La verità sulla dieta del gruppo sanguigno

Da sempre una delle diete più controverse, la dieta del gruppo sanguigno negli anni ha raccolto un grande numero di critiche e di sostenitori.

Pubblicato: 29 Settembre 2023 16:08

Matteo Migliaccio

Farmacista, nutrizionista e Personal Trainer

Laureato in Farmacia e in Scienze della Nutrizione Umana, attualmente svolge la libera professione di nutrizionista, con l’obiettivo di migliorare lo stato di salute delle persone attraverso una corretta alimentazione e uno stile di vita attivo.

La dieta del gruppo sanguigno insieme alla dieta a zona ed alla dieta paleo è una delle diete più conosciute dal grande pubblico, dieta facile da comprendere, intuitiva ed originale ha riscosso molto successo negli anni accrescendo di molto il suo bacino d’utenza ed attirando su di sé diverse controversie ed opinioni non molto incoraggianti da parte di molti esperti del settore.

Le basi della dieta del gruppo sanguigno

La dieta del gruppo sanguigno è una dieta inventata dal naturopata Peter J. D’Adamo sulla scorta delle osservazioni e teorie di suo padre Peter D’Adamo, anch’esso naturopata.

Secondo i D’Adamo uno dei caratteri genetici più importanti ed influenti dell’organismo è quello che determina il gruppo sanguigno, partendo da questa considerazione si dovrebbe usare l’appartenenza ad uno dei quattro gruppi sanguigni per scegliere la dieta e lo stile di vita più appropriati per l’individuo.

Infatti per D’Adamo il gruppo sanguigno è un carattere genetico talmente forte da arrivare ad influenzare la reattività dell’organismo nei confronti di disfunzioni e patologie, definire il carattere della persona, e predisporla verso il consumo di tal’uni alimenti piuttosto che altri. Il gruppo sanguigno dell’individuo dovrebbe quindi costituire la base dalla quale partire per le proprie scelte alimentari e per la scelta dell’attività fisica più idonea da praticare, questi due fattori combinati ci farebbero accedere ad un migliore stato di salute psico-fisico che ci porterebbe facilmente verso il dimagrimento.

I gruppi sanguigni si dividono in quattro tipi diversi secondo la classificazione AB0 in base al tipo di antigene presente od anche assente sulla membrana dei globuli rossi, questi quattro gruppi vengono portati ad otto considerando anche l’antigene Rhesus (Rh):

Gruppi Anticorpo di membrana Può donare a Può ricevere da
0+ Anti A ed Anti B Tutti i positivi 0 e 0+
A+ Anti B A+ e AB+ 0 , 0+ , A , A+
B+ Anti A B+ e AB+ 0 , 0+ , B , B+
AB+ Nessuno AB+ Tutti
0 Anti A ed Anti B Tutti i gruppi Solo 0
A Anti B A e AB 0 , A
B Anti A B e AB 0 , B
AB Nessuno AB , AB+ 0 , AB , B , A

Per D’Adamo il primo gruppo sanguigno ad essere comparso è stato il gruppo 0, poi in base a modifiche ambientali, climatiche e soprattutto alimentari si ha avuto la comparsa degli altri tre gruppi sanguigni di cui il più recente sarebbe il gruppo AB.

In base alle loro origini differenti i gruppi sanguigni possono portare gli individui ad aver bisogno di seguire alimentazioni differenti e nutrirsi di alimenti diversi, per esempio gli individui del gruppo 0 dovrebbero seguire un alimentazione basata prevalentemente sul consumo di carne, pesce, verdure crude, semi e frutta evitando quasi del tutto i cereali ed i loro derivati.

Gli individui del gruppo A invece dovrebbero fare l’opposto, prevalentemente nutrirsi di cereali e loro derivati ed evitare la carne prediligendo come fonti proteiche i legumi, la soia ed i loro derivati.

