Anna Dalton è una delle attrici italiane più famose della tv e del cinema. Coinquilina di Alessandra Mastronardi nelle prime tre stagioni dell’Allieva, in Un passo dal cielo 6 ha conquistato il cuore del Commissario Vincenzo Nappi.
La carnagione chiara e i capelli rossi tradiscono le sue origini irlandesi, ma Anna Dalton è nata ad Arzignano, vicino alle Dolomiti che fanno da scenario alla fiction Rai con Daniele Liotti ed Enrico Ianniello. Ma Anna non è solo un’attrice, è anche una scrittrice di successo che ha esordito con una trilogia di formazione, molto apprezzata dai lettori.
In Un passo dal cielo 6 interpreti Elda, la fidanzata del Commissario Nappi: cosa ci racconti di lei?
Quando ho letto il copione mi sono subito innamorata di Elda, perché è un personaggio molto positivo ma con dei tratti ben marcati, ha un carattere forte e non ci si annoia a interpretarlo. Ha varie particolarità che la fanno ricordare al pubblico. Ad esempio è un po’ fissata con l’ambiente, con l’ecologia – infatti possiede un ecocondominio in cui tutti devono sottostare alle sue regole – è stato divertente affrontare questo tema. Poi c’è la relazione col Commissario Vincenzo Nappi [interpretato da Enrico Ianniello ndr]. All’inizio della sesta serie Elda e Nappi stanno già insieme da tempo, quindi è da immaginarsi tutto quello che c’è stato prima. E anche il rapporto con Carolina [interpretata da Serena Iansiti ndr] è interessante, perché Elda si è fatta fregare da una persona che le è vicina. Sono dinamiche che non avevo mai affrontato in un personaggio, quindi mi sono molto divertita.
Elda però ha subito una forte delusione anche da Nappi…
Devo dire tosta, perché lei è naif, crede nell’amore e così quando trova un anello, che non è assolutamente per lei, è convinta che Vincenzo le chieda di sposarla e quindi ingenuamente gli dice che lo vuole. Anche se lui in realtà non ne ha intenzione. Elda fa tutto questo non perché abbia qualche piano malefico, ma perché ci crede, perché stanno insieme da tempo, stanno bene, c’è Mela, la bambina di Nappi. Quindi, giustamente, quando si guarda con l’abito da sposa dici: ‘È come se un genio avesse voluto esprimere tutti i miei desideri’. Infatti, è così per lei ma purtroppo si scontra con la realtà perché Vincenzo alla fine le dice che non era per lei l’anello e che non aveva alcuna intenzione di sposarla.
Elda avrà modo di riscattarsi?
Sicuramente torna e quindi ci saranno altri risvolti nella storia. Avrà molte altre cose da dire, se non altro per mettere in chiaro che non si può trattare una persona così. Io, ovviamente, prendo le sue parti [ride ndr]: Nappi arriva quando indossa già l’abito da sposa e le dice: ‘Non ti voglio sposare’. Non si fa così, avrebbe dovuto pensarci prima Vincenzo, visto che a una certa età non ha intenzioni serie.
Pur nella sua leggerezza, Elda affronta temi di grande attualità, quali l’ecologia e la salvaguardia del pianeta
Certo, anche se Elda è un personaggio sopra le righe e le sue caratteristiche sono un po’ colorate, di base i concetti che difende sono corretti. Io sono totalmente dalla sua parte e per altro condivido anche alcuni suoi tratti. Anche io sono vegetariana e molto attenta a tutte le questioni ecologiche.
Ami anche tu la montagna? Tra l’altro sei originaria di Arzignano, in provincia di Vicenza, quindi sei vicina ai luoghi dove è stata girata la sesta serie di Un passo dal cielo
Sì, io amo moltissimo la montagna e l’ho sempre frequentata fin da bambina. Crescendo in provincia di Vicenza, si è vicinissimi alle Dolomiti e all’altipiano di Asiago. Ci alzavamo alle cinque per andare a sciare, ma ci andavo anche d’estate. Quindi girare a San Vito di Cadore è stata un’esperienza meravigliosa.
Come ti sei trovata sul set con Enrico Ianniello e Serena Iansiti?
L’atmosfera sul set era molto rilassata e tutti erano estremamente gentili. Basti pensare che Enrico sta girando questa serie da 10 anni, quindi più che un set sembrava una famiglia che dopo un po’ si rincontra. Per me entrare nelle dinamiche del cast, è stato un piacere. Mi sono trovata benissimo sia con Enrico che con Serena con cui avevo già lavorato in passato ed è stato molto bello ritrovarsi. Poi, quando si è lontano da casa, è normale frequentarsi anche dopo le riprese, si sta sempre insieme. Devo dire che anche con gli altri attori è stato molto piacevole.
