Insonnia: cos’è, sintomi, cause e come curarla

L'insonnia è un disturbo del sonno che impedisce di addormentarsi o di mantenere il sonno, influenzando negativamente la qualità della vita e il benessere

Ivan Shashkin

Laureando in Medicina e Chirurgia

Studente di Medicina appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

L’insonnia è un disturbo del sonno decisamente comune: per la persona che ne soffre addormentarsi è difficile. Ma non solo: è possibile che chi ne è affetto non solo si svegli spesso durante la notte ma che possa aprire gli occhi prima dell’alba e non riesca più a riaddormentarsi.

È molto più che un disturbo fastidioso: la mancanza di sonno, o il dormire male, possono inficiare l’energia e l’umore della persona ma anche danneggiarne la salute, compromettendone le prestazioni lavorative e la qualità della vita.

Non esiste un numero standard di ore di sonno necessario per “stare bene”, ma è variabile da soggetto a soggetto. Comunque, si ritiene che la maggior parte delle persone in età adulta abbia bisogno di circa 7-8 ore a notte (ma c’è chi necessita di sole 5 ore per recuperare le energie e ci sono i lunghi dormitori, che devono dormirne 9 o 10).

Eppure, sono molte le persone a sperimentare nella vita un’insonnia a breve termine (“acuta”), che dura per giorni o settimane: di solito è il risultato di stress o di un evento traumatico. C’è però anche chi soffre di insonnia a lungo termine (“insonnia cronica”), che dura almeno mese e spesso molto di più. 

L’insonnia può essere “primitiva” e quindi un disturbo isolato, oppure essere secondaria ad altre condizioni mediche o all’assunzione di determinati farmaci. Ammettere di soffrirne è il primo passo per risolverla, e per tornare ad una buona qualità di vita.

Insonnia: definizione e in cosa consiste

Il termine insonnia deriva dal latino insomnia e significa “mancanza di sogni”; un termine suggestivo per descrivere un disturbo del sonno tanto comune quanto fastidioso.

Dal punto di vista clinico, l’insonnia si riferisce ad una durata insufficiente del sonno ma anche alla sua discontinuità: non basta dormire poche ore a notte per soffrirne, dunque, ma è necessario che tali ore non siano sufficienti per mantenere una funzionalità sociale e lavorativa adeguate durante il giorno. Talvolta il disturbo è primitivo, ma più spesso è secondario ad altre condizioni patologiche o fisiche o a cattive abitudini (relative all’alimentazione, l’attività fisica e lo stile di vita in generale).

Sebbene il 10% della popolazione mondiale soffra di insonnia cronica, non ne esiste un solo tipo ed anzi ciascun paziente manifesta sintomi diversi. Nello specifico, vi sono tre tipi di insonnia:

In ogni caso, la qualità del sonno è molto bassa e gli effetti collaterali diversi (difficoltà a stare svegli durante il giorno, cali di concentrazione e di memoria, fino alla depressione vera e propria). Inoltre, ad oggi non solo non esistono dei farmaci completamente risolutivi del disturbo, ma nemmeno dei farmaci adatti a tutti i soggetti.

Insonnia: i sintomi

sintomi dell’insonnia possono includere:

Per poter considerare una persona realmente affetta da un grado significativo di insonnia cronica si devono però considerare determinati criteri:

Le persone che soffrono di disturbi del sonno lamentano sonnolenza diurna e un peggioramento delle loro capacità lavorative (Morin, 1993). Coloro che soffrono di insonnia, rispetto agli individui che non presentano insonnia, riportano anche elevati livelli di ansia e depressione. L’insonnia può rappresentare quindi un fattore di rischio o un fattore causale per lo sviluppo di alcuni disturbi psichiatrici (Harvey, 2001; Lichstein, 2000)

Le cause dell’insonnia e come prevenirla

Sebbene in qualche caso l’insonnia possa essere un disturbo isolato, molto più spesso è in verità associato ad altre patologie fisiche e psichiche. Solitamente è infatti il risultato di una condizione di stress, di eventi della vita o di abitudini che interferiscono con il sonno. Trattare la causa sottostante può risolvere l’insonnia sebbene talvolta questo disturbo possa durare anni diventando una vera e propria patologia.

Le cause comuni dell’insonnia cronica includono:

Insonnia e invecchiamento

L’insonnia diventa più comune con l’età. Invecchiando, si possono infatti verificare:

I problemi di sonno possono essere una preoccupazione anche per i bambini e gli adolescenti, ma ciò si verifica soprattutto perché soggetti più attivi, che vogliono quindi andare a letto più tardi e dormire di più al mattino. Ma è importante non sottovalutare l’insonnia nei bambini. 

L’insonnia nei bambini può essere causata da una serie di fattori, tra cui l’ansia da separazione, i disturbi dell’umore come la depressione infantile e i disturbi dell’attenzione come l’ADHD. I bambini possono anche sviluppare insonnia a causa di cambiamenti nello stile di vita, come l’introduzione di nuove routine o l’esperienza di eventi stressanti come trasferimento a una nuova scuola. È fondamentale che i genitori riconoscano i segni di insonnia nei bambini, che possono includere irrequietezza, irritabilità, difficoltà di concentrazione durante il giorno e sonnolenza.

Affrontare l’insonnia nei bambini richiede spesso un approccio multifattoriale che può includere modifiche allo stile di vita, la creazione di una routine rilassante prima di coricarsi e, in alcuni casi, il coinvolgimento di uno psicologo o di un terapeuta specializzato.

Insonnia: le conseguenze

Il sonno è importante per la salute quanto una dieta sana e un’attività fisica regolare, in quanto influenza l’individuo sia mentalmente che fisicamente. Le persone con insonnia riferiscono infatti una qualità della vita inferiore rispetto alle persone che dormono bene. Tra le conseguenze dell’insonni figurano:

Quali trattamenti sono utili per combattere l’insonnia

Alcune buone abitudini possono aiutare a prevenire l’insonnia e consentire un sonno profondo e riposante. Di seguite un elenco di consigli utili da seguire per combattere il disturbo:

Oltre queste precauzioni da adottare come misura preventiva, chi già soffre di insonnia può parlarne col medico curante per valutare una eventuale una psicoterapia cognitivo-comportamentale o una terapia farmacologica.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale consiste nell’utilizzo di alcune tecniche di intervento utilizzabili a seconda delle caratteristiche del disturbo in ciascun paziente. Le tecniche sono principalmente:

Per quanto riguarda i farmaci, tendenzialmente nei pazienti anziani possono essere utilizzati farmaci ipnoinducenti, mentre i farmaci ipnotici o gli ansiolitici con funzione ipnotica (benzodiazepine) sono sconsigliati per un uso prolungato, avendo numerosi effetti collaterali e determinando un alto grado di assuefazione. Inoltre, un tentativo drastico di sospensione può portare ad un cruento ritorno dell’insonnia, agitazione psicomotoria, ansia e tremori (Gillin, Spinwerber e Johnson, 1989). Ciò spinge l’insonne ad assumere nuovamente il medicinale, creando un circolo vizioso. In alcuni casi possono essere consigliati ipnotici non-benzodiazepinici (conosciuti anche come Z-drugs) in quanto causano meno dipendenza ma la decisione deve sempre essere presa da un medico.

Un trattamento a lungo termine del disturbo dell’insonnia richiede pertanto l’utilizzo di farmaci ad azione antidepressiva-sedante e la melatonina.

Fonti bibliografiche:

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