“Lady Diana è stata assassinata“, l’incidente automobilistico è solo una copertura. Non è la prima volta che viene formulata l’ipotesi di omicidio riguardo alla morte della Principessa. Ma le cose cambiano se a sostenerla è una voce autorevole, uno stimato giornalista britannico molto addentro nelle faccende di Palazzo.
Lady Diana, la morte sospetta 28 anni fa
Il 31 agosto di 28 anni fa moriva Lady Diana in un incidente sotto il Ponte dell’Alma a Parigi. Sull’auto con l’allora Principessa del Galles c’erano Dodi al Fayed e una guardia del corpo, l’unico sopravvissuto. Al volante l’autista Henri Paul – ubriaco – sfrecciava ad alta velocità nel tentativo di seminare i paparazzi, finché la sua corsa terminò nel più tragico dei modi.
Diana non morì sul colpo. I soccorritori la trovarono ancora viva e cosciente. Pare abbia anche pronunciato queste parole: “Mio Dio, cosa è successo?”. Le sue condizioni comunque apparirono subito molto gravi. Andò in arresto cardiaco un paio di volte prima di raggiungere l’ospedale e malgrado l’intervento d’urgenza, poche ore dopo ne fu dichiarata la morte.
Dopo anni di perizie e la raccolta delle testimonianze, le indagini ufficiali conclusero che l’ex moglie di Re Carlo era deceduta a causa di un incidente automobilistico, dove morirono sul colpo anche Dodi al Fayed e l’autista.
Ma fin da subito emersero teorie, più o meno fantasiose, secondo le quali la fine della Principessa non è dipesa da uno schianto fatale, ma è stata pianificata da spietati assassini.
Tra i primi a sostenere la tesi dell’omicidio, ci fu Mohamed al Fayed, il padre di Dodi, che accusò il Principe Filippo, marito di Elisabetta II, di essere il mandante. Da lì il proliferare appunto di teorie complottiste, la maggior parte delle quali coinvolgevano la Famiglia Reale britannica.
La nuova tesi sull’omicidio di Diana
L’ipotesi dell’omicidio è tornata alla ribalta in questi giorni, quando si sta avvicinando l’anniversario della morte, perché è stata riproposta dal giornalista britannico Tom Sykes. Voce autorevole del Daily Breast ed esperto in questioni di Corte, il reporter sostiene che ci siano molti elementi oscuri riguardo a quella fatidica notte e che dalle indagini molte cose non quadrano.
Sykes sostiene che difficilmente si sia trattato di una fatalità. La morte di Diana, stando a lui, è stata pianificata. Ma la Famiglia Reale non c’entra nulla. Infatti, sarebbero stati alcuni potenti esponenti dei servizi segreti britannici a volerla eliminare, perché la consideravano troppo pericolosa per la Corona.
Stando al giornalista, i servizi segreti avrebbero agito autonomamente senza consultare la Regina o altri membri della Corte.
Una teoria del tutto plausibile, sostiene Sykes, che ha fatto riferimento a un passaggio della controversa intervista di Diana alla BBC nel 1995, dove affermava che il suo ex marito, l’allora Principe Carlo, non era idoneo a diventare Re. “Immaginate che sia lei a vivere in California e a rilasciare interviste a Oprah. Qualcuno può davvero immaginare una Regina Camilla in uno scenario del genere?”, si chiede il giornalista che conclude: “Nessuna organizzazione è più segreta e autoritaria della monarchia britannica. È ora di aprire il dibattito e rivelare finalmente tutta la verità”.
Questa per Sykes sarebbe quindi la prova definitiva che lo autorizzerebbe a sostenere la tesi dell’omicidio di Diana, salvando però Carlo e la Famiglia Reale.