La magia di Sofia Raffaeli, perché la chiamano la formica atomica

La campionessa di ginnastica ritmica si è ripetuta dopo gli ultimi successi agli Europei di Baku con due ori e un argento

Martina Dessì

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Una forza incredibile, racchiusa in un corpo minuscolo ma carico d’energia. Sofia Raffaeli ha messo la sua firma indelebile sugli Europei assoluti di ginnastica ritmica distinguendosi – ancora una volta – per le prestazioni di altissimo livello. Non a caso, ha conquistato altre tre medaglie: due d’oro e una d’argento. La sua fama la precede, certo, ma anche il suo soprannome. Perché la chiamano tutti formica atomica?

Sofia Raffaeli, le origini del suo soprannome

“Formica atomica”. Non è difficile risalire alle origini di questo soprannome col quale da tempo riconosciamo Sofia Raffaeli. Un corpo minuto capace di grandi cose: uno scricciolo esplosivo come un vulcano. Ed è quello che la ginnasta delle Fiamme Oro dimostra da anni sulla pedana, che ha sempre raggiunto per dare il meglio di se stessa. I risultati li ha ottenuti con i titoli iridati e si è ripetuta a Baku, dove è salita ancora sul gradino più alto del podio nel concorso generale all-around.

Classe 2004 e ginnasta fin da quando aveva 7 anni, Sofia Raffaeli si è innamorata di questa disciplina per caso, dopo aver preso parte a una gara – tra il pubblico – insieme alla madre. Da quel momento, è entrata a far parte della Società Ginnastica Fabriano e non l’ha più lasciata, divenendone una delle punte di diamante insieme a tante altre atlete, come Milena Baldassarri e Martina Centofanti, che negli anni hanno dato lustro alla categoria.

Sul suo amore per la ginnastica, ha raccontato: “La ginnastica ritmica è tutta la mia vita. Mi piace molto perché non solo c’è il maneggio degli attrezzi o le difficoltà di corpo, ma oltre a questo bisogna interpretare una storia attraverso la musica, ed è ciò che mi ha fatto innamorare, in primis, di questo sport. Ci sono stati momenti molto importanti della mia vita che mi hanno spinto a pensare che la ritmica era quello che dovevo fare a prescindere; mettendo da parte scuola, amici, tutto. E per me non è mai stato un sacrificio, perché con la passione non c’è sacrificio”.

Il trionfo agli Europei di Baku

Non serviva di certo una conferma per definire straordinarie le sue doti. La magia di Sofia Raffaeli si è ripetuta sulla pedana di Baku, dove ha dimostrato di avere una lunghissima carriera davanti, fatta di tanti successi. Ciononostante, lei vorrebbe sempre di più da se stessa: “Sono felice della mia gara perché ho fatto tutti gli attrezzi senza errori ma so di non aver dato il massimo e per questo non sono soddisfatta, ho comunque una medaglia d’argento al collo che ripaga di tutto il lavoro fatto. Per strategia io e la mia allenatrice Julie abbiamo deciso di togliere qualche difficoltà, soprattutto alla palla, ma forse ho tolto un po’ troppo. Bastava fare l’esercizio come in qualifica e magari sarebbe andata meglio, ma tutto fa esperienza e a questo Europeo ho capito tanto di me stessa. Dedico questa medaglia d’argento a tutta l’Italia che crede in me”.

La prima medaglia d’oro è arrivata con la palla, esercizio nel quale la nostra atleta ha superato la bulgara Stiliana Nikolova e la azera Zohra Aghamirova. Due ore dopo, la seconda alle clavette, con le quali si è imposta sulla bulgara Boryana Kaleyn e la slovena Ekaterina Vedeneeva.

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