Le poesie per la festa del papà sono un concentrato di emozioni e sentimenti forti. Componimenti che raccontano il rapporto con questa figura genitoriale che è essenziale nel percorso di crescita di ognuno di noi. Amico, confidente, compagno di giochi ed esempio: il papà è davvero una figura speciale!
DiLei ha selezionato le poesie più belle per la festa del papà. Da leggere ad alta voce ogni giorno per ricordare quanto questa figura sia importante.
Indice
Poesie sul papà: per festeggiarlo al meglio
Un eroe, un esempio, un uomo straordinario: il papà è tutto questo e molto altro. Non a caso sono tantissimi i poeti e gli scrittori che hanno deciso di celebrare questa figura così fondamentale nell’esistenza di ognuno. Parole intense, frasi che colpiscono dritto al cuore e versi che non si dimenticano: da appuntare e dedicare.
A mio padre
Se mi tornassi questa sera accanto
lungo la via dove scende l’ombra
azzurra già che sembra primavera,
per dirti quanto è buio il mondo e come
ai nostri sogni in libertà s’accenda
di speranze di poveri di cielo
io troverei un pianto da bambino
e gli occhi aperti di sorriso, neri
neri come le rondini del mare.
Mi basterebbe che tu fossi vivo,
un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.
Ora alla terra è un’ombra la memoria
della tua voce che diceva ai figli:
– Com’è bella notte e com’è buona
ad amarci così con l’aria in piena
fin dentro al sonno – Tu vedevi il mondo
nel plenilunio sporgere a quel cielo,
gli uomini incamminati verso l’alba.
(Alfonso Gatto)
Mio padre
Io ho quasi un ritratto
del mio caro padre, nel tempo,
ma il tempo se lo porta via…
Mio padre nel giardino di casa nostra
mio padre tra i suoi libri, che lavora.
Gli occhi grandi, l’alta fronte
il viso scarno, i baffi lisci.
Mio padre nel giardino della nostra casa
medita, sogna, soffre, parla forte.
Passeggia. Oh padre mio ancora
sei lì e il tempo non ti ha cancellato!
Ormai sono più vecchio di te, padre mio,
quando mi baciavi.
Ma nel ricordo, sono anche il bimbo che tu
conducevi per mano.
(Antonio Machado)
Padre, anche se…
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso, egualmente t’amerei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
che la prima viola sull’opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell’ altra volta mi ricordo
che la sorella, mia piccola ancora,
per la casa inseguivi minacciando.
(la caparbia avea fatto non so che)
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura, ti mancava il cuore:
che avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillante l’attiravi al petto
e con carezze dentro le tue braccia
avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo ch’era il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.
(Camillo Sbarbaro)
Il bambino perduto
Babbo, babbo, dove vai?
Oh, non camminare così veloce.
Parla, babbo, parla al tuo bambino,
O io mi perderò.
La notte era scura,
nessun padre c’era;
Il bimbo era bagnato di rugiada;
il fango era profondo,
e il bimbo pianse,
e la nebbia svanì fugace.
(William Blake)
Papà radice e luce, portami ancora per mano
Papà, radice e luce, portami ancora per mano
nell’ottobre dorato del primo giorno di scuola.
Le rondini partivano, strillavano:
fra cinquant’anni ci ricorderai.
(Maria Luisa Spaziani)
Tutti i papà hanno il loro fischio speciale
Tutti i papà hanno il loro fischio speciale,
il loro richiamo speciale.
Il loro modo di bussare.
Il loro modo di camminare.
Il loro marchio sulla nostra vita.
Crediamo di dimenticarcene, ma poi, nel
buio, sentiamo un trillare di note
e il nostro cuore si sente sollevato.
E abbiamo di nuovo cinque anni:
stiamo aspettando di udire
i passi di papà sulla ghiaia del vialetto.
(Pam Brown)
Il pastrano
Un certo pastrano abitò lungo tempo in casa
era un pastrano di lana buona
un pettinato leggero
un pastrano di molte fatture
vissuto e rivoltato mille volte
era il disegno del nostro babbo
la sua sagoma ora assorta ed ora felice.
Appeso a un cappio o al portabiti
assumeva un’aria sconfitta:
traverso quell’antico pastrano
ho conosciuto i segreti di mio padre
vivendoli così, nell’ombra.
(Alda Merini)
Ricordo del padre
Sempre che un giardino m’accolga
io ti riveggo, Padre, fra aiuole,
lievi le mani su corolle e foglie,
vivo riveggo carezzare tralci,
allevi rose e labili campanule,
silenzioso ti smemorano i giacinti,
stai fra colori e caldi aromi, Padre,
solitario trovando, ivi soltanto,
pago e perfetto senso all’esser tuo.
(Sibilla Aleramo)
Padre
Sapevo che era il miglior papà
che qualunque ragazzo
potesse avere: era buono,
gentile, divertente, allegro,
lavoratore e anche paziente;
severo qualche volta con le
mie superficialità e le mie
manchevolezze infantili, ma
severo sempre a buon fine e
molto orgoglioso dei suoi
figlioli ogni qual volta facevano
qualcosa di buono.