Qualora un individuo si trovasse a seguire una dieta difforme da quella considerata vantaggiosa per il suo gruppo sanguigno allora si esporrebbe nel tempo alla possibilità di sviluppare condizioni di sovrappeso o di obesità ed anche allo sviluppo di diverse patologie.

Questo secondo D’Adamo accadrebbe perché molte sostanze nutritive sarebbero in grado di aglutinare le cellule del sangue di un determinato gruppo sanguigno piuttosto che di un altro, quindi un alimento può risultare dannoso per le cellule di un soggetto e non esserlo per quelle di un altro soggetto.

Il processo di aglutinazione si verificherebbe a causa della presenza negli alimenti di alcune proteine dette lectine le quali se incompatibili con gli antigeni presenti sulla membrana dei globuli rossi scatenerebbero il processo di aglutinazione che porterebbe allo sviluppo di infiammazione locale e sistemica.

Esiste inoltre un’altra distinzione che D’Adamo fa tra individui secretori e non secretori, i secretori sarebbero in grado di secernere nei propri fluidi corporei degli antigeni che legatisi alle lectine le riuscirebbero ad aglutinare senza permettergli di venire a contatto con i tessuti ed i recettori dell’organismo così da non poter causare danni, invece i non secretori non avendo la capacità di secernere tali antigeni direttamente nei fluidi corporei mancherebbero di una prima utile forma di difesa nei confronti delle lectine.

Per questo gli individui non secretori sarebbero maggiormente esposti allo sviluppo di innumerevoli tipi di patologie, quali le patologie infiammatorie, autoimmuni e le intolleranze.

D’Adamo inoltre sostiene di aver analizzato gli alimenti più comunemente consumati e di averli divisi in tabelle a seconda della loro funzioni benefiche o meno nei confronti dei diversi gruppi sanguigni, infatti gli alimenti vengono divisi in benefici, indifferenti e da evitare così da riuscire ad indirizzare meglio il paziente sulla scelta degli alimenti con i quali comporre la propria dieta.

L’osservazione da parte degli individui di alcune semplici regole e combinazioni alimentari gli permetterebbe di ridurre al minimo l’introduzione di alimenti contenenti lectine dannose e di accedere ad uno stato di efficienza metabolica e salute che altrimenti non riuscirebbero ad avere, questo gli permetterebbe di dimagrire senza particolari sforzi e rinunce ed anche di avere una maggiore energia mentale.

Il gruppo 0, il cacciatore

Il gruppo sanguigno di tipo 0 per P. J. D’Adamo è il gruppo sanguigno più antico, il primo che si sia manifestato quando ancora l’essere umano viveva in natura svolgendo la sua attività di cacciatore-raccoglitore.

Gli individui che posseggono questo gruppo sanguigno risponderebbero bene ad una dieta ricca di carne e proteine animali, in virtù della maggiore secrezione di acido cloridrico che avverrebbe nel loro stomaco, avrebbero un sistema immunitario iperattivo che gli permetterebbe di resistere meglio a tutte quelle che sono le patologie infettive, e sarebbero anche particolarmente portati verso lo svolgimento di attività fisiche intense, le quali gli permetterebbero di gestire meglio lo stress del vivere quotidiano.

Il tipo 0 oltre a basare la sua dieta principalmente sul consumo di carni animali ed ittiche, può consumare anche vegetali preferibilmente crudi, semi oleosi e gli oli derivanti da questi ultimi, ma assolutamente deve evitare i cereali ed i loro derivati in quanto conterrebbero lectine dannose per il loro organismo, anche il glutine è accusato di alterare i loro processi metabolici. Questi fattori porterebbero l’individuo del gruppo 0 verso l’aumento di peso e nel tempo verso lo sviluppo di diverse patologie quali:

I legumi ed i prodotti caseari sono da limitare fortemente, anche il caffè e tutte le bevande eccitanti potrebbero portare il tipo 0 ad aumentare ulteriormente la sua sovrabbondante secrezione di acido gastrico, per questo motivo anch’essi sono da evitare.

