Le borse iconiche amate da principesse e regine

Dalla Kelly di Hermès dedicata a Grace di Monaco alla Lady Dior in onore della Principessa Diana, un modello di borsa che ha conquistato anche la Regina Camilla

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Gilda Faleri

Giornalista e Royal editor

Royal Watcher toscana laureata in comunicazione. Scrive principalmente di famiglie reali e ha fondato uno dei primi blog italiani a tema royals.

Nel guardaroba delle donne reali, la borsa non è mai un dettaglio ma un accessorio che definisce chi sono. In ogni epoca, regine e principesse hanno scelto modelli diventati veri e propri oggetti del desiderio che in alcuni casi hanno preso persino il nome delle nobildonne che li hanno indossati.

Launer, la borsa inseparabile di Elisabetta II

Ci sono marchi che devono la notorietà alla scelta fatta da principesse e regine. È il caso delle borse Launer, dalle quali Elisabetta II non si separava mai. Dal 1968, le portava in ogni occasione ufficiale, coordinate ai cappotti, alle scarpe, persino ai guanti. Amava in particolare i modelli Traviata e Royale, realizzati a mano in Inghilterra da artigiani nella storica fabbrica Launer, che oggi conta meno di venti dipendenti.

Ogni mese ne escono circa trenta: la pelle viene tagliata a mano e per realizzarne una servono complessivamente otto ore di lavoro. Mai troppo grandi, strutturate, con il manico corto e la chiusura dorata, le borse Launer incarnano l’eleganza senza tempo del classico British style.

Per la Regina venivano apportate alcune modifiche per personalizzarle: la fodera in pelle scamosciata era sostituita con una in seta, venivano eliminate le zip e allungati i manici per praticità. Niente tracolla e, in alcune occasioni speciali, l’azienda realizzava versioni più piccole su misura per la Sovrana.

Un accessorio di comunicazione

Non erano solo accessori. Elisabetta II le usava anche per comunicare con il suo staff: ad esempio, quando la spostava da un braccio all’altro, significava che desiderava terminare una conversazione. Un codice silenzioso, perfettamente in linea con il suo stile: deciso e poco rumoroso.

La Kelly e Grace Kelly

“Negli anni Trenta Robert Dumas, genero di Émile Hermès, disegna le Sac de dames à courroies, infondendo una ventata di audacia e modernità nella storia della Maison”, così il sito di Hermès racconta la nascita dell’iconica borsa Kelly. Negli anni Cinquanta, un’attrice di Hollywood diventata principessa rese immortale il modello nato vent’anni prima.

Nel 1956, Grace Kelly, già musa di Hitchcock e icona di eleganza, la indossò utilizzandola per nascondere la sua gravidanza ai fotografi, l’immagine divenne leggenda. Da quel momento la maison francese ribattezzò il modello Kelly, in suo onore.

Il fascino di questa borsa risiede nella perfezione dei dettagli e nella sobrietà assoluta: nessun logo troppo visibile, solo il lavoro della pelle e delle cuciture. Oggi viene declinata in varie grandezze e ha una lunghissima lista di attesa, nonostante il prezzo molto alto.

Attualmente, la Kelly è una delle borse più amate dalle principesse e dalle regine contemporanee. La indossano, ad esempio, Marie-Chantal di Grecia, Madeleine di Svezia e Letizia di Spagna.

La Bagonghi di Roberta di Camerino amata da Grace Kelly

Hermès non è l’unico marchio amato da Grace Kelly. Nel novembre del 1959, durante la sua visita in Italia con il Principe Ranieri III, la Principessa scelse di indossare una Bagonghi di Roberta di Camerino. La foto di Grace Kelly con la borsa apparve sulla copertina della rivista italiana L’Europeo e fece il giro del mondo. Da allora furono tante le signore che vollero nei loro guardaroba la “borsa della Principessa”.

La Bagonghi nacque alcuni anni prima, nel secondo dopoguerra, a Venezia. La stilista Giuliana Coen Camerino, in arte Roberta di Camerino, creò la Bagonghi, una borsa piccola, rigida, in velluto soprarizzo – uno speciale tessuto che veniva lavorato al ritmo di 30 centimetri al giorno – con una chiusura in metallo dorato che la rese un capolavoro di design. Le finiture erano realizzate dagli stessi artigiani che costruivano le gondole a Venezia.

Il nome, curioso e ironico, derivava da un clown famoso dell’epoca, ma dietro c’era la maestria dell’artigianato veneziano e un design contemporaneo. Grace Kelly e molte nobildonne europee la scelsero per la sua eleganza, tutta italiana.

Lady Dior, una borsa cara anche a Camilla

Ci sono altre icone di stile che hanno dato nomi a borse, o ne hanno decretato il successo. È il caso della Lady Dior. Il modello esisteva già quando fu indossato per la prima volta da Lady D e si chiamava “Chouchou”.

Nel 1995, in occasione dell’inaugurazione della mostra dedicata a Cézanne presso il Grand Palais di Parigi, la première dame francese Bernadette Chirac regalò la borsa a Lady Diana. La Principessa la indossò subito e, come accadeva per tutto ciò che toccava, la rese iconica.