Quello che non ho saputo capire
finché non è stato troppo tardi,
era la profondità della sua saggezza
e l’immensità del suo sacrificio.
(Edgar Albert Guest)
Al padre
Dove sull’acque viola
era Messina, tra fili spezzati
e macerie tu vai lungo binari
e scambi col tuo berretto di gallo
isolano. Il terremoto ribolle
da due giorni, è dicembre d’uragani
e mare avvelenato. Le nostre notti cadono
nei carri merci e noi bestiame infantile
contiamo sogni polverosi con i morti
sfondati dai ferri, mordendo mandorle
e mele dissecate a ghirlanda. La scienza
del dolore mise verità e lame
nei giochi dei bassopiani di malaria
gialla e terzana gonfia di fango.
La tua pazienza
triste, delicata, ci rubò la paura,
fu lezione di giorni uniti alla morte
tradita, al vilipendio dei ladroni
presi fra i rottami e giustiziati al buio
dalla fucileria degli sbarchi, un conto
di numeri bassi che tornava esatto
concentrico, un bilancio di vita futura.
Il tuo berretto di sole andava su e giù
nel poco spazio che sempre ti hanno dato.
Anche a me misurarono ogni cosa,
e ho portato il tuo nome
un po’ più in là dell’odio e dell’invidia.
Quel rosso del tuo capo era una mitria,
una corona con le ali d’aquila.
E ora nell’aquila dei tuoi novant’anni
ho voluto parlare con te, coi tuoi segnali
di partenza colorati dalla lanterna
notturna, e qui da una ruota
imperfetta del mondo,
su una piena di muri serrati,
lontano dai gelsomini d’Arabia
dove ancora tu sei, per dirti
ciò che non potevo un tempo – difficile affinità
di pensieri – per dirti, e non ci ascoltano solo
cicale del biviere, agavi lentischi,
come il campiere dice al suo padrone:
‘Baciamu li mani’. Questo, non altro.
Oscuramente forte è la vita.
(Salvatore Quasimodo)
Sulla spiaggia di notte
Sulla spiaggia di notte
sta una bambina con suo padre
guardando l’est, il cielo autunnale.
Attraverso l’oscurità,
mentre depredanti nuvole, funeree nuvole, in nere masse
sgorgando,
più basse cupe e veloci di traverso al cielo,
in mezzo a una trasparente chiara cintura di etere
lasciata libera a oriente,
ascende vasto e calmo Giove, signore degli astri,
e vicino a lui, solo poco più in alto,
nuotano le delicate sorelle, le Pleiadi.
Sulla spiaggia la bambina che tiene la mano del padre,
quelle nuvole funeree che si abbassano vittoriose per
divorare tutto,
guardando piange in silenzio.
Non piangere, bambina,
non piangere, mia cara,
con questi baci ch’io allontani le tue lacrime,
le nuvole depredanti non saranno più a lungo vittoriose,
non avranno a lungo il possesso del cielo, divorano le
stelle soltanto in apparenza,
Giove riemergerà, sii paziente, guarda ancora un’altra
notte, le Pleiadi emergeranno,
sono immortali, tutte quelle stelle dorate e inargentate
brilleranno ancora,
le stelle grandi e le piccole brilleranno ancora, durano,
i vasti soli immortali e le eterne, riflessive lune
brilleranno ancora.
Allora mia cara piangerai tu sola per Giove?
consideri tu sola la sepoltura delle stelle?
Qualcosa c’è,
(con le mie labbra calmandoti, io aggiungo in un
sussurro,
ti do il primo consiglio, il primo inganno,)
qualcosa c’è di più immortale anche delle stelle,
(molte le sepolture, molti i giorni e le notti che passano e
svaniscono)
qualcosa che durerà più a lungo anche del luminoso
Giove,
più a lungo del sole e di ogni ruotante satellite,
o delle irradianti sorelle, le Pleiadi.
(Walt Whitman)
Le frasi più belle sul papà
Se la mamma è speciale ed esistono moltissime citazioni per celebrarla, il papà è unico: una figura fondamentale nella vita di ognuno di noi e un punto di riferimento importantissimo. Per questo andrebbe celebrato non solo il giorno della festa del papà, ma sempre! Scopriamo dunque le frasi più belle da dedicare al proprio papà speciale, per rimarcare ancora una volta quanto sia importante per noi!
