Ornella Vanoni, artista e donna senza fine

È l'Ornella di sempre, quella di ieri e quella di oggi: ironica, divertente, spudorata e bella. Imperfetta, come lo è la sua autenticità

Pubblicato: 21 Settembre 2021 12:44Aggiornato: 16 aprile 2024 10:11

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Non si tira mai indietro Ornella Vanoni, non quando si tratta di parlare delle sue emozioni, di viverle. Lei che è così spudorata, vera e appassionata, esattamente come le parole che escono fluide e senza filtri ogni volta che si racconta. Perché non ha mai avuto paura di amare la vita e l’amore, di rimettersi in gioco nonostante il dolore e le delusioni. Lei, che è un’artista e una donna senza fine.

Passioni travolgenti e intense hanno caratterizzato la sua vita. Ma c’è stato anche il dolore, e poi la solitudine, dirette conseguenze della scelta di non precludersi mai niente. E forse lo sapeva che quella corsa folle verso la felicità le avrebbe procurato qualche ammaccatura. E infatti è caduta Ornella, ma si è rialzata. E si è rimessa in gioco ancora e ancora diventando la diva della musica italiana.

Una donna passionale, intrepida e spudorata, così come gli amori. Così come la sua musica che ha conquistato il mondo intero.

Solo se la tua musica parte dal cuore, la voce vola oltre il corpo e diventa un destino infinito.

Ornella Vanoni, la diva della musica italiana

Il 22 settembre del 1934 nasce una stella destinata a brillare: Ornella Vanoni è considerata oggi l’artista italiana con la carriera più longeva. La sua voce ha conquistato l’Italia intera, meritandosi un posto d’onore tra le star della musica leggera e pop. Tutto merito di quel timbro sofisticato e riconoscibile che, ancora oggi, delizia l’udito degli ascoltatori.

Eppure da ragazza ha tutt’altri progetti per il suo futuro. Figlia di un industriale farmaceutico, Ornella Vanoni coltiva il desiderio di diventare estetista. Studia dalle suore Osoline e frequenta diversi collegi in Europa. Prima in Svizzera, poi in Francia e in Inghilterra.

Tornata a Milano, la sua città di origine, sceglie di iscriversi all’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler e proprio del regista teatrale diventerà la pupilla, nonché amante.

Sono stata una ragazza inventata. Inventata dagli altri. Di mio avrei voluto fare l’estetista, niente di più. Avevo l’acne e avrei voluto curare la pelle, la mia e quella degli altri. Ero andata a studiare Lingue in Inghilterra, in Svizzera, in Francia e quando tornai a Milano non sapevo che cosa fare. Fu un’amica di mia madre a lanciare l’idea: “Hai una bella voce, perché non fai l’attrice?

Galeotto è il consiglio della sua amica: nel 1956 Ornella debutta nello spettacolo teatrale Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello. Ma la sua vita è già toccata da uno scandalo, quella della relazione con Giorgio Strehler. Il regista è più grande di lei e per lo più sposato.

Ma alla giovane Ornella non importa perché lei ha già deciso di vivere la vita in maniera intensa, con tutte le conseguenze che questa decisione comporta.

Continua a studiare e il 13 aprile del 1957 debutta come cantante nella rappresentazione del Piccolo de I Giacobini di Federico Zardi. Sofisticata e bellissima, con un timbro di voce caldo e personalissimo, Ornella suscita l’interesse degli ascoltatori e Giorgio Strehler decide di puntare tutto sulla giovane cantante.

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Ornella Vanoni

Ornella Vanoni la diva solitaria

La storica etichetta milanese Ricordi le fa incidere il suo primo disco di musica leggera: Le canzoni della malavita. Le sue strabilianti interpretazioni, canore e visive, incuriosiscono e attraggono il pubblico di fronte al quale si esibisce. Le canzoni della mala ottengono un grandioso successo, ma Ornella non vuole restare intrappolata in quel cliché, vuole molto di più e l’ottiene.

Allontanatasi dal Piccolo teatro e da Giorgio Strehler, la Vanoni parte alla ricerca di un nuovo stile artistico, tutto suo. Sono gli anni ’60 e la donna conosce Gino Paoli che scrive per lei l’immortale Senza Fine. Nel 1961 partecipa a Canzonissima con Cercami, la canzone le farà vendere oltre 100.000 copie.

