L’abbiamo conosciuto nella circostanza più terribile. Gino Cecchettin è il padre di Giulia, la ragazza uccisa a Vigonovo dal suo ex Filippo Turetta, ed è da lui che aveva ereditato le sue più grandi passioni. A cominciare dalla tecnologia, quella che più li accomunava. Dal giorno della sua scomparsa, non si è mai arreso. Ha sperato fino all’ultimo di ritrovarla viva e che si fosse allontanata volontariamente, ma – purtroppo – gli eventi raccontano qualcosa di molto diverso. E, nonostante il dolore, ha sempre mostrato una grande dignità.
Chi è Gino Cecchettin
Un dramma doppio, quello che ha dovuto vivere Gino Cecchettin, che poco più di un anno fa aveva dovuto dire addio anche a sua moglie Monica. Ed è proprio accanto alla mamma che riposa Giulia, assassinata dal suo ex fidanzato Filippo Turetta tra Vigonovo e Fossò, dove è stata vista viva per l’ultima volta.
Laureato in ingegneria informatica all’Università di Padova, quella che frequentava Giulia e dove avrebbe dovuto laurearsi il 16 novembre 2023, ha lavorato come sviluppatore software negli anni in cui doveva ancora terminare gli studi. Dopo il titolo, nel 2000, avvia la sua prima impresa nel mondo dell’elettronica. Viaggia molto ed è così che scopre nuove strategie di marketing. Da qui nasce la 4neXt, nel 2018, specializzata nella fornitura di prodotti e soluzioni tecnologiche rivolti a tutte le aziende attiva nell’ambito dell’automazione.
È dal suo profilo Facebook che emergono le sue grandi passioni. Tra queste, anche quella per le escursioni che aveva trasmesso a sua figlia Giulia. Lo testimoniano le tante immagini in montagna e uno scatto insieme a sua figlia dopo una ferrata sulle Dolomiti. È inoltre amante della danza: sono infatti tanti gli aggiornamenti che arrivano dalla scuola di danza che frequenta oppure segue.
Le parole per tutte le donne, ricordando Giulia
“L’amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore non picchia, non urla e non uccide”, aveva scritto all’indomani del ritrovamento del corpo senza vita di Giulia Cecchettin, tra Piancavallo e Barcis. E ancora: “Amore mio, mi manchi già tantissimo, abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia”.
“l dolore è tanto, inimmaginabile, atroce. Una parte di me che se ne va. Aveva solo 22 anni. Sono andato lì, sul luogo del ritrovamento. Ma c’erano ancora i medici per i rilievi e non l’ho vista”, ha detto a Repubblica subito dopo il ritrovamento. E sui genitori dell’assassino Filippo Turetta ha specificato: “Ringrazio i genitori, anche loro stanno vivendo un dramma e quindi sono vicino anche a loro. Certo, io pensavo a Giulia, volevo il suo ritorno. Per me è finita qui”. La sua lotta, però, non è finita: “Elena ne farà la battaglia della sua vita. Ma anch’io voglio fare qualcosa, è giusto così. Per Giulia e per tutte le altre che potranno trovarsi nella sua condizione”.
Ai funerali di Giulia, il 5 dicembre a Padova presso la Basilica di Santa Giustina, Gino Cecchettin ha letto una lettera con con la quale ha voluto lanciare un grande messaggio, perché la sua morte non sia stata vana.