Da piccole ci insegnano che i sensi sono cinque: vista, udito, tatto, olfatto, gusto. Ma poi ci capita di vivere quell’esperienza bizzarra in cui abbiamo la sensazione che stia arrivando qualcuno e dopo due secondi lo vediamo apparire. Oppure ci presentano una persona che, d’istinto, non ci piace e poi scopriamo che è scorretta e infida. Come può succedere? Questi eventi non corrispondono a nessuno dei nostri sensi. Abbiamo delle doti paranormali? No, ovviamente.
Forse abbiamo invece dei “sensi nascosti” che non conosciamo. Perché è ancora da provare che i sensi siano solo cinque: potrebbero essere molti di più, ma intanto ce n’è sicuramente un sesto, che possediamo in prevalenza noi donne. Che lo si chiami istinto, intuito, fiuto, è comunque qualcosa di reale, tanto che da diverso tempo è oggetto di indagini scientifiche per capirne i meccanismi e il funzionamento.
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Il sesto senso si lega a capacità straordinarie
L’esistenza di un sesto senso spiegherebbe tutti quegli eventi “strani” come le premonizioni di qualcosa che sta per accadere (“Me lo sentivo!”), le sensazioni di pericolo di fronte ad evento in apparenza innocuo (“Qualcosa non quadra…”) e soprattutto la leggendaria capacità delle madri di sapere tutto di noi, anche se siamo lontane chilometri o non abbiamo riferito nulla (“Ti piace un uomo”, “Hai sbagliato e lo sai”, “Hai messo via il bucato senza piegarlo”) e che incredibilmente proviamo con i nostri figli, se ne abbiamo (“Non ti senti bene”, “Stai dicendo una bugia”, “Non hai richiuso il tubetto della maionese”). Già: perché le più lungimiranti sono proverbialmente le mamme? Partiamo proprio da loro per capirci di più sul cosiddetto sesto senso femminile.
Un intuito che arriva da lontano
Quello che siamo oggi è il frutto di quello che siamo stati in passato, inteso non come l’altro ieri o l’anno scorso, ma almeno 190mila anni fa, quando si affermò l’homo sapiens. Mentre l’”homo” sviluppava i muscoli a colpi di clava per difendere la sua caverna da tigri dai denti a sciabola e rivali sanguinari, la “femina” generava la prole e nel frattempo sviluppava così bene una parte del cervello da avere reti cerebrali fisicamente più robuste di quelle del suo partner bellicoso. Il risultato? Gigantesco. Dal punto di vista evolutivo, infatti, questa rete cerebrale migliorava la sua capacità di intuire il mondo in cui viveva, compresi rischi, vantaggi, minacce, opportunità, riuscendo così a garantire la sopravvivenza e la salvaguardia della specie umana. Non è un caso quindi se le donne siano più in sintonia con i bisogni degli altri, a cominciare dai figli, il compagno, gli amici e la loro rete sociale.
Un talento da recuperare
Il sesto senso si configura come la capacità di immaginare in anticipo cosa potrebbe accadere e di farlo istintivamente, senza fermarsi a ragionare. È un talento che può salvare una famiglia, un villaggio, una comunità, ma anche se stesse. Attraverso la cultura, l’educazione, l’esempio, si tramanda di madre in figlia dalla notte dei tempi, e quella figlia lo sentirà scorrere in sé anche se non avrà figli a sua volta. Questo istinto di protezione e conservazione avrebbe come corollario che le donne siano più difficili da ingannare, perché riuscirebbero a capire che tipo di persona hanno davanti solo guardando i suoi occhi: ottima skill per la sopravvivenza e fondamentale campanello d’allarme sulla natura dell’uomo che si ha accanto. Molte di noi dovrebbero recuperare quest’abilità, legatissima all’intuito e alle sensazioni “di pancia”.
L’istinto che ci protegge
Dunque il sesto senso esiste e il suo fine ultimo è di… salvarci la pelle! È quell’istinto che ci dice “Non andare”, “Non ti fidare” ma anche “È il momento buono”, “È la persona giusta”. Ecco perché dovremmo sempre dare ascolto alla nostra vocina interiore anche se, spesso, sembra remarci contro: ci frena quando vorremmo buttarci o ci fa dubitare di una situazione che invece ci appare vantaggiosa. E se avesse ragione lei? Forse è il caso di considerare meglio il suo parere.
Quelle strane coincidenze
Ma il sesto senso comprende anche quel meccanismo strano per cui pensiamo a una persona e in quell’istante stesso ci arriva un suo messaggio? È solo una coincidenza o c’è un significato più profondo legato al nostro intuito? Lo psicanalista Carl Jung, nel 1950, definì questi fenomeni come “sincronicità”, ovvero quel legame tra due eventi che avvengono in simultanea, connessi tra loro ma non in maniera causale, cioè non in modo che l’uno influisca concretamente sull’altro. Potrebbe anche trattarsi solo di un caso a cui, in quel momento e per varie ragioni, diamo un significato particolare. Ma non è da escludere il potere della connessione empatica che noi donne abbiamo con il mondo che ci circonda, anche perché siamo state più abituate a riconoscere i sentimenti, ad analizzarli, ad accogliere la loro apparente irrazionalità, interpretando i “segni” che percepiamo intensamente non solo con la testa ma col cuore.
I segnali del sesto senso
Ma come riconoscere il sesto senso? Da alcuni piccoli ma significativi segnali: un nodo allo stomaco, un senso di irrequietezza o insoddisfazione, un’immagine improvvisa che fa luce sui nostri dubbi, una forte emozione negativa (ansia, disagio) o positiva (euforia, felicità). È chiaro che poi, a decidere del nostro comportamento, dev’esserci anche un’analisi più razionale e ragionata degli eventi, delle persone o delle scelte.
L’intuito può aiutarci a comprendere situazioni che ci appaiono complicate e persone che non ci convincono del tutto. L’importante è imparare ad ascoltare noi stesse, al di là dei timori o delle convenzioni sociali. E questo è un suggerimento valido per tutti, donne e uomini (che di sesto senso ne hanno pochino). Insomma, come sanno bene le più nerd di noi, quando il fantasma di Obi-Wan Kenobi dice a Luke Skywalker “Segui la forza, segui il tuo istinto”, portandolo alla vittoria sulla Morte Nera (in “Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza”) gli dà il consiglio giusto. Se Luke si fosse messo a ragionare invece di seguire il suo istinto, forse la serie più famosa della storia del cinema sarebbe finita lì.
Forse c’è anche il settimo?
I ricercatori del Caltech, California Institute of Technology di Pasadena (sì, quello di “The Big Bang Theory”), hanno ipotizzato come sesto senso la capacità umana di percepire il campo magnetico terrestre, ovvero l’energia che proviene dal centro della Terra e della velocità di rotazione. È la stessa percezione che permette agli animali come pesci, uccelli, tartarughe, mammiferi, di orientarsi durante le migrazioni o gli spostamenti. Anche i sapiens sarebbero in grado di farlo grazie a una specie di bussola interna formata da recettori posizionati vicino al nervo trigemino. Ma se questo fosse il settimo senso?