Senza di lui non posso stare, ma con lui mi sento in una trappola

Così il ricattatore ci minaccerà, ci spaventerà e ci farà sentire in colpa, fino a limitare la nostra libertà. Fino ad annientarci

Pubblicato: 12 Dicembre 2020 10:46

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Sto con S. da 5 anni e la nostra relazione non è tutta rosa fiori. Ma va bene, avere dei problemi è normale, mi dico sempre. Il fatto è che però, anche se mi vergogno a dirlo, io non sono più felice con lui, a dir la verità non ricordo più momenti felici e spensierati insieme. Lui è una persona buona, ma ha un carattere davvero particolare e questo ci porta sempre a litigare. Diciamo che ha tante aspettative su di me e sulla nostra coppia, così ogni volta che le deludo si arrabbia, si intristisce e smette di parlarmi. Mi dice che forse ha sbagliato a stare con me, che io non sono la persona giusta. Alla fine sono sempre io a tornare da lui, a rinunciare a qualcosa, grande o piccola. Mi pesa, soprattutto adesso che mi sono allontanata anche dalle amiche. Ho smesso di praticare canto e di uscire, e trascorro tutto il mio tempo con lui. Ma non vedo alternative: non posso e non voglio rinunciare a lui e al nostro amore. Mi sono convinta che è così che funziona in amore, ma nessuno ha il coraggio di dirlo.

Non ci girerò intorno, anche se sono consapevole che le parole romanzate sanno addolcire anche le più spietate realtà, ma la verità è che no, non è così che funziona in amore. Non è questo l’amore. E chiunque sostiene il contrario, credimi, sta mentendo, proprio come stai facendo tu adesso a te stessa.

Non cedere ti prego a quelle convinzioni che ti hanno convinta a restare per tutto questo tempo accanto a un uomo che sembra un manipolatore. Forse non lo è, forse è davvero una brava persona come lo descrivi tu, ma quello che c’è tra voi, te lo assicuro, non ha più niente di buono.

Quindi ti chiedo: rinchiuderesti in una prigione dorata una persona che ami? La priveresti della sua libertà, delle sue amicizie, delle sue passioni e di tutto quello che lo rende vivo? Ti rispondo io: non lo faresti mai. Non potresti perché non è questo che chiede l’amore. Lui è gentile, paziente e rispettoso. È cortese e premuroso. È fatto di ascolto, presenza e reciprocità. Tutto ciò che ha che fare con le privazioni, con l’assenza e l’annientamento è solo una trappola, quella in cui finiamo per i più disparati motivi, quella che chiamiamo amore per sopravvivenza.

Se tu fossi una mia amica ti direi di scappare, di prendere ogni frammento della tua vita e di ricominciare per non dare più modo a questa persona di rubarti più di quanto già si è preso. Ma non posso dirti di lasciare S., non posso farlo perché questa è una decisione che spetta solo a te, e perché da quello che scrivi mi sembra evidente che sia un’opzione che non hai mai preso in considerazione.

Allora voglio parlarti dei ricatti emotivi, di quelle minacce dirette e indirette delle quali diventiamo vittime inconsapevoli. Una forma di manipolazione che si traduce in una “punizione” quando non si fa quello che viene richiesto. Di tutte quelle situazioni che ci mettono di fronte a delle scelte obbligate solo per paura di non fare arrabbiare l’altro, solo per paura di non perderlo.

I ricatti emotivi sono una trappola che pongono le vittime in una situazione di svantaggio perché non sanno di esserlo. Chi manipola, invece, sa quali tasti toccare perché ha imparato i punti deboli dell’altro. E sapendo che l’amore nei suoi confronti conta più di ogni altra cosa agisce subdolamente. Non lo fa per forza con aggressività, urla e minacce evidenti, ma con un dialogo assertivo che porta a compimento l’obiettivo. Così la vittima si sente confusa e disorientata, e alla fine sceglie di cedere al ricatto.

Se ti riconosci in questa situazione, amica mia, è arrivato il momento di cambiare le cose. Non giudicherò S., non solo perché lo conosco solo attraverso le tue parole, ma anche perché molto spesso le manipolazioni sono inconsapevoli da chi le mette in atto. S. potrebbe essere vittima delle sue stesse paura e insicurezze, e questo spiegherebbe come mai vuole avere il controllo sulla relazione. Ma questa non può essere una giustificazione, né tanto meno deve trasformarsi in una condanna per te.

Quindi ecco cosa ti consiglio di fare: smettila di assecondarlo. Smettila di rinunciare alle tue amiche, alle tue passioni e alla tua felicità. Alla tua vita. Demolisci con tutte le tue forze questa prigione che ti intrappola e ricostruisci la tua vita, mettendoti al primo posto. Perché anche sei convinta del contrario sei tu la persona più importante della tua vita ed è solo a te che devi rendere conto.

Riguardo a S., invece, posso dirti che se il sentimento che vi lega è autentico, allora troverà il modo di manifestarsi in un’altra forma. Sicuramente più gentile, equilibrata e sana. Decisamente più bella.

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