Rania di Giordania a New York: look da working girl e un appello importante

La Regina ha partecipato alla quarta conferenza mondiale sulle donne, in occasione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. E ha alzato la voce per Gaza

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Antonella Latilla

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C’è anche Rania di Giordania all’Assemblea delle Nazioni Unite che si terrà per una settimana a New York. All’incontro parteciperanno leader di tutto il mondo e rappresentanti di diverse case reali, che giorno dopo giorno prenderanno parte a diverse sessioni plenarie in cui, tra le altre questioni, verrà affrontato il riconoscimento della Palestina. Una delle figure reali che più si è battuta per questa causa è proprio la regina giordana, figlia di due palestinesi.

In passato ha più volte chiesto di cessare il fuoco, lamentando il blocco sull’ingresso di aiuti umanitari. Ha spesso parlato di un doppio standard da parte dei paesi occidentali, dove le azioni israeliane ricevono meno condanna rispetto ad altri casi simili e dove le proteste pro-Palestina vengono talvolta etichettate automaticamente come antisemitismo. E anche questa volta Rania ha alzato la voce per Gaza.

L’appello di Rania Giordania per le donne di Gaza

La moglie di Abdullah II, dedita al suo lavoro di sostenitrice di cause sociali, ha alzato la voce per tutte le donne di Gaza che non sono in grado di difendersi dalle difficoltà e dagli abusi causati dalla guerra tra Palestina e Israele, che ha causato la morte di quasi 70.000 persone solo negli ultimi due anni.

“Ogni silenzio trasmette lo stesso messaggio: ci sono donne che meritano di essere difese e altre che non lo sono. Questo silenzio è stato assordante a Gaza”, ha affermato Rania di Giordania durante il suo discorso alla Riunione di Alto Livello delle Nazioni Unite in occasione del 30° anniversario della Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne.

Ha anche esortato governi e istituzioni a raddoppiare gli sforzi per difendere queste donne e garantire la loro protezione oltre ogni dire. “La guerra di Israele a Gaza ha ridotto l’aspettativa di vita delle donne di 30 anni. Trent’anni dopo la Dichiarazione di Pechino, cosa hanno fatto per loro le promesse globali?”, ha chiesto.

“I diritti delle donne non possono essere filtrati attraverso la lente dell’opportunismo politico. Il nostro sistema internazionale sta deludendo generazioni di donne, non riuscendo a fermare coloro che commettono violenza impunemente”, ha aggiunto.

“Esorto le Nazioni Unite ad agire con decisione contro chi viola il diritto internazionale umanitario e a ripristinare un certo equilibrio nel nostro mondo”, ha concluso Rania con forza e veemenza.

Il look da working girl di Rania di Giordania a New York

Rania di Giordania ha approfittato di queste giornate per coniugare il suo ruolo di promotrice di cause sociali con il suo inconfondibile stile da working girl.

Per l’occasione, ha scelto una camicia a righe bordeaux di Ferragamo, uno dei marchi italiani più presenti nel suo guardaroba, abbinata a pantaloni neri. Un look che riflette l’eleganza pratica e moderna che solitamente caratterizza le sue apparizioni pubbliche.

La Regina 55enne ha poi scelto di impreziosire i pantaloni con una delle ultime tendenze: la cintura doppia. Ha anche optato per uno dei suoi accessori più amati, la borsa Louis Vuitton Wallet On Chain GO-14, sempre in bordeaux. È lo stesso modello che ha sfoggiato lo scorso aprile durante la sua visita in Italia, quando ha partecipato al ricevimento con Giorgia Meloni a Villa Pamphili a Roma.

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