Con i primi successi Ornella Vanoni inizia a girare il mondo: i suoi concerti sono sold out. Tutti la vogliono, tutti la acclamano eppure lei si senti estremamente sola. “Per non sentirmi sola” – dichiarerà la donna in seguito – “la sera in albergo aprivo la valigia e buttavo tutto dall’altra parte del mio letto per rendere la stanza meno desolata. Per fare questo mestiere un po’ di sofferenza c’è, perché non è facile”.

L’amore folle e scandaloso per Gino Paoli

Sola, ma con il cuore pieno di amore, lo stesso che batte per un solo uomo per tanto, troppo tempo. Negli anni ’60 Ornella Vanoni incontra Gino Paoli all’interno degli studi della casa discografica Ricordi. Di lui gli parlano male, le dicono di non farsi coinvolgere sentimentalmente, ma lei lo ascolta suonare al piano Il cielo in una stanza e rimane folgorata.

Si avvicina timidamente a lui e gli chiede di scriverle una canzone. Passa del tempo prima che il cantante riesce a comporre Senza fine, ma la complicità tra i due è ormai al massimo: Ornella e Gino Paoli diventano amanti.

Nati a distanza di un solo giorno nello stesso anno, il loro incontro sembra un segno del destino per Ornella, suggellato da quella canzone che è diventata con il tempo un successo immortale. È innamorata la cantante ma è sola, perché Gino Paoli è sposato con Anna Fabbri, e il suo cuore appartiene a Stefania Sandrelli.

“Ci siamo innamorati come pazzi” – racconterà Ornella Vanoni al settimanale F. ricordando quella storia d’amore – “Solo che lui aveva già una moglie. E oltre a tradire lei, tradiva anche me. Io lo cercavo, non c’erano i telefonini allora, ma non lo trovavo mai. E piangevo, piangevo…”.

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Ornella Vanoni e Gino Paoli

I nuovi inizi

E come tutte le cose folli e sbagliate, anche quell’amore è destinato a finire. Ornella Vanoni torna insieme a Lucio Ardenzi, con il quale era già fidanzata, e decide di sposarlo. Ma il suo cuore continua a battere per Gino Paoli e neanche il figlio nato da quel matrimonio riesce a far sbiadire il ricordo dell’amore senza fine nutrito per il collega.

Così Ornella divorzia presto da Lucio e torna dal suo Gino. Ma qualcosa ormai si è rotto e decide di ricominciare. Lo fa legandosi prima a Danilo Sabatini e poi al produttore Michelangelo Romano. Negli anni successivi avrà anche una storia d’amore con il fumettista Hugo Pratt.

Sceglierà poi di restare sola, accogliendo il senso di solitudine che da sempre l’accompagna. Rivelerà, poi in seguito, di essere serena, con se stessa e con gli altri. Consapevole degli errori commessi in amore, sceglie di restare single, pur non rinunciando all’amore. C’è Cristiano, suo figlio, i suoi nipoti e gli amici, ed è a loro che riserva tutto l’affetto che ha nel cuore.

Una donna senza fine

Elisa Fuksas, autrice del film Senza Fine, documentario dedicato a Ornella Vanoni presentato al Festival del Cinema di Venezia 2021, chiede alla cantante cosa le manca. “La tenerezza, la carezza e un abbraccio” – risponde lei – “Vivo sola da tanti anni, da quando ne avevo 62. È stata una mia scelta. Ho avuto una grandissima delusione, ma è colpa mia”.

Ed è proprio in quella pellicola che Ornella, reduce dal successo estivo Toy boy realizzato con Colapesce e Dimartino, che si racconta in tutta sincerità.
Malinconica sì, ma mai triste. È l’Ornella di sempre, quella che abbiamo conosciuto e amato in questi anni. Con qualche ruga in più sul viso e nuove consapevolezze. Ma sempre ironica, divertente, spudorata e bella. Imperfetta, come lo è la sua autenticità.

«Di ogni brano arriva alla gente una frase sola, in cui si riconosce. Mi sono sempre chiesta perché L’appuntamento piacesse così tanto. La risposta è nella prima strofa: “Ho sbagliato tante volte ormai…”. Perché tutti hanno sbagliato nella vita. E tutti hanno conosciuto “uno di quei giorni che ti prende la malinconia…”». (Ornella Vanoni da un’intervista al Corriere della Sera)

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Ornella Vanoni

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