Epilessia fotosensibile, come si scatena e il decalogo della prevenzione

L'epilessia indotta da flash e luci alternate insorge in genere in età infantile e adolescenziale, soprattutto le ragazze. Ecco le regole per prevenirla

Pubblicato: 23 Dicembre 2019 07:00

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

L’Epilepsy Foundation americana avvisa gli ipersensibili. Per chi è particolarmente esposto al rischio di epilessia indotto da flash, luci alternate e altro, anche alcune scene dell’ultima puntata della saga di “Guerre stellari” potrebbe scatenare crisi.

Il rischio, allargato più in generale agli stimoli luminosi intensi ed intermittenti, viene ribadito anche dalla Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE): va però sottolineato che il problema può sussistere solamente per chi soffre di epilessia fotosensibile, una particolare condizione neurologica che insorge in genere in età infantile ed adolescenziale ed interessa una piccola percentuale delle persone con epilessia.

Cosa vuol dire fotosensibilità

La fotosensibilità è una particolare sensibilità alle luci intermittenti, per cui chi ne è affetto può presentare crisi convulsive se si espone a tali stimoli. La fotosensibilità, presente come predisposizione genetica nell’uno per cento della popolazione, si manifesta più facilmente nel periodo puberale ed adolescenziale. Cioè proprio nella fascia di età in cui maggiore è l’esposizione ai videogiochi.

Anche se non lo percepiamo, lo schermo televisivo emette una luce intermittente; la sensibilità aumenta avvicinandosi allo schermo e con la ripetuta esposizione agli stimoli. Anche se le crisi scatenate dai videogiochi e da altro non riconoscono solo questo meccanismo, è probabile che la fotosensibilità sia il fattore causale più importante.

La maggior parte di questi pazienti, se non si fosse messa in questa situazione, non avrebbe mai presentato crisi.  Ad esser maggiormente colpite dall’epilessia fotosensibile sono le ragazze rispetto ai coetanei di sesso maschile (rapporto 3:2). Questi ultimi, però, tendono ad avere più frequentemente attacchi epilettici causati da fotosensibilità, molto probabilmente a causa di una maggiore esposizione ad alcuni fattori scatenanti come ad esempio l’utilizzo di videogiochi.

Per la prevenzione, ecco i consigli dell’esperto. “La fotosensibilità è una condizione che preoccupa molto i genitori di bambini o ragazzi con epilessia” – spiega Oriano Mecarelli, Presidente LICE, Dipartimento di Neuroscienze Umane presso l’Università La Sapienza (Roma).

Prosegue Mecarelli: “Questa caratteristica individuale viene comunque testata abitualmente durante l’esecuzione dell’Elettroencefalogramma (EEG) e, una volta accertata, i soggetti e le famiglie vengono adeguatamente informati affinché provvedano ad alcune precauzioni. L’assunzione dei farmaci antiepilettici, fondamentali per il controllo delle crisi, unita alla conoscenza delle cause scatenanti e alla conseguente adozione di precisi accorgimenti, si rivelano di fondamentale importanza per contenere il fenomeno della fotosensibilità. Se il paziente non può in alcun modo evitare l’esposizione ad un fattore di rischio  è opportuno che indossi occhiali protettivi dotati di speciali lenti colorate oppure, se non a sua disposizione, è utile che nella visione di stimoli luminosi intermittenti si copra con la mano un occhio e allontani immediatamente lo sguardo dalla fonte del disturbo”.

Il decalogo della prevenzione

LICE suggerisce 10 importanti regole per prevenire l’insorgenza di crisi epilettiche nei pazienti con epilessia fotosensibile durante la visione di stimoli luminosi intermittenti:

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