Pensi ci sarà una settima serie?
A questa domanda non so rispondere [ride ndr].
Nell’Allieva interpretavi Crudelia Malcomess, coinquilina di Alice, ossia Alessandra Mastronardi: ci racconti quell’esperienza?
È stata un’esperienza molto bella, perché era un gruppo di attori molto giovani, tutti della stessa età. Ci siamo divertiti parecchio sul set e poi la serie era parecchio frizzante. Anche in quel caso interpretavo un bel personaggio e ogni volta che giravamo succedeva sempre qualcosa di divertente. Devo dire che è stata un’esperienza molto positiva che mi ha impegnato per più di 5 anni.
E poi hai lavorato anche con Gérard Depardieu nel film Niente può fermarci: come è stato l’incontro con questo mito del cinema?
Nel film interpretavo la figlia di Depardieu e avevo molte difficoltà perché dovevo recitare in francese e in italiano con l’accento francese. Comunque, lui è uno di quegli attori che vanno osservati sul set per rubargli i segreti della recitazione.
Oltre a fare l’attrice, sei anche una scrittrice: hai pubblicato una trilogia di successo, ce ne parli?
S’intitola la Trilogia di Andrea Doyle composta dai romanzi, L’apprendista geniale, La ragazza con le parole in tasca, Tutto accade per una ragione uscito a ottobre 2020. Si tratta di un percorso di formazione e parla di una ragazza che vuole diventare giornalista e va a studiare su una piccola isola di Venezia in un college internazionale dove fa varie esperienze di amicizia, di amori, di crescita, insomma tutto quello che si può vivere in quegli anni fondamentali tra i 19 e i 21. È stato un lavoro molto lungo a cui tengo tantissimo, perché ho dato tutta me stessa. Poi io sono perfezionista e mi accanisco sul materiale. Sono molto affezionata a questa trilogia ed è veramente bello andare agli eventi nelle librerie, incontrare i lettori che mi iscrivono anche su Instagram. È motivo di orgoglio quando mi dicono che i miei libri sono piaciuti, perché i romanzi sono una cosa che sento completamente mia, di cui sono totalmente responsabile.
La trilogia è in qualche modo ispirata alle tue esperienze?
In realtà no, anche se è inevitabile che la protagonista condivida qualche mia passione, anche perché non si può scrivere di ciò che non si conosce. Invece, il libro che sto scrivendo adesso e che dovrebbe uscire a gennaio 2022, edito da Garzanti, è totalmente diverso, una storia familiare, ambientata in altri anni e in altri luoghi.
Ti trovi più nelle vesti di attrice o di autrice?
Io ho coniato il termine “scrattice”, apposta per rispondere a questa domanda [ride ndr]. A dir la verità, non ti so dire cosa preferisco, perché da un lato il lavoro di attrice, per cui ho studiato molto, mi piace tantissimo, dall’altro scrivere libri mi dà tante soddisfazioni. Quindi non scelgo, si possono fare entrambe le cose.
Hai un’attrice cui ti ispiri?
Ci sono molte attrici che mi piacciono. Ti direi Katharine Hepburn perché lei ha fatto tutti i film che avrei voluto farei io. In particolare, adoro Susanna, è il mio preferito, quando lo guardo mi dico: ‘Questo è il film che avrei voluto fare nella mia vita’.
Invece una scrittrice cui ti ispiri?
Anche se non è propriamente una scrittrice classica di romanzi, direi Nora Ephron.
Ti rivedremo presto in tv o al cinema con altri progetti?
Ho girato un film, anche se non so quando uscirà.
Come ti rapporti coi social?
Io uso solo Instagram e mi ci trovo bene. All’inizio ero un po’ scettica ma poi ho capito che ognuno può usarlo come gli pare e mi piace, perché puoi decidere tu come deve essere il tuo profilo e con che frequenza aggiornarlo. Io non ne abuso ma mi piace tenerlo vivo, soprattutto perché mi piace mantenere un rapporto diretto coi miei lettori. Spesso mi scrivono e mi mandano foto e domande.
Delle tue origini irlandesi cosa è rimasto?
Chiaramente è rimasta la mia pelle bianca e miei capelli. In quest’ultimo periodo non sono potuta andare, ma quando posso cerco di tornare su a casa, sono molto legata alla mia metà irlandese.