Gruppo 0
Alimenti da consumare Alimenti da evitare Attività da praticare
• Carni animali

•Pesce

•Verdure

•Frutta

•Semi

•Oli

• Cereali e derivati

•Legumi e derivati

•Latte e derivati

•Caffè e bevande eccitanti

  • Sport Intensi

Il gruppo A, l’agricoltore

Il gruppo sanguigno di tipo A sarebbe comparso con l’avvento dell’agricoltura, quindi quando la razza umana ha smesso di essere cacciatore-raccoglitore ed è diventata stanziale dedicandosi al lavoro della terra, alla produzione ed al consumo dei suoi prodotti.

Rispetto al gruppo 0, gli individui del gruppo A devono seguire una dieta basata principalmente sul consumo di prodotti vegetali e dei loro derivati, quindi grano e cereali in grandi quantità, legumi e prodotti della soia come principali fonti proteiche e semi oleosi ed i loro oli per condire il tutto.

I soggetti appartenenti al gruppo A andrebbero incontro ad un aumento ponderale principalmente per questi fattori:

Questi individui infatti presenterebbero una secrezione acida meno massiva rispetto agli altri gruppi sanguigni, e questo li esporrebbe allo sviluppo di patologie a carico dello stomaco finanche ad arrivare ad una maggiore possibilità nello sviluppo del cancro, anche le cardiopatie, ed il diabete sono patologie verso le quali vi è una predisposizione maggiore.

Un grande problema per gli individui del gruppo A sarebbe quello di produrre in maniera eccessiva il cortisolo, l’ormone dello stress, anche per stimoli stressori poco impattanti, l’eccessiva produzione di cortisolo nell’organismo dei soggetti del gruppo A li porterebbe ad avere una parziale metabolizzazione di questi ormoni generando molecole tossiche che porterebbero l’organismo ad aumentare di peso.

La maggiore viscosità ematica sarebbe anche un altro problema degli individui del gruppo A che non seguono la dieta adatta a loro, per risolvere questo problema sarebbe consigliato assumere al mattino un bicchiere con acqua e succo di limone il quale dovrebbe svolgere un’azione anticoagulante rendendo più fluido il sangue.

Le attività fisiche consigliate per gli appartenenti a questo gruppo sanguigno sono tutte attività leggere e rilassanti come lo yoga ed il tai chi, non è però obbligatorio svolgere per forza attività rilassanti e lente, quanto non fare in modo che le attività che si svolgono provochino un coinvolgimento mentale troppo importante nel soggetto.

Gruppo A
Alimenti da consumare Alimenti da evitare Attività da praticare
• Cereali e derivati

•Legumi

•Soia e derivati

•Verdura

•Frutta

•Semi

•Oli vegetali

• Carni

•Latte e derivati

•Prodotti della pesca

• Attività fisica leggere

•Attività rilassanti

Il gruppo B, il nomade

Il gruppo sanguigno di tipo B comparve quando l’uomo iniziò ad allevare bestiame atto alla produzione del latte e dei suoi derivati, questi individui essendo allevatori possono tranquillamente seguire una dieta basata sul consumo di carne e di prodotti caseari.

Gli appartenenti al tipo B vengono definiti da P. J. D’Adamo “onnivori idiosincratici” perché riescono a consumare senza problemi sia alimenti di origine vegetale che alimenti di origine animale ma in ognuno di questi gruppi alimentari possiamo ritrovare alimenti dannosi per l’individuo, quindi di fatti bisogna osservare bene le reazioni dei soggetti di tipo B così da identificare gli alimenti più idonei per costituire la loro dieta.

I principali fattori che possono portare questi individui all’aumento ponderale sono:

Questi soggetti presenterebbero una tendenza all’iperassimilazione a causa della loro flora batterica estremamente efficiente, questo li porterebbe ad ingrassare molto facilmente pur mangiando normalmente.

