Candida vaginale: sintomi, causa e cura

La candida vaginale è un'infezione causata dal lievito Candida albicans, che colpisce la zona vaginale causando sintomi come prurito intenso, bruciore e secrezioni biancastre

Pubblicato: 16 Maggio 2024 14:02

Ivan Shashkin

Medico

Medico appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

La candida vaginale (o candidosi) è un’infezione generata da miceti (ossia funghi) molto frequente nelle donne in età fertile – si stima che circa il 70-75% l’abbia sviluppata almeno una volta nella vita – ma che può interessare anche gli uomini

In questi ultimi può presentarsi sia in modo asintomatico (cavo orofaringeo, intestino ecc.) sia sintomatico (cute e mucose genitali). La variante asintomatica è 4 volte più comune nel maschio che nella femmina.

È possibile isolare la candida specie nel solco coronario del pene e certe volte nel liquido prostatico emesso con l’eiaculato. La trasmissione sessuale non si può quindi escludere, anche se la sua frequenza risulta piuttosto scarsa.

Favorita da condizioni quali per esempio l’uso improprio di antibiotici, la scarsa igiene intima, la gravidanza, l’immunodepressione o il diabete, la candida vaginale provoca spesso dolore e prurito alla vulva, dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali) e dolore o bruciore durante la minzione. Generalmente, la candida vaginale non rappresenta una condizione di salute seria per la donna che ne viene colpita.

Per la diagnosi sono tipicamente sufficienti l’esame obiettivo e l’anamnesi; tuttavia, in alcuni casi, si rendono necessari anche test diagnostici più approfonditi, come il tampone vaginale, l’analisi del sangue o l’esame delle urine.

Comunemente la candida vaginale viene trattata attraverso l’impiego di farmaci antifungini disponibili in crema o sottoforma di compresse a uso orale o vaginale.

Sintomi della candida vaginale

I sintomi più comunemente riscontrati nei casi di candidosi vaginale sono:

In caso di infiammazione dell’area genitale, si rileva anche la seguente sintomatologia: 

Candidosi ricorrente

La candida può insorgere anche a distanza di molti mesi dal primo episodio, oppure non ripresentarsi affatto per il resto della vita. Esiste, tuttavia, una percentuale di donne – intorno al 5-10% – che sviluppa una forma ricorrente.

Sono definite ricorrenti le vulvovaginiti che si verificano con una frequenza di almeno 4 episodi durante l’anno. Per trattare queste forme recidivanti occorre porre in essere una prevenzione, di almeno sei mesi, con l’impiego di antimicotici per bocca o in ovuli assunti in modo ciclico. 

Inoltre occorre indagare e valutare con attenzione i fattori di rischio (come il diabete mellito, la contraccezione orale, l’abbigliamento troppo stretto, le scarse condizioni igieniche, l’impiego molto frequente di bicicletta o moto). 

È poi generalmente consigliabile prendere alcuni accorgimenti come:

Complicanze

Una candidosi ricorrente può essere una delle cause probabili di una patologia nota come vestibolite vulvare (o vestibolodinia provocata), capace di generare dolore durante i rapporti sessuali, bruciore o sensazione di mille spilli, che può aggravarsi e diventare cronica, interessando anche tutta la vulva, da cui il nome di vulvodinia. 

Inoltre, se la candidosi colpisce donne immunodepresse o con particolari patologie (es: diabete), la candida vaginale può trasformarsi in una condizione sistemica, detta candidosi (o candida) invasiva. Quest’ultima è l’infezione derivante dal passaggio nel sangue del fungo candida Albicans (fungemia o funghemia) e la sua propagazione in organi importanti, come il cuore (endocardite), il cervello (encefalite), gli occhi (endoftalmite) o le ossa (osteomielite).

La candida invasiva è da reputarsi una condizione clinica molto grave e pertanto richiede un intervento tempestivo.

Quali sono le categorie più a rischio di candida invasiva? Si tratta tipicamente di soggetti: 

Cause della candida vaginale

La candidosi si genera per un’infezione da germi endogeni. Si noti, infatti, come la candida sia un fungo la cui specie più comune, detta Albicans, è comunemente presente in esigue concentrazioni nel corpo umano, prediligendo gli ambienti umidi come il cavo orale, la gola, il tratto gastrointestinale e le mucose genitali, senza generare alcun disturbo, in costante equilibrio con gli altri microrganismi ospiti del nostro corpo.

