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Tipi di spazzolino da denti
Prima di vedere come conservare lo spazzolino, dove tenerlo e quando cambiarlo, occorre fare una distinzione tra i vari tipi di spazzolini da denti. In commercio infatti esistono diversi modelli di spazzolino da denti e la manutenzione dello spazzolino cambia in base al tipo di spazzolino.
Il più diffuso è sicuramente lo spazzolino da denti manuale in plastica, con setole in materiale sintetico. In alcuni casi questi spazzolini hanno tra le setole parti in gomma flessibili per migliorare la pulizia dei denti e massaggiare le gengive; certi modelli sono poi dotati di zigrinature in gomma o silicone sul retro della testina, utili per la pulizia della lingua. Alcuni spazzolini manuali consentono di sostituire solo la testina e tenere il manico, per limitare i rifiuti in plastica, importante causa di inquinamento ambientale.
Un tipo di spazzolino da denti ecologico è rappresentato dagli spazzolini in legno o bambù. Questi spazzolini manuali sono costituiti da un manico in materiali naturali e setole che possono essere sempre naturali o anche sintetiche, a seconda dei modelli. In genere questi spazzolini hanno un colore neutro, ma certi modelli presentano setole di colore diverso oppure un anello colorato, un disegno o altri elementi che consentono di distinguere i diversi spazzolini e non scambiarli tra membri della famiglia.
Altra categoria di spazzolini da denti sono gli spazzolini elettrici. Sebbene esistano spazzolini elettrici a batteria, quelli più diffusi presentano una base di ricarica che si collega alla presa elettrica, certamente da preferire poiché più efficienti e perché consentono di evitare di sostituire le batterie generando un rifiuto. Lo spazzolino elettrico è composto da un manico rivestito in gomma morbida che contiene il motore; al manico si collega una testina dotata di setole sintetiche. All’accensione, la testina ruota per consentire la pulizia dei denti e, nella maggior parte dei modelli, lo spazzolino emette una vibrazione o un suono per segnalare che è trascorso il tempo consigliato per la pulizia dei tempi, che in questo caso è di circa due minuti. Anche per quanto riguarda gli spazzolini elettrici esistono modelli ecologici prodotti in plastica riciclata o con parti in legno o bambù.
A prescindere dal modello, tutti gli spazzolini sono disponibili con setole molto morbide, mediamente dure e dure, per adattarsi alle diverse esigenze dei consumatori. Ovviamente le setole più rigide spazzolano i denti in modo più efficace ma chi presenta gengive sensibili può preferire setole più o meno morbide per evitare irritazioni e sanguinamenti.
Dove tenerlo e come conservarlo
Dopo ogni utilizzo, lo spazzolino va risciacquato con cura e riposto su un ripiano in bagno, così che asciughi all’aria. Per proteggere lo spazzolino dalla polvere non è consigliato tenerlo in un cassetto o in un mobiletto chiuso perché l’umidità potrebbe creare le condizioni favorevoli alla formazione di batteri o muffe. Esistono degli appositi coperchi per proteggere lo spazzolino ma è importante che abbiano delle aperture per consentire la circolazione dell’aria.
Per conservare lo spazzolino sarebbe bene utilizzare dei supporti appositi, anziché lasciare lo spazzolino in un bicchiere; all’interno dei recipienti si può infatti accumulare acqua che può far marcire il manico in legno o far annerire gli spazzolini in plastica.
Attenzione poi a tenere ben pulito e asciutto anche lo spazzolino elettrico: sia la base sia il manico dello spazzolino elettrico possono annerire o accumulare calcare se non vengono lavati a asciugati con cura in modo regolare.
Come si spazzolano i denti
I denti andrebbero lavati ogni giorno dopo i pasti, dunque al risveglio dopo la colazione e dopo pranzo, dopo cena e in seguito a eventuali spuntini. Spazzolare i denti ogni volta che si consuma del cibo consente infatti di eliminare i residui degli alimenti e prevenire la crescita di batteri responsabili di placca, tartaro e carie dentale. I denti non andrebbero però lavati immediatamente; l’ideale sarebbe lavare i denti circa mezzora dopo i pasti, soprattutto se sono stati consumati alimenti o bevande acidi.
I denti andrebbero spazzolati per due o tre minuti, effettuando movimenti diversi in base al tipo di spazzolino. Gli spazzolini manuali si utilizzano spazzolando i denti in verticali, dalla gengiva alla punta dei denti: l’arcata superiore va quindi spazzolata dall’alto verso il basso, mentre l’arcata inferiore dal basso verso l’alto. In questo modo si evita che lo sporco si accumuli negli spazi interdentali e soprattutto si previene l’arretramento delle gengive. Se le gengive si ritirano, si scoprono i colletti dentali: questa zona dei denti non è coperta e protetta dallo smalto, quindi causa dolore per contatto ed è più vulnerabile all’azione dei batteri.
Lo spazzolino elettrico si usa invece poggiandolo su ogni dente e lasciando che la testina rotante pulisca il dente; questi spazzolini sono particolarmente utili per le persone che hanno già problemi a carico delle gengive perché si riduce il rischio di irritarle durante la pulizia dei denti.
Di norma, insieme allo spazzolino si utilizza anche un dentifricio che ne potenzia l’azione. I dentifrici possono essere in pasta o in gel che contengono tensioattivi e ingredienti antibatterici, oltre a sostanze che rinfrescano e profumano l’alito. La quantità di dentifricio da usare è decisamente piccola, pari a un seme di pisello. Ultimamente si sono diffusi anche dentifrici ecologici in polvere o in pastiglie; per quanto riguarda il dentifricio in pastiglie è sufficiente masticare una pastiglia prima di lavare i denti mentre per quelli in polvere basta versare una punta di cucchiaino di polvere sullo spazzolino umido e procedere poi con il lavaggio. Un’altra alternativa naturale per lavare i denti può essere rappresentata dal gel di aloe vera, dall’azione antibatterica, emolliente e lenitiva.
Quando si lavano i denti sarebbe bene detergere anche la lingua e le mucose della bocca per ridurre la carica batterica. Dopo aver lavato i denti bisognerebbe passare il filo interdentale almeno una volta al giorno, così da eliminare residui di sporco tra dente e dente e sotto le gengive. Per una pulizia ancora più accurata si consiglia anche l’uso di un collutorio: oltre a quelli in commercio, per il risciacquo della bocca si possono usare anche idrolati naturali o infusi di erbe dall’azione antibatterica e rinfrescante come l’infuso di menta, di rosmarino o di salvia.
Quando sostituire lo spazzolino
Lo spazzolino da denti andrebbe sostituito con una certa frequenza. In genere si consiglia di cambiare lo spazzolino ogni tre mesi, ma questo tempo potrebbe ridursi in relazione alla qualità dello spazzolino e al modo in cui ci si lava i denti. Se lo spazzolino è ad esempio realizzato con setole naturali o morbide, potrebbe durare meno tempo, così come se si applica molta forza durante la pulizia dei denti. In linea generale lo spazzolino andrebbe cambiato prima che le setole si deformino. Se le setole dello spazzolino si piegano, lo spazzolino perde la sua funzione e dunque va necessariamente sostituito. Inoltre, sarebbe meglio cambiare lo spazzolino dopo un’infezione virale o batterica, ad esempio dopo aver avuto l’influenza o il raffreddore, e anche in seguito a infezioni a carico della bocca e della gola.