La loro dieta è la più varia rispetto a tutte le altre, gli individui del gruppo B possono scegliere tra una grande varietà di alimenti, carne, formaggi e pesce sono solo alcuni delle fonti proteiche dalle quali possono attingere, anche cereali e legumi possono essere consumati con relativa facilità, ma non possono consumare i molluschi ed i crostacei.

Qualora un individuo del gruppo B dovesse risultare intollerante al lattosio secondo P. J. D’Adamo potrebbe ovviare in due modi, utilizzando compresse di enzimi per rendere possibile la digestione di questo zucchero oppure assumere quantità progressivamente maggiori nel tempo di prodotti caseari così da educare la propria flora batterica a scindere il lattosio.

Lo sport consigliato per questi individui deve essere poco impegnativo e possibilmente deve coinvolgere anche altre persone, quindi sport di squadra o anche allenamenti di gruppo possono essere una valida opzione.

Gruppo B
Alimenti da consumare Alimenti da evitare Attività da praticare
• Carne

•Pesce

•Latte e derivati

•Legumi

•Cereali e derivati

•Semi

•Oli

• Molluschi

•Crostacei

•Pollo

• Sport di gruppo

Il gruppo AB, l’enigma

Comparso recentemente, il gruppo AB è il risultato della mescolanza del gruppo A e del gruppo B, infatti presenta caratteristiche miste dei due gruppi.

Risponde abbastanza bene ai cambiamenti ambientali e dietetici, la maggior parte dei cibi dannosi per A e B lo è anche per AB, ha un acidità gastrica inferiore alla media e per questo non digerisce bene la carne ed è pertanto consigliato ridurne sia la quantità che la frequenza di consumo.

I principali fattori che causano l’aumento ponderale per gli individui facenti parte del gruppo AB sono:

L’elevata sensibilità alle lectine che colpisce gli individui facenti parte di questo gruppo sanguigno genera la necessità di introdurre nella loro alimentazione alimenti benefici che andranno ad aglutinare queste proteine, infatti per questi soggetti viene consigliato di consumare lumache di mare, in quanto, secondo P. J. D’Adamo, presenterebbero delle sostanze benefiche per l’organismo.

Gli individui del gruppo AB devono ricorrere a sport o attività rilassanti, che gli permettano di migliorare la loro qualità del sonno e ridurre lo stress.

Gruppo AB
Alimenti da consumare Alimenti da evitare Attività da praticare
• Carni

•Pesce

•Latte e derivati

•Uova

•Solo alcuni semi

•Solo alcuni legumi

•Oli

• Pollo

•Carni conservate

•Alcuni semi

•Alcuni legumi

• Sport rilassanti

Considerazioni finali

La dieta del gruppo sanguigno ideata da P. J. D’Adamo è una delle diete più conosciute dal grande pubblico, semplice da seguire e molto schematica si rivela però essere in alcuni aspetti nettamente distante da quelle che sono le linee guida della sana alimentazione condivise a livello europeo e mondiale.

Il tentativo dell’autore di voler dividere il genere umano in quattro grandi gruppi a seconda dei diversi antigeni presenti sui loro globuli rossi è sicuramente limitante, uno dei propositi di questo schema dietetico, come viene citato nel libro, è quello di proporre una dieta personalizzata ai pazienti cosa che secondo l’autore non viene proposto normalmente nella pratica clinica, in verità la personalizzazione dello schema dietetico è uno dei passaggi fondamentali della sua elaborazione per massimizzare l’aderenza del paziente alla dieta.

Un’altra criticità di questo schema è che gli alimenti vengono divisi in benefici, indifferenti e da evitare, questa è una visione miope dell’alimentazione che rischia di condurre il paziente verso lo sviluppo di un comportamento ortoressico nei confronti del cibo attribuendo a determinati alimenti qualità che in realtà non presentano ed evitandone altri in maniera del tutto arbitraria.

Fonti bibliografiche

Peter J. D’Adamo – La vera dieta dei gruppi sanguigni – Pickwick Ed. 2019

Aspetti principali della dieta

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