Re Juan Carlos, la storia tribolata dell’ex sovrano di Spagna

Per Re Juan Carlos, nato e vissuto in Italia fino al trasferimento in Spagna, l'esistenza è stata intensa e a tratti tribolata: ecco qualcosa sulla sua vita

Pubblicato: 13 Aprile 2023 08:00Aggiornato: 30 Novembre 2023 17:45

Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Uno stile di vita sontuoso, delle amanti, tanta segretezza ma anche una visione della vita molto più furba di quanto si possa immaginare: Re Juan Carlos di Spagna è stato un monarca in grado di lasciare una forte impronta lungo i quarant’anni del suo regno, non solo per il consolidamento delle istituzioni democratiche ma anche per la storia personale che ha diviso il pubblico fra sostenitori e detrattori.

Dalla salita al trono all’abdicazione, Re Juan Carlos ha sempre vantato un suo seguito: la sua missione, definita dal Generalissimo Franco, è stata condotta senza strattoni, nei ruoli, e con elementi a corredo che hanno favorito il profilerare di rumors legati all’uomo più che al politico.

Juan Carlos, un’educazione da Re

Chi segue le vicende dei royal spagnoli lo sa di già, ma per altri potrebbe essere una sorpresa: Juan Carlos è nato a Roma, il 5 gennaio 1938. Figlio di Giovanni di Borbone-Spagna e di Maria Mercedes di Borbone-Due Sicilie venne battezzato con il nome completo di Juan Carlos Alfonso Víctor María de Borbón y Borbón-Dos Sicilias. La prima parte della sua infanzia fu abbastanza tranquilla fino al 1947, quando Francisco Franco dichiarò formalmente la Spagna una monarchia e si autonominò reggente.

A governare dopo Franco sarebbero dovuti essere i fratelli del padre, ma i due rinunciarono formalmente e così Juan Carlos divenne ufficialmente il primo figlio maschio di quello che era ora ufficialmente l’erede al trono. Giovanni di Borbone-Spagna prese molto seriamente il suo ruolo e iniziò subito anche a pensare al figlio: Juan Carlos fu prima spedito in un convitto presso la scuola marianista della cittadina svizzera di Friburgo e poi a Madrid, dove dal 1955 al 1959 ha frequentato ben tre accademie militari spagnole.

Questo però non bastava a Giovanni di Borbone-Spagna, che continuava a volere che il figlio avesse tutte le competenze possibili prima di salire al trono. Juan Carlos, così, salpò come guardiamarina e divenne anche pilota militare, per poi completare la sua formazione all’Università Complutense di Madrid con una laurea in Diritto Costituzionale e Internazionale.

Il matrimonio di Juan Carlos

Per un futuro Re così qualificato era necessaria una Regina all’altezza. Anche in questo caso fu decisivo il parere di Giovanni di Borbone, che designò come futura sposa Sofia di Grecia. Non tutto fu deciso a tavolino, attenzione: semplicemente, Juan Carlos e Sofia si incontrarono a un matrimonio, quello del Duca e della Duchessa di Kent, e il padre del futuro sovrano di Spagna decise che Sofia poteva essere adatta al ruolo, sia per il suo carattere apparentemente mite sia per la sua discendenza che poteva mettere d’accordo le geneaologie reali di mezza Europa.

Anche il generale Francisco Franco si rivelò d’accordo e pare, addirittura, che abbia pensato che Sofia potesse mettere fine alle avventure da donnaiolo che già distinguevano il futuro Re e che facevano chiacchierare tutti. La proposta di matrimonio arrivò il 13 settembre 1961 e non fu esattamente romantica: pare che Juan Carlos abbia lanciato la scatoletta con l’anello a Sofia, dicendole di prenderlo al volo. Sofia, dal canto suo, accettò la proposta perché il suo cuore palpitava per qualcuno che non avrebbe mai potuto avere: il principe Harald di Norvegia, che la respinse.

