Angina pectoris: sintomi, cause, cura

L'angina pectoris è una condizione caratterizzata da dolore toracico e nelle aree adiacenti, dovuto a un insufficiente apporto di ossigeno al cuore

Pubblicato: 19 Marzo 2024 12:02

Ivan Shashkin

Medico

Medico appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

L’angina pectoris è una condizione cronica caratterizzata da dolore toracico nella regione retrosternale, talvolta irradiato alle braccia, alle spalle, alla schiena o al collo. L’insorgere di questa condizione è provocato da una degenerazione delle pareti interne delle arterie, che può determinare una riduzione dell’apporto di sangueossigeno e nutrienti al muscolo cardiaco.

Il disturbo può essere di diversa natura e alcuni dei fattori di rischio possono essere: uno stile di vita poco sano e un’alimentazione squilibrata, una predisposizione genetica o la presenza di altre patologie collegate. Esistono alcuni esami specifici per individuare le cause di angina pectoris e il suo trattamento può variare in base al tipo di causa.

Cos’è l’angina pectoris

Il termine angina pectoris, il cui significato deriva dai termini latini angina ossia dolore e pectoris ossia del petto, definisce una sindrome cardiaca che implica forti dolori a livello toracico e nelle zone circostanti, provocati da una mancanza di ossigeno, spesso dovuta a danni alle arterie o ad ostruzioni coronariche. Le cause dei danni possono essere di diversa natura. Alcuni dei principali fattori di rischio sono:

Nei pazienti affetti da questa condizione, le pareti arteriose risultano danneggiate, favorendo la formazione di placche e depositi di colesterolo o altro materiale cellulare; la presenza di questi accumuli determina una temporanea diminuzione dell’afflusso di sangue al muscolo cardiaco che, pertanto, risulta insufficiente per garantire il corretto funzionamento del cuore e può portare ad un’ischemia miocardica transitoria.

Gli attacchi anginosi vengono in genere classificati in base ad una serie di criteri:

Tipi di angina pectoris

L’angina pectoris è caratterizzata da un processo lento e da una degenerazione graduale, che può però colpire i pazienti fin dalla giovane età. Ciononostante, si tratta di una condizione reversibile se trattata tempestivamente e in maniera corretta. Da un punto di vista clinico si distinguono due tipi di angina pectoris: angina stabile angina instabile.

Angina stabile o Angina da sforzo

L’angina da sforzo è la forma cronica e più diffusa della sindrome che, nella maggior parte dei casi, si manifesta quando il corpo è sottoposto a sforzi fisici o, in generale, quando è richiesto un maggiore afflusso di sangue al cuore. L’angina stabile è la meno grave, in quanto è possibile prevenire e trattare gli episodi acuti tramite specifici medicinali.

Angina instabile o sindrome pre-infartuale

L’angina instabile comprende diverse forme di angina pectoris, tutte accomunate dalla instabilità del quadro clinico. La caratteristica più preoccupante di questo tipo di angina è l’acuta ingravescenza, ossia il rapido aggravarsi della durata e dell’intensità degli attacchi anginosi, fino ad arrivare all’insorgere di episodi anche in condizioni di assoluto riposo. L’angina instabile a sua volta si distingue in:

Altri tipi di angina

L’angina può essere di tipo primario o secondario a seconda dei meccanismi fisiopatologici che la determinano. Nel primo caso si verifica una riduzione del flusso coronarico causata da un’ostruzione temporanea di un vaso; nel secondo caso invece il dolore anginoso insorge a causa di un aumento della richiesta d’ossigeno del miocardio. L’angina funzionale infine raggruppa tutte le forme di angina dovute ad altre malattie che compromettono l’afflusso di sangue al cuore: ad esempio la stenosi e l’insufficienza aortica, l’anemia grave, l’ipertiroidismo e le aritmie.