Nella vagina, insieme ad altri batteri (in quantità più elevate), in particolare il bacillo di Doderlein (detto anche lattobacillo), costituisce il così detto ‘ecosistema vaginale’. 

Il corretto equilibrio tra le varie componenti consente il mantenimento di un pH normale (compreso tra i valori 3,8 e 4,5) e una corretta lubrificazione della vagina. L’alterazione del pH vaginale (aumento o diminuzione dei valori standard), compromettendo l’equilibrio di tale ecosistema, favorisce il proliferare dei germi patogeni.

Quando, ad esempio, si utilizzano antibiotici, la flora batterica viene minacciata, portando all’eliminazione dei lattobacilli (i così detti microrganismi buoni) e allo sviluppo di colonie di germi e batteri diversi.

Questi ultimi portano alla comparsa di vaginiti o vulvovaginiti (nel caso l’area interessata si estenda anche ai genitali esterni). La candida non si sviluppa più internamente rispetto alla vagina, dunque non va a colpire altre aree come l’utero o le ovaie. 

I funghi che si comportano come Albicans – cioè che approfittano di una situazione di difficoltà da parte dell’ospite – sono noti con il nome di “funghi opportunisti”.

Esistono condizioni in grado di facilitare lo sviluppo di candida vaginale? Se sì, quali?

Fattori di rischio per l’insorgenza di candidosi

Ci sono alcuni elementi capaci di inficiare il corretto funzionamento dei meccanismi di difesa atti a controllare la proliferazione a livello genitale di microrganismi come Candida Albicans, agevolando così la manifestazione della candidosi. 

Tra questi fattori si possono annoverare:

Come prevenire la infezione genitale da candida

La prevenzione dell’infezione da candida può essere realizzata adottando alcune pratiche igieniche e stili di vita sani. Ecco alcuni consigli:

  1. Mantenere l’igiene personale: Lavare regolarmente l’area genitale con acqua e sapone neutro. Evitare l’uso eccessivo di detergenti aggressivi che possono alterare l’equilibrio del microbiota.
  2. Utilizzare biancheria intima di cotone, che favorisce la ventilazione e riduce l’umidità, creando un ambiente meno favorevole per la candida
  3. Evitare indumenti troppo stretti
  4. Evitare l’umidità e il calore eccessivi specialmente dopo l’esercizio fisico o il nuoto. Evitare di rimanere con i costumi da bagno bagnati per lunghi periodi di tempo.
  5. Limitare l’uso di antibiotici: Gli antibiotici possono distruggere sia i batteri patogeni che quelli benefici, alterando l’equilibrio del microbiota e favorendo la crescita eccessiva di Candida. Assicurarsi di assumere antibiotici solo quando prescritti dal medico e seguire sempre le indicazioni.
  6. Mantenere una dieta equilibrata

Seguendo queste precauzioni, è possibile ridurre il rischio di sviluppare un’infezione da Candida e mantenere un ambiente genitale sano.

Cura della candida vaginale

Il trattamento della candidosi deve essere coadiuvato da buone norme come l’astensione dai rapporti sessuali in fase di infezione, una corretta igiene personale e la disinfezione degli indumenti intimi.

Tipicamente la cura consiste nella somministrazione al paziente di antimicotici adeguati, sia sistemici sia locali (creme oppure ovuli), eventualmente associati ad antibiotici.

Gli antimicotici più usati sono gli azoli, ossia fluconazolo, itraconazolo, econazolo, isoconazolo e così via. La terapia sarà condizionata dal fatto che si tratti di un primo episodio di candida, o al contrario di una recidiva, o ancora di un insuccesso di un primo trattamento.

Nel caso si verifichino episodi ricorrenti di candida è essenziale ravvisare i fattori predisponenti sia generali sia locali e attuare una terapia di tipo sistemico.

Indagini scientifiche hanno mostrato come l’itraconazolo rappresenti il farmaco di elezione nella terapia delle candidosi vulvovaginali per l’alta efficacia, la buona tollerabilità e la sua attività ad ampio spettro.

Fonti bibliografiche:

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