- I padri devono sempre dare, per essere felici. Dare sempre, l’esser padre sta in questo. (Honoré de Balzac)
- Non è difficile diventare padre. Essere padre: questo è difficile. (Wilhelm Busch)
- I padri hanno molto da fare per riparare al fatto di avere dei figli. (Friedrich Nietzsche)
- Un padre è meglio di cento insegnanti. (George Herbert)
- Per un padre non c’è niente che sia più caro d’una figlia. (Euripide)
- Papà: il primo eroe di un figlio, il primo amore di una figlia. (John Walter Bratton)
- I padri non dovrebbero mai farsi né vedere, né sentire. Questa è l’unica base solida per una vita familiare. Le madri sono diverse. Le madri sono adorabili. (Oscar Wilde)
- Sai quali sono i cattivi padri? Quelli che hanno dimenticato gli errori della loro giovinezza. (Denis Diderot)
- Non sono la carne e il sangue, ma è il cuore a renderci padri e figli. (Friedrich Schiller)
- Non devi meritare l’amore di tua madre. Devi meritare l’amore di tuo padre. È più particolare. (Robert Frost)
- Cosa devo a mio padre? Tutto. (Henry Van Dyke)
- Un uomo sa quando sta diventando vecchio perché comincia ad assomigliare a suo padre. (Gabriel García Márquez)
- Quando un uomo si rende conto che forse suo padre aveva ragione, solitamente ha già un figlio che pensa che lui si stia sbagliando. (Charles Wadsworth)
- Quel papà che non ha mai messo il figlio su una giostra non è un papà ma è solamente un genitore. (Salvatore Cutrupi)
- Essere un buon padre è come farsi la barba. Non importa quanto sei stato bravo a raderti oggi, devi farlo di nuovo domani. (Reed Markham)
- Il padre che non insegna a suo figlio i suoi compiti è egualmente responsabile al figlio che li trascura. (Confucio)
- Il padre è sempre un repubblicano nei confronti di suo figlio, mentre sua madre è sempre una democratica. (Robert Frost)
- Subito dopo Dio, viene Papà. (Wolfgang Amadeus Mozart)
- La qualità di un padre può essere vista negli obiettivi, nei sogni e nelle aspirazioni che ha non solo per se stesso, ma per la sua famiglia. (Reed Markham)
- A volte penso che mio padre sia una fisarmonica. Quando lui mi guarda e sorride e respira, sento le note. (Markus Zusak)
- È un padre saggio quello che conosce il proprio figlio. (William Shakespeare)
- Quand’ero figlio io, comandavano i padri. Ora, che sono padre, comandano i figli. La mia è una generazione che non ha mai contato nulla. (Pino Caruso)
- Ama tuo padre, se è giusto, e se non lo è, sopportalo. (Publilio Siro)
- Mio padre mi ha dato il regalo più grande che qualcuno possa dare a un’altra persona: ha creduto in me. (Jim Valvano)
- Per farmi addormentare mio padre mi lanciava in aria. Purtroppo non era mai lì quando tornavo giù. (Robin Williams)
- I papà sono uomini comuni trasformati dall’amore in eroi, avventurieri, narratori e cantanti. (Pam Brown)
- Non riesco a pensare ad alcun bisogno dell’infanzia altrettanto forte, quanto il bisogno della protezione di un padre. (Sigmund Freud)
- Quando un padre dona ad un figlio entrambi ridono; quando un figlio dona ad un padre entrambi piangono. (William Shakespeare)
- La cosa migliore che un padre può fare per i suoi figli è amarne la madre. (Henry Ward Beecher)
- Quando un neonato stringe per la prima volta il dito del padre nel suo piccolo pugno, l’ha catturato per sempre. (Gabriel Garcia Marquez)
- Tutti i miei amici hanno paura di diventare come loro padre. Io ho paura di non diventarlo. (Dan Zevin)
- Il vero padre è colui che apre il cammino con la sua parola, non colui che ti trattiene nella rete del suo rancore. (Christian Bobin)
- È più facile per un padre avere dei figli che per dei figli avere un vero padre. (Papa Giovanni XXIII)
- Beato l’uomo che sente molte voci gentili chiamarlo padre. (Lydia Child)
- La saggezza del padre è il più grande esempio per i figli. (Democrito)
- La madre è la stabilità del focolare, il padre è la vivacità della strada. (Donald Winnicott)
- Per severo che sia un padre nel giudicare un figlio, non sarà mai tanto severo come un figlio nel giudicare suo padre. (Enrique Jardiel Poncela)
- Parlo, parlo, parlo e parlo, e ancora non ho insegnato alla gente in 50 anni quello che mio padre ha insegnato a me con l’esempio in una sola settimana. (Mario Cuomo)
- Mio padre non mi ha detto come vivere; ha vissuto e mi ha fatto osservare come lo faceva. (Clarence Budington Kelland)
- Un uomo non è mai così grande come quando è in ginocchio per aiutare un bambino. (Pitagora)
- Colui che genera un figlio non è ancora un padre, un padre è colui che genera un figlio e se ne rende degno. (Fëdor Dostoevskij)
- I padri non devono né vedere né sentire. Questa è l’unica vera base della vita di famiglia. (Oscar Wilde)
- Credo che si diventi quel che nostro padre ci ha insegnato nei tempi morti, mentre non si preoccupava di educarci. Ci si forma su scarti di saggezza. (Umberto Eco)
- Il cuore di un padre è un capolavoro della natura. (Antoine François Prévost)
- Padre! A Dio stesso non possiamo dare un nome più sacro. (William Wordsworth)
- Ogni uomo può essere un padre, ma ci vuole qualcosa di speciale per essere un papà. (Anne Geddes)