Quali sono le principali cause di angina pectoris

Come visto in precedenza, quando il cuore non riceve un adeguato apporto ematico, l’organismo è posto sotto sforzo, in quanto il sangue non solo trasporta l’ossigeno e i nutrienti necessari al funzionamento delle cellule, ma allo stesso tempo rimuove anche i prodotti di rifiuto; quando il sangue scarseggia dunque i tessuti soffrono ed accumulano metaboliti tossici. Alcune delle principali cause riconducibili all’insorgere di angina pectoris sono:

Vi sono inoltre alcune patologie che possono essere causa di angina pectoris:

L’attacco anginoso, infine, può essere causato da alcuni fattori secondari, nelle situazioni in cui la richiesta di ossigeno da parte del miocardio aumenta; alcuni esempi sono: sforzi fisici, stress psico-somatico o emozioni intense, colpi di freddo, forti spaventi o attacchi d’ira, pasti abbondanti o rapporti sessuali.

Sintomi e complicanze dell’angina pectoris

Il sintomo più comune nei pazienti affetti da angina pectoris è una sensazione di oppressione al petto, con forti dolori toracici; spesso il dolore può estendersi anche al braccio sinistro, alle dita delle mani e talvolta anche al collo e alla gola, alla mandibola, allo stomaco o alla schiena. Gli attacchi solitamente si manifestano in maniera graduale, con un progressivo intensificarsi del dolore: nei casi meno gravi il malessere si attenua e scompare semplicemente rimanendo a riposo; in alternativa la somministrazione di trinitrina può essere utile ad alleviare il dolore.

Altri sintomi tipici dell’angina pectoris sono la dispnea con sensazione di soffocamento, un’abbondante sudorazionenausea e in alcuni casi vomito. Proprio per questo motivo, l’angina può spesso essere confusa con altre patologie, come ad esempio un reflusso gastroesofageo che causa dolori retrosternali simili, oppure infiammazioni cervicali che colpiscono spalle e braccia come nei soggetti affetti da angina.

Mentre alcune di queste condizioni confondenti sono relativamente innocue, l’angina pectoris dovrebbe essere prontamente distinta dalle condizioni gravi con rischio di vita come un infarto del miocardio o una dissezione aortica, specialmente durante uno scenario acuto. Un’assistenza medica tempestiva e una diagnosi corretta sono estremamente importanti.

Diagnosi dell’angina pectoris

L’angina pectoris può spesso essere confusa con altre patologie che presentano una sintomatologia simile, per questo la diagnosi di questo disturbo prevede alcuni esami specifici:

Terapia e trattamento dell’angina pectoris

Come accennato in precedenza, l’angina pectoris è una condizione caratterizzata da un processo degenerativo lento, che può essere tenuta sotto controllo se trattata adeguatamente. Innanzitutto, bisogna intervenire per eliminare i principali fattori di rischio collegati ad uno stile di vita sregolato, eliminando le abitudini dannose per la salute.

Negli ultimi anni c’è stata una maggiore attenzione ai programmi di riabilitazione multidisciplinare che includono l’esercizio fisico strutturato e gestione dello stress. Applicazioni per smartphone e dispositivi indossabili sempre più avanzati possono aiutare i pazienti a monitorare i loro sintomi e registrare l’attività fisica. Questi approcci integrati mirano non solo a migliorare i sintomi dell’angina, ma anche a ridurre il rischio di complicanze cardiovascolari a lungo termine.

Per curare le eventuali patologie predisponenti, i farmaci più diffusi sono l’aspirina e altri antiaggreganti piastrinici, farmaci beta-bloccanti, calcio antagonisti o a base di nitrati. Alcuni studi clinici più recenti hanno valutato l’efficacia di nuovi farmaci che agiscono su diversi meccanismi patogenetici dell’angina, come gli inibitori del cotrasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2), i modulatori del recettore del peptide natriuretico atriale (ARNP) e I farmaci agonisti del recettore del Glucagon-like peptide 1 (GLP1).

Nei casi più gravi può rendersi necessario un intervento che può essere per via percutanea (angioplastica) o chirurgica (by-pass aortocoronarico).

Fonti bibliografiche:

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