“Content is the King”, perché la comunicazione non è aria fritta ma è al centro di tutto. Ed è sempre importante raccontare la verità, anche se è imperfetta. Manuela Ronchi, CEO di Action Holding e inserita per la seconda volta da Forbes tra le 100 donne che si sono più distinte in Italia, ci racconta che cosa fa davvero la differenza.
“Essere diversi e fare la differenza”, è il tuo tratto distintivo: ma come si fa a fare la differenza?
La mia filosofia è sempre stata “per fare la differenza bisogna essere diversi”. Cosa significa? Negli anni passati abbiamo cercato tutti di omologare un modello, ci hanno imposto dei modelli di riferimento e tutti sono andati alla rincorsa di questi modelli. Il mio pensiero invece è sempre stato quello che non bisogna piacere per forza a tutti: farlo significa adattarsi a quello che piace agli altri perdendo la propria personalità. Per farsi ascoltare oggi bisogna far valere la verità della propria autenticità e quindi essere fedeli sempre all’elemento differenziante che caratterizza il nostro modo di pensare, di vedere la vita e il nostro lavoro. Sostenendolo sempre senza urlare più forte degli altri per farsi ascoltare ma scegliendo il mezzo di comunicazione più coerente, e dire sempre la verità anche se questa può sembrare scomoda. Oggi le nuove generazioni ci chiedono di dire la verità anche se non è perfetta perché, come dico sempre, la perfezione è terribilmente noiosa. È solo sostenendo con tenacia le proprie idee che si può fare davvero la differenza.
Che cosa significa per te essere stata selezionata per le seconda volta da Forbes tra le 100 donne italiane di successo?
Sono stata selezionate tra le donne di Forbes due volte: la prima pensavo che si fossero sbagliati, la seconda ne sono stata altrettanto stupita però, anche se non sono mai andata alla ricerca di riconoscimenti, quando arrivano rifletto sul fatto che magari nel mio modo di fare la differenza ho lasciato il segno. Ecco, il bello del mio lavoro è quello che si spera sempre che gli altri si accorgano che hai cercato di costruire valore. Io nel mio piccolo ho sempre cercato di puntare sull’onestà intellettuale e di circondarmi di persone capaci, come quelle che sono nel mio team, di sostenere la nostra linea e il nostro modo di fare comunicazione. Quindi ricevere questi riconoscimenti mi fa ben sperare che il lavoro, la coerenza e la costanza nel portare avanti le proprie idee, alla fine pagano sempre. E ringrazio Forbes perché quanto accaduto a me può essere l’esempio per tante altre persone di come non si deve mai mollare, e non ci si deve fermare di fronte ai fallimenti che nella vita e in un percorso lavorativo possono accadere.
Essere donna e imprenditrice è tanto difficile?
Francamente nell’attività lavorativa non mi sono mai posta il problema. Ho affrontato sempre tutto in base al mio temperamento, indipendentemente dal fatto di essere donna o uomo. Sicuramente mi è capitato di affrontare diverse situazioni, come nella mia esperienza con il ciclismo che era ancora un mondo prettamente maschile, ma in generale non ho trovato nessuna difficoltà perché ritengo che “quando uno è bravo è bravo”, che sia donna o uomo. E se noi donne – mi permetto di dirlo – la smettessimo di arroccarci dietro alla ricerca di diritti e fossimo un po’ meno legate alla forma e più alla sostanza, potremmo aiutare ad abbattere questa barriera che è ormai obsoleta. Alle porte del 2024 dovremmo concentrarci sulla competenza anziché sul genere.
Qual è l’ostacolo più grande che hai dovuto superare nella tua carriera?
L’ostacolo più grande che ho dovuto superare sono stata io stessa: non sono mai soddisfatta, voglio fare sempre meglio, e soprattutto faccio spesso l’errore di pensare che gli altri siano come me. Io mi “innamoro” delle persone e penso che il mio modo di comportarmi e l’onestà intellettuale con cui faccio il mio mestiere possa sempre trovarli anche negli altri, e questo a volte mi ha portato a prendere delle grandi delusioni.
E l’incontro o l’evento che ti ha fatto decollare?