Il matrimonio si celebrò il 14 maggio 1962 e, sempre a quanto pare, non è mai stata un’unione particolarmente felice. Le nozze furono sfarzose, in linea con il volere di Francisco Franco di trasmettere il messaggio di “grande ritorno della monarchia”, ma non brillarono per sentimento e per coinvolgimento. Non andò benissimo neanche il viaggio di nozze: Juan Carlos si infortunò nella prima parte e nella seconda fu impegnato in incontri politici.

Le amanti di Juan Carlos

Nonostante abbia sempre sostenuto in pubblico che Sofia era la donna giusta per portare la Corona, dunque, la relazione fra i due era a dir poco tiepida e di affetto ce n’era ben poco.  Forse anche perché il sovrano non ha mai smesso di essere un grande ammiratore del sesso femminile e non perdeva occasioni per concedersi una scappatella. La più eclatante pare sia avvenuta durante una partenza che, sulla carta, doveva tenerlo impegnato a Toledo per una battuta di caccia.

La Regina Sofia decise di fargli una sorpresa e di arrivare nella sua tenuta con i figli Elena, Cristina e Felipe. Una volta arrivata, però, si trovò di fronte a un personale ostile, che tentò di tutto per non farla entrare. Dopo essersi imposta, Sofia capì il perché di tanta avversione: il marito era a letto con un’altra donna. Pare che a quel punto, la Regina abbia fatto retromarcia senza perdere la sua eleganza e che abbia continuato ad adottare, nei confronti degli affair del marito, proprio questo approccio tollerante.

E di tolleranza e pazienza ce n’è voluta parecchia: leggenda vuole che Juan Carlos abbia avuto almeno 1500 amanti, fra cui Maria Gabriella di Savoia e Lady D. Di recente sono state eclatanti le rivelazioni di Corinna Larsen, che in una lunga intervista alla BBC non solo ha dichiarato di aver avuto una lunga relazione con l’ex sovrano, ma che lui le aveva anche prospettato un possibile matrimonio.

Vite di sovrani diversi e distinti. Le polemiche si sono rivelate una costante, come le rivelazioni di biografie più o meno autorizzate. “Juan Carlos, el rey de un pueblo” (Plaza & Janés), uscito tempo addietro è stato accompagnato da altrettanto clamore alla sua pubblicazione, nel lontano 2003. A rileggere gli articoli dell’epoca, sulla figura del monarca aleggia la drammatica vicenda della morte del fratello minore, Alfonsito.

Una volta designato da Franco come suo successore, Juan Carlos ha saputo ritagliarsi un ruolo da equilibrista rispetto alle vicende del ‘movimento’ e alle pulsioni democratiche in un Paese giovane e afflitto da spinte indipendentiste. Perché ha saputo lasciare la politica ai politici dedicandosi alle sue questioni entrando in scen al momento opportuno?

Juan Carlos ha saputo sopravvivere ai difficili anni della Transizione, meno agli ultimi scandali che hanno coinvolto i suoi che hanno pesato, sulla decisione ultima di consegnare la Spagna a Filippo.

L’abdicazione in favore di Felipe

Il 2 giugno 2014, dopo quarant’anni di regno, Re Juan Carlos decide di abdicare. La scelta diventa ufficiale 1l 18 giugno dello stesso anno e, il 19 giugno, diventa Re Felipe. Nell’ultimo discorso al popolo spagnolo, Juan Carlos disse: «ho assunto questo compito perché la nostra diventasse una democrazia moderna e ora ho necessità di lasciare spazio alla generazione giovane che merita di andare avanti».

«Felipe – ha proseguito ancora – incarna la stabilità e l’istituzione della monarchia, ha la maturità per regnare e aprire una nuova fase». E, in effetti, la scelta di Juan Carlos ha aperto una nuova fase e si è rivelata una mossa furba: è stata accolta con calore, forse anche per via di Letizia di Spagna, moglie borghese, giornalista, divorziata che non ha ceduto alle velleità della Corona per rimanere se stessa con annessi vizi e virtù.

Juan Carlos ha comunque continuato ad avere un ruolo di rappresentante istituzionale fino al giugno 2019, quando ha annunciato il suo ritiro dalle funzioni ufficiali. Nel 2020 ha poi abbandonato la Spagna e, attualmente, risiede sull’isola privata di Nourai ad Abu Dhabi.

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