Fastidioso e a volte doloroso, il prurito intimo si può (ri)presentare quando meno ce lo si aspetta rendendo un po’ più difficili le intense giornate di noi donne. Il più delle volte non è motivo di preoccupazione, ma è sempre bene indagare a fondo consultando il proprio ginecologo, così da individuare il prima possibile la causa scatenante.
Il prurito intimo è segno di un’irritazione a carico della vagina, della vulva o della zona circostante all’ano e può essere provocata da diversi fattori. Infezioni, tessuti o sostanze irritanti, sono solo alcune delle possibili cause. Svolgere una visita specialista rappresenta il modo più efficace per determinare ciò che ha scatenato il prurito intimo e per intraprendere un trattamento personalizzato.
Quali sono dunque le cause del prurito intimo e come possiamo prevenirlo? Abbiamo approfondito l’argomento con la Dottoressa Mariapia Di Nicola, Medico Chirurgo, Specialista in Ostetricia e Ginecologia.
Indice
Che cos’è il prurito intimo
«Il prurito intimo è il sintomo che più frequentemente porta le donne a consultare lo specialista per una terapia. Si tratta di una fastidiosa irritazione che può interessare la vulva (la parte esterna dei genitali), la vagina, oppure la zona intorno all’ano. In alcuni casi si manifesta in situazioni sporadiche, in altre invece, può cronicizzare fino a diventare invalidante e ad incidere pesantemente sulla qualità di vita», spiega la dottoressa.
Quali sono i sintomi del prurito intimo
«La sintomatologia principale del prurito è proprio il prurito, ma a volte il sintomo può virare verso una forma di bruciore, di fastidio, di infiammazione o formicolio. Può essere acuto o cronico oppure può diventare ricorrente. Il prurito può inoltre essere localizzato in un punto o diffuso sull’intera vulva».
Quali sono le cause del prurito intimo
«Le cause del prurito intimo possono essere molteplici. I pruriti più frequenti sono quelli causati da infezioni, dalla candida alla vaginite da Trichomonas, alle vaginosi batteriche, all’herpes. Vi sono però tantissime altre condizioni che possono comportare prurito come:
- il diabete;
- la carenza di estrogeni;
- le allergie;
- la psoriasi e svariate dermatiti;
- il lichen;
- la gravidanza;
- gli ossiuri;
- la menopausa;
- la vulvodinia.
Inoltre, una non corretta alimentazione caratterizzata da un eccesso di zuccheri, può facilitare l’insorgenza di pruriti intimi», continua la dottoressa Di Nicola.
Normalmente, i cibi che portiamo in tavola sono costituiti da nutrienti indispensabili per il corretto funzionamento dei diversi apparati dell’organismo. Alcuni di questi però, come ad esempio quelli preparati a livello industriale, possono contenere grandi quantità di zuccheri e di sale.
Anche alcuni alimenti, considerati almeno all’apparenza “sani”, possono contenerne più del dovuto, come i cereali per la colazione, alcuni tipi di yogurt, le salse di accompagnamento. Il rischio quindi, è di assumere più zuccheri rispetto a quanto previsto dal proprio fabbisogno energetico giornaliero, con conseguenze sul girovita e sull’apparato genitale. Leggere le etichette riportare sul retro della confezione, è una buona strategia per comprendere la lista degli ingredienti con cui sono stati realizzati i prodotti che vorremmo acquistare.
Altre possibili cause del prurito intimo possono essere:
- una reazione cutanea o un’allergia. Alcuni tessuti, ma anche determinate sostanze presenti all’interno dei comuni detergenti intimi, possono alterare l’equilibrio delle parti intime scatenando, ad esempio, delle allergie. Allo stesso modo, anche gli assorbenti o le lavande vaginali possono contribuire a questa possibilità. Meglio quindi preferire detergenti neutri e biancheria di cotone per ridurre questa fastidiosa e spiacevole evenienza;
- È vero, questa condizione interessa l’ano, ma il prurito e l’irritazione delle emorroidi può diffondersi anche nell’area vaginale. Tra i rimedi da adottare in questo caso c’è l’impiego di prodotti da banco, specifici per questa condizione, insieme alla pratica di una buona igiene personale. Qualora il prurito dovesse essere persistente o si presentassero sanguinamenti rettali, è bene chiedere il consulto di un operatore sanitario.
Quali sono le malattie associate al prurito intimo
Il prurito intimo costituisce di per sé un sintomo localizzato in un’area specifica del corpo della donna e può essere correlato alla presenza di diverse patologie tra cui:
- il diabete;
- la dermatite;
- il lichen planus, un’eruzione infiammatoria;
- la candidosi, un’infezione causata da lieviti che appartengono al genere Candida, normalmente già presente sulla cute. Ci sono però dei casi (ad esempio quando il sistema immunitario è indebolito) in cui i miceti provocano lo sviluppo di infezioni;
- la vaginite, un’infiammazione a carico della vagina in cui il pH vaginale (di solito 4/4,5) si modifica favorendo lo sviluppo di patogeni, dunque di infezioni;
- la psoriasi;
- la sindrome di SjÖgren. Si tratta di una patologia autoimmune, caratterizzata da una reazione eccessiva del sistema immunitario che danneggia lo stesso organismo. In questo caso ad essere attaccate sono le ghiandole deputate a secernere liquidi, tra cui anche quelle responsabili della secrezione vaginale;
- la malattia pelvica infiammatoria;
- infezioni sessualmente trasmissibili, come la gonorrea e la clamidia.