Come si legge sul sito di Dior: “La leggendaria borsa Lady Dior della Maison rimarrà eternamente legata alla memoria di Lady Diana, Principessa di Galles“.

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Beatrice Borromeo con la Lady Dior blu

Rigida, trapuntata con il motivo cannage che riproduce la lavorazione di un tipo di poltrona francese, la Lady Dior divenne il simbolo dell’eleganza moderna e post-separazione della Principessa di Galles.

Oggi resta una delle borse più amate dalle donne reali di tutto il mondo. C’è chi la preferisce più grande e chi nella versione mini: la si ritrova negli armadi di Matilde del Belgio, Beatrice Borromeo e persino della Regina Camilla, che non ha resistito al fascino e ha acquistato la borsa dedicata alla sua storica rivale in amore.

Gucci Diana, la borsa del cambiamento

Negli anni Novanta, la Principessa Diana iniziò a cambiare il suo modo di vestire. Cominciò una trasformazione unica che la rese un’icona di stile mondiale. Amava abiti e accessori di brand italiani, scegliendo capi che rispecchiassero la sua “nuova” personalità. Tra questi, una borsa di Gucci con manici di bambù, grande e capiente, che portava con sé ovunque: dalla palestra alle riunioni di beneficenza.

Il nuovo modello

Quel modello, rilanciato nel 2021 da Alessandro Michele con il nome di Gucci Diana, è diventato il simbolo della trasformazione della Principessa: da giovane che viveva in una gabbia dorata a donna indipendente, capace di comunicare attraverso la moda.

Oggi la Gucci Diana è tornata protagonista nelle collezioni contemporanee con nuove versioni colorate e cinturini fluo, che rendono omaggio a un’icona reale pop, la Principessa del Popolo.

Bottega Veneta mette d’accordo principesse e regine

Per quanto riguarda le borse, c’è un marchio italiano amato da tutte le principesse e le regine: Bottega Veneta. Il celebre motivo “intrecciato”, nato alla fine degli anni Sessanta a Vicenza, è diventato sinonimo di grande raffinatezza.

Il motto della maison –“When your own initials are enough” (quando bastano le tue iniziali) – sembra scritto per le regine di oggi, che non hanno bisogno di ostentare. Mary di Danimarca, Letizia di Spagna e Rania di Giordania scelgono spesso i modelli Bottega Veneta per i loro impegni pubblici.

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Letizia di Spagna con la Knot Clutch di Bottega Veneta

La borsa di tutte le donne reali

La più amata è la Knot Clutch, una mini scultura, realizzata in pelle con motivo a intreccio e chiusura metallica a nodo. È una borsa da portare a mano, molto elegante, che le donne reali indossano soprattutto abbinata ad abiti lunghi da sera.

Mulberry, il brand amato da Kate Middleton

Tornando in Gran Bretagna, se Launer rappresenta la tradizione, Mulberry è la sua erede contemporanea.
Fondata negli anni Settanta a Somerset, la maison britannica è molto amata in patria e non solo. Le sue borse, prodotte ancora oggi in Inghilterra, incarnano l’idea di un lusso contemporaneo grazie anche alla pelle d’alta gamma.

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La Principessa di Galles con una borsa Mulberry

Kate Middleton ne è una grande estimatrice: ha sfoggiato diversi modelli nelle occasioni ufficiali, sempre coordinati perfettamente al resto dell’outfit. La Principessa Beatrice, Sophie di Edimburgo e la Regina Camilla l’hanno seguita, confermando l’approvazione “reale” del marchio. Consenso che arriva anche dall’estero, con la Regina Mary di Danimarca tra le estimatrici.

Delvaux, le borse approvate dalla Regina del Belgio

C’è poi una maison meno nota a livello globale, ma con una grande storia alle spalle: Delvaux, fondata a Bruxelles nel 1829, è la più antica casa di pelletteria di lusso al mondo e da decenni è fornitore ufficiale della monarchia belga. La Regina Matilde porta spesso borse del marchio come anche Rania di Giordania, Maxima dei Paesi Bassi e la Granduchessa Maria Teresa del Lussemburgo.

Il modello iconico

Il modello più iconico, il Brillant, nacque nel 1958 in occasione dell’Esposizione Universale di Bruxelles. Come racconta il sito della maison: “Il modello Brillant è diventato un’icona in occasione della prima Esposizione Universale dopo la Seconda Guerra Mondiale, tenutasi a Bruxelles. Questa emblematica borsa della Maison Delvaux si ispira allo straordinario Pavillon Philips dell’Esposizione Universale di Bruxelles del 1958, uno splendido progetto dell’architetto Le Corbusier”. Linee architettoniche e fibbia dorata a D, questo modello sembra quasi una scultura da portare.

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Maxima dei Paesi Bassi con la borsa Delvaux

Da Elisabetta II a Diana, da Grace Kelly a Rania di Giordania, ogni regina e principessa ha scelto di comunicare anche attraverso la propria borsa. Non solo per gusto o vanità, ma per identità.

Forse non sapremo mai se è la borsa ad aver contribuito a rendere le reali delle icone di stile o il contrario. Ma di certo, oggi, ci sono borse che portano il nome di principesse e regine, e principesse e regine che, anche grazie a una borsa, sono diventate leggenda.

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