Sicuramente l’incontro con Gerry Scotti: mentre mi occupavo di organizzare un evento lui mi fece chiamare dal suo manager da dietro le quinte e mi diede la possibilità di andare a lavorare da lui, e da lui ho imparato a fare comunicazione. Prima ancora l’incontro con Silvia Keserue: quando facevo ancora la hostess scelse me – che ero piccolina e bruna – piuttosto che un’altra bionda e magra per partecipare a un convegno a Boston. Lei guardò la mia luce negli occhi piuttosto che l’aspetto fisico – che veniva spesso al primo posto per quel tipo di ruolo, senza nulla togliere alle donne bionde e magre. Lei si accorse della passione che scaturiva dai miei occhi, che è anche lo stesso metro di giudizio che seguo quando scelgo le persone con cui lavorare.
Ci descrivi la tua giornata tipo?
Mi alzo alle 6 e mezza, vado ad allenarmi – un’ora di crioterapia/allenamento/crioterapia perché ho sempre il bisogno di tenermi in forma (e perché no, perdere qualche chilo) – e poi arrivo in ufficio. Trascorro la giornata a dialogare con i miei ragazzi, parlare con i clienti, ascoltare tantissimo tutto ciò che mi circonda e mi incuriosisce. Ho sempre tanti appuntamenti in agenda perché da ogni appuntamento – indipendentemente dal fatto che l’incontro si traduca poi in occasione di lavoro o collaborazione – ritengo che si possa imparare molto, l’ascolto mi arricchisce e come si suol dire mi aiuta a “unire tutti i puntini”. Quindi passo la giornata tra tantissimi incontri: i pranzi di lavoro e le intere giornate per me diventano incontri, per poi arrivare alla sera non troppo tardi e stare con la mia famiglia, sentire mio figlio che vive a Londra e mia figlia che è ancora a casa con noi e con la quale cerco sempre di ritagliarmi del tempo per raccontarci le rispettive giornate, cucinare, e fare quante più cose insieme possibile. Poi ovviamente, come ogni donna, mi occupo della casa – sia la sera ma anche al mattino presto prima dell’allenamento. Amo la mia casa, amo fare la mamma e la moglie oltre che l’imprenditrice perciò cerco più possibile di coniugare il mio dovere di mamma e di donna di casa con il lavoro. Chiudo poi la giornata, leggendo fino a tarda ora tutte le mail e i messaggi che mi sono arrivati durante il giorno perché non mi piace essere maleducata e cerco sempre di rispondere a tutti e non lasciare nulla indietro.
Quale consiglio professionale daresti alle giovani donne di oggi?
Non amo dare consigli perché di predicatori non ne ha bisogno nessuno. Però quello che posso trasferire alle giovani donne di oggi è che quando una donna ha voglia di realizzarsi non si deve assolutamente nascondere dietro le barriere: culturali, di pregiudizio, di genere. Deve solo pensare a realizzare il proprio sogno con passione, costanza, voglia di fare sacrifici e la consapevolezza che la vita ti restituisce quello che dai, senza perdere tempo inutile a difendere il diritto di essere donna. Se si fa, si arriva.
Chi è Manuela Ronchi
Manuela Ronchi è Founder e CEO di Action Holding, Founder e shareholder di Dr Podcast, azionista e Founder di start up innovative come Tundr e Hyperloop, per citarne alcune. Ha fondato nel 2020 la prima benefit consortile VALUE IN ACTION che si occupa di Sport Social Responsibility con un progetto rivolto alle nuove generazioni. Imprenditrice contemporanea e sempre al passo con le grandi evoluzioni del nostro tempo, ha sempre posto al centro della sua vita il VALORE dell’essere umano.
Lo ha fatto come donna ma soprattutto in Action, l’Azienda che ha creato a soli 23 anni, distinguendosi per il coraggio di innovare, la curiosità e il rispetto per le relazioni che ha saputo costruire grazie al suo istinto: quello di dire sempre la verità. Oggi è una è una delle esperte di marketing e comunicazione più innovative del nostro Paese, alla guida di Action Holding, non una semplice agenzia di comunicazione ma agenzia di consulenza strategica con esperienza pluridecennale che sviluppa percorsi di posizionamento studiati ad hoc per aziende e personalità di rilievo.
Un ecosistema poliedrico con oltre 60 dipendenti e collaboratori, 6 divisioni, che mette al centro lo studio dei linguaggi di comunicazione a livello globale, tradotte poi in strategie multipiattaforma. Esse si distinguono per lo stile di comunicazione unico che porta l’imprinting della sua founder, dotata di una visione originale ma concreta su come sviluppare un posizionamento strategico. Nel 2023 è stata inserita da Forbes – e per la seconda volta, la prima nel 2019 – tra le 100 figure imprenditoriali femminili che più si sono distinte nel 2023 e che hanno contribuito alla crescita economica del nostro paese