Re Carlo non rallenta: “Così salva la reputazione della famiglia”. Camilla preoccupata

Il Re compie 77 anni, ma non accenna a rallentare, preoccupando Camilla, ma salvando la monarchia

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Giorgia Prina

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Proprio nella giornata di ieri Re Carlo ha spento 77 candeline, festeggiando il compleanno in un momento molto delicato per la monarchia. Il Palazzo è infatti alle prese con lo scandalo legato ad Andrea, fratello minore del Re e recentemente sfrattato dalla sua residenza a Windsor, la Royal Lodge. Insomma, dopo la malattia dello scorso anno e la rottura con il figlio Harry, Re Carlo deve affrontare, ancora una volta, un periodo molto difficile. A stupire però è l’energia che il monarca continua a mettere in ogni sua uscita pubblica (e non solo) soprattutto in un momento in cui dovrebbe prendere le cose con più calma, dopo il cancro che lo ha colpito. Non mostra infatti nessuna intenzione di rallentare. Il motivo, per alcuni, è molto strategico.

Re Carlo non rallenta, la strategia per il Regno

I compleanni segnano sempre un passaggio, un momento di chiusura e allo stesso tempo di cambiamento. Re Carlo forse ha provato la stessa sensazione venerdì 14 novembre, quando ha compiuto 77 anni. O, forse, ha sperato che il suo compleanno potesse segnare un nuovo inizio per la monarchia, in questo periodo particolarmente difficile dopo lo scandalo legato al fratello Andrea. Il monarca ha trascorso il suo grande giorno visitando il Galles del Sud con la Regina Camilla per una serie di iniziative comunitarie volte a “mettere in luce e celebrare il ricco patrimonio, le vivaci arti e la cultura della regione”.

Insomma, nonostante sia ancora in cura per il cancro, il monarca non sembra aver intenzione di rallentare il ritmo dei propri impegni. Il monarca ha infatti continuato a rispettare il suo programma di visite reali in tutto il Regno Unito, oltre a ospitare ospiti per ricevimenti speciali al Castello di Windsor e a svolgere i suoi doveri di Stato.

“Non mi sorprende vedere il Re correre per il Paese”, ha dichiarato l’esperta royal Jennie Bond, “Non mi sorprende vedere il Re correre per il Paese, impegnato in tutti ciò che riesce a gestire, nonostante gli appelli della moglie, che ha sofferto a lungo, a prendere le cose con più calma a causa del cancro. A volte deve sentirsi come se stesse nuotando controcorrente, mentre le storie dannose su Andrea e i continui problemi con Harry e Meghan continuano a fare notizia, macchiando la reputazione della famiglia reale in generale”. Ma sembra che la sua presenza ovunque possa aiutare il Paese intero: “Sono sicura che creda che se continua a rispettare il maggior numero possibile di impegni e a dimostrare di avere a cuore questo Paese e la sua gente, cosa che fa, potrà salvare la sua reputazione“. Salvare la sua reputazione, in questo momento, vuol dire salvare anche quella della monarchia tutta.

“Il Re non va in pensione”

L’esperta reale ha aggiunto che, per il Re, la pensione “non rientra nella descrizione del ruolo di monarca”. Ha spiegato: “Sono sicura che il Re ritenga che se si deve fare un lavoro, allora si dovrebbe farlo al meglio delle proprie capacità. Tuttavia, se si è sottoposti regolarmente a cure contro il cancro, non c’è dubbio che a volte la stanchezza debba farsi sentire”.

“Per un membro della Famiglia Reale”, ha continuato, “Dev’essere estenuante sia mentalmente che fisicamente, perché deve controllare ogni parola, ogni gesto, ogni interazione. Sanno che le telecamere e i microfoni li monitorano costantemente e che una parola o un’azione sbagliata finiranno sui giornali”.

La decisione su Andrea

La decisione di Carlo di bandire Andrea dalla monarchia e privarlo del suo diritto di nascita a essere Principe è stata presa in seguito alle crescenti polemiche sui suoi legami con Jeffrey Epstein. Andrea ha macchiato la Famiglia Reale con la sua associazione con il finanziere e per molti anni è stato perseguitato dalle accuse di abusi sessuali su Virginia Giuffre, dopo che era stata vittima di tratta da parte di Epstein. Andrea ha sempre negato strenuamente le accuse.

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