mammario
- Radioterapia a livello di retto o vescica.
Ma entriamo nel dettaglio e vediamo quali sono i sintomi che ci fanno accendere un campanello d’allarme e dovrebbero indirizzarci immediatamente dal medico.
I sintomi del tumore ovarico e uterino
Come già detto in precedenza, il tumore ovarico da segno di sé soltanto in fase avanzata. In una fase iniziale è difficile andare a pensare a cosa ci troviamo di fronte.
I sintomi iniziali infatti sono per lo più aspecifici e possono includere l’astenia (stanchezza), perdita di peso, l’anemia, gonfiore e dolore addominale, inappetenza. Accanto a questi, vengono riportati dei sintomi non comuni come mal di schiena, diarrea e costipazione. Per cui è importante non sottovalutare questi sintomi, specie se si avvertono in modo persistente; in questi casi è meglio contattare il medico per un approfondimento della situazione.
Nel caso del tumore dell’utero, invece, abbiamo spesso un sanguinamento anomalo post menopausale, o sanguinamenti fra due cicli mestruali, motivo per cui le donne in periodo post menopausa, con sanguinamento vaginale, dovrebbero consultare immediatamente il medico anche se la quantità di sangue è poca o di colorazione rosa o marrone.
Diagnosi dei tumori di utero e ovaie
L’iter diagnostico del carcinoma ovarico inizia con la raccolta di un’accurata anamnesi personale e familiare e successiva visita ginecologica della paziente che consiste nell’esplorazione vaginale e rettale della pelvi associata alla palpazione addominale.
L’ecografia transvaginale e addominale rappresenta l’esame diagnostico più utilizzato per la diagnosi e/o la conferma di sospetto clinico di massa pelvica oltre ad un prelievo di sangue per fare diagnosi differenziale con eventuale patologia gastrointestinale. Qualora il sospetto clinico venisse confermato, la paziente deve essere sottoposta ad esami aggiuntivi utili per la stadiazione del tumore e la ricerca di eventuali metastasi.
Per il tumore all’utero, è importante eseguire una visita ginecologica annuale ed eventuale ecografia pelvica transvaginale seguita da isteroscopia se indicata dal ginecologo.
La prognosi per il tumore alle ovaie dipende principalmente dallo stadio della neoplasia: le probabilità di guarigione sono elevate per i tumori ovarici di stadio 1, ma diminuiscono in modo importante mano a mano che lo stadio diviene più severo. In generale, purtroppo, il tumore alle ovaie ha spesso una prognosi infausta, questo perché si tratta di una neoplasia difficilmente diagnosticabile agli esordi, quando ancora è di stadio 1.
Un corretto controllo seriale presso il proprio ginecologo, sia in epoca fertile che in epoca post-menopausa, rappresenta comunque l’arma migliore per monitorare ogni piccolo cambiamento e procedere, se necessario, verso indagini più approfondite per la diagnosi di tumore uterino.
Fonti bibliografiche:
- AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro
- Fondazione Veronesi, Fondazione Umberto Veronesi
- Istituto Mario Negri, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
- LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori