Aiuto, sono antipatica!

Alcuni nostri comportamenti possono renderci impopolari. Dietro c'è sempre tanta insicurezza e poca autostima, però possiamo cambiare e conquistare le simpatie di tutti

Pubblicato: 29 Giugno 2023 10:00

Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Ho 18 anni e ho avuto una discussione con una mia amica. Mi ha detto che sono troppo scorbutica, dura, antipatica. Lei mi vuole bene ma sostiene che non è facile starmi vicina, perché ho un carattere difficile e a volte sono davvero odiosa, per questo ho pochi amici. Io lo so che non sono una campionessa di simpatia, ma non pensavo di essere una così brutta persona. Mi è venuto da piangere e mi sono sentita ancora più sola. Cosa posso fare per cambiare?

Alex

Si dice che per ogni persona che ci trova antipatiche, ce ne sia una che ci trova simpatiche. Questo perché la percezione di questa caratteristica è soggettiva: l’antipatia è una connotazione che nasce dal giudizio (opinabile) degli altri. Se risultiamo “respingenti” per qualcuno, vuol dire che non corrispondiamo ai suoi valori, alle sue regole, alle sue abitudini sociali. Ma non significa che siamo “antipatiche nel DNA”, come invece sono altri tratti “fisici”: per esempio, essere alte o avere gli occhi verdi sono dati reali e incontestabili. Se qualcuno prova insofferenza per noi, ciò non ci rende una persona antipatica per tutti.

Ci sono però dei comportamenti che contribuiscono a creare quella fama di “odiosetta” che talvolta ci portiamo dietro e rischia di isolarci. Quindi, una volta che abbiamo capito quanto questa etichetta sia qualcosa che ci viene appiccicata da altri (e che noi, a nostra volta, attacchiamo a chi non ci piace), vediamo come possiamo “staccarla”.

Step 1: togliamo la corazza

Se siamo timide e insicure, timorose di sbagliare ad ogni passo, è molto probabile che – per difenderci – ci siamo costruite una bella corazza a prova di bomba. Questa protezione ci impedisce di mostrarci agli altri per come siamo, ma ci vieta anche di avvicinarci a loro. La nostra fortificazione ci garantisce una distanza di sicurezza dal vero contatto con le persone, ma rischia di costruirci la fama di antipatica, detestabile, miss “Puzza-sotto-il-naso”. Dunque, nessuno potrà immaginare che siamo solo timide, ma darà un giudizio negativo su di noi perché i nostri modi lo inducono a farlo.

Cosa fare. Iniziare ad abbassare la corazza, un poco per volta, è un buon inizio per far capire al prossimo che non siamo antipatiche. Proviamo a fare cose semplici: sorridere, salutare per prime, chiedere “Come va?”, offrire un caffè. Sono tutte piccole occasioni per instaurare quel contatto con gli altri che, in verità, ci manca tanto.

Step 2: scendiamo dal piedistallo

Talvolta facciamo un po’ le prime della classe. Non è un atteggiamento intenzionale, anzi nemmeno ce ne accorgiamo, però diciamo la nostra su tutto, diamo pareri non richiesti, facciamo intendere che ne sappiamo più degli altri. Ad esempio, giudichiamo pessimo un certo cantante che piace a tutti. Critichiamo un locale che gli altri trovano carino. Ci mostriamo come esperta di letteratura, moda, ambiente, arredamento e così via e trattiamo gli altri come poveri sprovveduti che non sanno nulla.

Cosa fare. Cerchiamo di smorzare gli atteggiamenti saccenti: non sono altro che un’altra protezione delle nostre insicurezze. Relax! Nessuno ci dà un voto. Non dobbiamo dimostrare ai prof o ai genitori quanto siamo brave sperando in una lode o un complimento. Gli altri penseranno che siamo presuntuose, invece che meritevoli di apprezzamento. Confrontiamoci con gli altri ma, soprattutto, diamo ascolto ai loro pareri senza temere i loro giudizi, dimostrando anche di essere realmente interessate a ciò che pensano e dicono.

Step 3: facciamo un passo avanti

L’insicurezza e la scarsa autostima peggiorano l’immagine che diamo di noi. Se siamo convinte di non piacere o di non essere all’altezza di una situazione, arriviamo a “sabotare” ogni relazione, assumendo atteggiamenti scontrosi o scostanti, mettendo il muso, rimanendo in disparte. Così però ci perdiamo il meglio dell’amicizia, della socialità, dell’intesa con gli altri, che sono elementi fondanti dello stare insieme, trovando appoggio, conforto e allegria gli uni negli altri. Ci perdiamo un pezzo di vita.

Cosa fare. Invece di restare rintanate nella nostra comfort zone, che di comfort ha ben poco visto che ci porta verso la solitudine, facciamo un passo verso gli altri. Mostriamoci per come siamo, trasparenti e sincere. Abbiamo bisogno degli altri per crescere, emozionarci, ridere, discutere.

Step 4: ci vuole coraggio

Per diventare simpatiche ci vuole un pizzico di coraggio, perché dobbiamo far cadere il costrutto di difese che abbiamo edificato nel nostro cuore. La simpatia è uno stato di condivisione di sentimenti ed emozioni, che passano per la nostra mente ma soprattutto per il cuore.

Cosa fare. Dobbiamo proprio ascoltare il cuore, che ci porterà verso le “buone azioni”. Avere un impatto positivo, spontaneo e “caloroso” sul prossimo ci farà subito sentire meglio. Sorridere e ricevere in cambio un sorriso ci regalerà una piccola gioia. È il primo passo per stabilire un’intesa che diventa affetto e sostegno. Anche sui social, scrivere un commento gentile, mettere un like, dimostrare interesse e dolcezza aumenterà il nostro quoziente di simpatia. E così avremo vicine persone che ci apprezzano, ci cercano, ci confidano i loro segreti, ridono alle nostre battute. E soprattutto, contano su di noi. Perché siamo troppo simpatiche!

 

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