Nel 2019 usciva nelle sale il film Migliori Nemici, adattamento cinematografico del libro The Best of Enemies: Race and Redemption in the New South. In questa pellicola, il regista Robin Bissell, mette in scena gli avvenimenti realmente accaduti negli Stati Uniti negli anni Settanta. Tra lotte per i diritti civili e segregazioni razziali, una figura emerge prepotentemente tra le altre. Il suo nome è Ann Atwater, ed è la donna che ha migliorato la vita degli afroamericani con la sua forza e il suo carisma.
Attivista statunitense per i diritti civili e membro di spicco dell’Operation Breakthrough, non ha mai smesso di lottare per gli altri, di migliorare le loro condizioni di vita, di rivendicare l’eguaglianza per i cittadini afroamericani ed eliminare il razzismo.
Ha fronteggiato senza paura alcuna C.P. Ellis, leader del Ku Klux Klan locale, attraverso un dibattito intenso che ha cambiato il futuro dei cittadini e che ha posto le basi per un’amicizia inaspettata e duratura. Ed è proprio su questa vicenda che è ispirato il film Migliori Nemici. Ma chi era davvero Ann Atwater?
Ann Atwater
Nata a Hallsboro il 1º luglio del 1935, sin da bambina Ann Atwater si ritrova a fronteggiare il lavoro e la fatica. Aiuta i suoi genitori, che sono mezzadri, nella coltivazioni dei campi. Dopo la morte della madre, resta incinta all’età di 14 anni e si trasferisce a Durham insieme al marito.
Nella Carolina del Nord, i neri vivono con i bianchi, almeno all’apparenza, perché la segregazione razziale qui ancora esiste e buona parte della comunità nera vive al di sotto della soglia di povertà. Una povertà che sperimenta la stessa Ann Atwater quando, abbandonata dal marito, si ritrova a crescere da sola le sue due bambine.
Vive in una casa fatiscente dove i muri si sgretolano e dove in tavola viene portato solo il riso, perché è quello che la famiglia può permettersi. Alle sue condizioni si interessa Howard Fuller, un attivista per i diritti civili, che aiuta Ann a pretendere dal proprietario di casa delle condizioni abitative accettabili.
È sempre Fuller a parlare ad Ann dell’Operation Breakthrough, un’organizzazione comunitaria dedicata alla lotta contro la povertà e ai diritti dei cittadini. Le chiede di entrare a farne parte, la donna accetta e diventa in poco tempo un membro di spicco.
Gli anni ’70 e l’amicizia con C.P. Ellis
Da quel momento Ann Atwater inizia una seconda vita, quella dedicata agli altri. Si interessa delle dinamiche abitative supportando gli inquilini e aiutando gli afroamericani a pretendere dai proprietari di casa condizioni abitative regolari e civili, chiede anche agli impiegati degli uffici pubblici di cambiare le modalità di trattamento riservate alle persone nere e combatte la segregazione razziale nelle scuole.
Nonostante nel resto degli Stati Uniti la sentenza della corte suprema ha dichiarato incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole, nella Carolina del Nord questa è ancora in atto. È il 1971 e per le strade e le piazze la tensione cresce e la gente protesta. Le scuole della città di Durham rifiutano di ammettere gli studenti di colore nelle classi, e questo non può più essere accettato.
Per risolvere la situazione si tenta la strada del dialogo. Da una parte c’è l’agguerrita e coraggiosa Ann Atwater e dall’altra C.P. Ellis, leader del Ku Klux Klan. I due accettano controvoglia di lavorare insieme, eppure quella collaborazione, col tempo, si trasformerà in un’amicizia inaspettata.
A seguito del dibattito viene stabilito che il consiglio di amministrazione della scuola deve avere due studenti bianchi e due neri. Vengono, inoltre, emanate una serie di misure volte a risolvere i problemi razziali e di intolleranza. Ann Atwater ha vinto e con lei tutta la comunità afroamericana. Lei ed Ellis restaranno amici per tutta la vita.
La Atwater continuerà a lavorare per il resto dei suoi giorni con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei cittadini di Durham.