Moda circolare: le realtà fashion che aiutano il pianeta

La moda circolare è un sistema buono, che fa bene al pianeta: ecco qualche azienda da tenere presente

Pubblicato: 27 Ottobre 2022 08:15

Angela Inferrera

Consulente di stile

Consulente d'immagine, fashion editor ed esperta di moda sostenibile.

La moda circolare è davvero, è il caso di dirlo, un circolo virtuoso: permette infatti di abbassare di molto l’impatto ambientale e di recuperare materiali che verrebbero altrimenti trattati come rifiuti. Vediamo qualche realtà italiana che lavora in modo circolare!

Moda circolare: lana, cachemire, seta e denim da Rifò

Rifò è una realtà di Prato, italianissima, che sta crescendo di anno in anno aumentando non solo la quantità di tessuti che rigenera, ma anche il tipo. Sono partiti con lana e cachemire, per poi passare al denim, fino ad arrivare alla seta. Come funziona la moda circolare di Rifò? Sostanzialmente, l’azienda raccoglie capi in lana o cachemire, che vengono divisi in mntagne (letteralmente) di colori simili. Il filato viene poi ricardato e rifilato, per dare origine a capi nuovi: cappelli, maglioni, sciarpe… tutti capi perfetti anche per i vegani, perché la fibra d’origine non è lana vergine.

La stessa cosa viene fatta con il denim, che può essere conferito in dei box appositi in una catena di supermercati bio. Con il denim però non vengono realizzati altri jeans, ma maglieria in cotone rigenerato. I capi in seta rigenerata invece sono realizzati dagli scarti della produzione della seta per produrre capi di maglieria che non subiscono colorazioni.

Moda circolare: un sistema a tutto tondo da Atotus

Il sistema di Atotus invece è ancora più ambizioso. Atotus è un realtà di Trento, che ha messo insieme aziende che rifilano i tessuti usati con altre che confezionano i capi, rendendo protagonisti anche gli utenti. Funziona così: si acquista sul loro sito e, quando il corriere passa a consegnare l’acquisto, l’utente può dargli i propri capi usati in lana, cotone, cachemire, o jeans, seguendo le linee guida che si trovano sul sito (i capi devono avere l’etichetta che ne attesti la composizione). A questi capi viene attribuito un valore in euro, che potrà essere utilizzato per successivi acquisti sul loro sito.

Che fine fanno poi i capi? Quelli che possono essere recuperati vanno ad associazioni benefiche o a progetti di upcycling, gli altri vengono dati a filatori che ne recuperano il tessuto e lo mandano poi ad aziende che confezioneranno nuovi capi in fibra rigenerata, che Atotus rivende nel suo shop. Avete capito come si chiude il cerchio?

Moda circolare: dai rifiuti alla fibra tessile con Econyl®

Econyl® è il nome di un tessuto che viene creato da fibra di nylon che nessuno usa più: vecchi tappeti, reti da pesca esauste anche recuperate dal mare, vengono ripolimerizzate e diventano un nuovo filo, rigenerabile all’infinito, che può essere utilizzato per creare capi come costumi da bagno, ma anche occhiali da sole.

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