In alcuni, seppur rari casi, il prurito intimo potrebbe essere il segnale di un tumore della vulva e della vagina.
Quando rivolgersi al medico
Se il prurito intimo si presenta occasionalmente non ci si deve preoccupare più del dovuto. Ben diversa è la situazione in cui il sintomo persiste o peggiora. Anche per questo, è bene cercare di annotare, se possibile, quando il prurito intimo ha avuto inizio; ad esempio, dopo aver utilizzato un detergente diverso dal solito, piuttosto che a seguito di un cambiamento nella propria routine.
Quando il prurito intimo è tutt’altro che passeggero, diventa fondamentale non lasciar trascorrere altro tempo e prendere appuntamento con il proprio ginecologo. Ecco in quali casi contattare il medico:
- se hai problemi a fare pipì;
- se sospetti o noti delle vesciche o ulcere sulla vulva;
- se ci sono perdite vaginali insolite;
- se hai dolore durante i rapporti sessuali;
- se l’area della vagina è arrossata o hai dolore;
- se i sintomi interferiscono con le attività quotidiane.
Diagnosi del prurito intimo
Questo disturbo può essere passeggero, ma in alcuni casi potrebbe essere correlato a condizioni più serie. Il consiglio è quindi di rivolgersi al ginecologo per una valutazione approfondita. Durante la visita, lo specialista raccoglierà informazioni circa i sintomi (come dolore, secrezioni anomale), da quanto tempo questi sono presenti e la loro intensità.
Potrebbe poi porre delle domande sulla presenza di altre patologie (come il diabete), sulle abitudini sessuali, sulla tipologia di prodotti impiegati nella detersione della zona intima e se questi sono stati sostituiti nelle ultime settimane con altri, se si è soliti indossare biancheria intima di cotone o sintetica. Segue poi un esame fisico per determinare la presenza di eritemi, gonfiore, arrossamento, dolore.
Se lo specialista dovesse sospettare la presenza di infezioni come la gonorrea o la clamidia, sarà necessario eseguire dei test per esserne certi. Tutte le informazioni raccolte conducono a una diagnosi.
Quali sono i rimedi del prurito intimo
«Il prurito può essere controllato utilizzando dei gel o delle creme contenenti degli anestetici locali oppure dei detergenti adatti, ma la cura vera e propria dipende dalla causa che ha scatenato il prurito.
In caso di una vulvite da candida sarà opportuno utilizzare una crema antimicotica, in caso di un lichen (ndr. un’eruzione cutanea costituita da chiazze squamose formate da escrescenze di colore rosso o viola) ne servirà una idratante. In gravidanza invece, basterà optare per un detergente adeguato.
In virtù di questi motivi, è bene quindi non andare alla cieca utilizzando prodotti non idonei, piuttosto è preferibile assicurarsi delle cause e intraprendere la giusta terapia.
Dunque, i pruriti non sono tutti uguali ed utilizzare farmaci senza consiglio medico, può peggiorare la sintomatologia qualora, una zona già infiammata, si sensibilizzi ai prodotti usati. La raccomandazione principale è quindi quella di consultare un medico di fiducia per capire insieme quale sia la strada migliore per eliminare il prurito.
Nel frattempo, per alleviare il disturbo, si possono sfruttare le qualità emollienti e antinfiammatorie specifiche di alcune piante come la malva, la camomilla, l’amido di riso, l’aloe, la calendula».
Come prevenire il prurito intimo
«Non esiste una strategia certa e codificata per evitare i vari pruriti vulvari o tenerne sotto controllo l’intensità. Tuttavia, è possibile seguire alcuni consigli come:
- evitare l’uso quotidiano dei salvaslip;
- non utilizzare detergenti troppo aggressivi per l’igiene intima;
- non lavare la vulva troppo spesso;
- indossare un abbigliamento comodo;
- utilizzare biancheria di cotone bianca;
- evitare cibi troppo ricchi di zuccheri o lieviti», conclude l’esperta.
Inoltre, è bene cambiarsi gli indumenti dopo aver svolto attività fisica o dopo aver nuotato. In generale, si consiglia di variare la biancheria intima tutti i giorni, per ridurre il proliferare dei batteri. In aggiunta, per ridurre la comparsa del prurito intimo è opportuno:
- lavarsi con acqua tiepida e non troppo calda;
- mantenere tutta l’area dei genitali asciutta;
- utilizzare degli assorbenti piuttosto che i tamponi, se si ha un’infezione;
- eseguire regolarmente il controllo della glicemia, in presenza di diabete;
- lavare le parti intime procedendo prima davanti e poi dietro, non il contrario, poiché i batteri intorno all’ano possono spostarsi verso la vulva, causando appunto delle infezioni;
- asciugarsi con degli asciugamani puliti.
Si tratta di consigli utili per prevenire il prurito intimo, come anche infiammazioni della vescica, ad esempio la cistite.
In generale dunque, è possibile trattare questo disturbo femminile individuando dapprima la causa scatenante e poi seguendo una terapia. Si tratta infatti di un sintomo che può essere associato a diverse condizioni: il più delle volte è passeggero e sono sufficienti alcuni giorni di trattamento adeguato. In altri casi invece, può diventare persistente e interferire con la vita di tutti i giorni. Un approfondimento dal tuo ginecologo, potrà aiutare a far luce sulla causa.
Fonti bibliografiche:
- Manuale MSD, Prurito e secrezione vaginale
- Cleveland Clinic, 8 possible reasons why your vagina itches