I nonni, dicono, sono il bene più prezioso della famiglia, e anche dell’umanità intera. E in effetti, ora che sono nonna, posso dire con un pizzico di vanto che è davvero così. E però, per quanto io sia grata a mia figlia e alla vita per questo ruolo, devo confessarvi che ho scelto consapevolmente di non sacrificare né la mia libertà di donna, né tanto meno tutto quello che ho costruito in questi anni.
Non fraintendetemi: sono felicissima di trascorrere il tempo con i miei nipoti. Sono orgogliosa di potergli insegnare la vita e tutto ciò che ho imparato, di vedere le mie giornate riempite dalla loro presenza. Dico solo che non rinuncerò alla mia libertà per questo. Non ho mai pensato di farlo.
Ricordo come fosse ieri quella gioia diffusa e inspiegabile che mi porto ancora nel cuore e che ho provato alla notizia che sarei diventata nonna. La mia bellissima bambina, ora donna e anche mamma, stava per dare alla luce una splendida creatura: mia nipote.
Da quel momento tante cose sono cambiate e io sono diventata nonna più volte. Negli ultimi anni il mio cuore si è riempito di orgoglio e felicità perché ho osservato i miei figli crescere e realizzarsi, ho visto i miei nipoti muovere i primi passi, scandire le prime parole, li ho sentiti chiamarmi “nonna” e ho visto la mia famiglia, per la quale un tempo ho sacrificato ogni cosa, allargarsi meravigliosamente.
I pranzi della domenica, i viaggi condivisi e i momenti trascorsi con i miei nipoti, mi rendono oggi una mamma e una nonna davvero felice. E questo niente e nessuno potrà mai portarmelo via.
Ma nonostante questo ho scelto di non sacrificare gli anni che mi restano per la famiglia. So che questo farà storcere il naso a qualcuno ma lasciate che vi spieghi il mio punto di vista. Io amo i miei nipoti in maniera incondizionata e indescrivibile e, nonostante le mie scelte poco “tradizionali”, posso assicurarvi che sono e resteranno sempre la cosa più importante della mia vita. Tuttavia non rinuncerò alla mia libertà per loro. So che un giorno capiranno e, spero, seguiranno il mio esempio. Io resterò al loro fianco, finché potrò, per accertarmi di questo.
Gli insegnerò a cucinare, racconterò loro le favole più belle, e ancora gli tramanderò le tradizioni di famiglia, ma ritaglierò sempre del tempo per me perché solo prendendomi cura della mia vita potrò essere una donna felice, e una nonna migliore.
Perché a oggi, a 60 anni compiuti, ho capito che la mia libertà vale più di ogni cosa, e pretenderla non mi renderà di certo una persona cattiva o poco presente all’interno della famiglia. Se è vero che i nonni sono saggi insegnanti di vita, è altrettanto vero che forte della mia esperienza posso dire che è solo stando bene con se stessi che si riesce a stare bene con gli altri. E io oggi sto bene, mi sento una donna felice e appagata perché i miei figli ora sono grandi e hanno la loro vita, e io posso riprendere in mano la mia.
Posso coltivare quelle passioni che ho trascurato da giovane perché dovevo badare ai miei bambini, posso finalmente incontrarmi con le amiche senza dover rimandare quel caffè o dover incastrare mille impegni prima di prendere parte a una cena. Posso partire, prendere treni e aerei, visitare tutti quei luoghi che un tempo potevo osservare solo dai libri o dalla televisione.
E posso fare tante altre cose, tra cui, ovviamente, trascorrere del tempo con i miei nipoti. Ma non farò questo a tempo pieno, perché gli anni che mi aspettano sono quelli del riposo dopo il sacrificio. E anche se mia figlia oggi non comprende questa mia presenza part-time, spero lo faranno miei nipoti un giorno.
Perché solo pretendendo la mia libertà sarò felice, prima come donna e poi come nonna.