“Mangio poco, eppure ingrasso”: quante volte ci siamo ripetute o abbiamo sentito questa frase? La verità è che molto spesso, nonostante si segua una corretta alimentazione, o così si pensa, si mettono in pratica delle cattive abitudini che, in maniera quasi automatica, caratterizzano i pasti o il rapporto con il cibo. Abitudini “fantasma”, a cui non facciamo caso, ma che influenzano l’ago della bilancia. Modificare i comportamenti sbagliati richiede tempo, pazienza e soprattutto le giuste motivazioni.
Ma come fare per essere sicure di raggiungere un certo risultato? Basta adottare delle semplici strategie, dalla compilazione di un diario alimentare alle corrette combinazioni tra i cibi.
- Compilare un diario alimentare
- Evitare lo stress
- Non associare più fonti di carboidrati nello stesso pasto
- Non saltare i pasti
Indice
Il diario alimentare
Il primo consiglio, supportato da molti nutrizionisti, è quello di registrare quotidianamente in un quaderno cosa si mangia durante tutta la giornata. In questo modo si diventa più consapevoli del cibo che si porta in tavola, delle dosi, degli eventuali snack che si consumano fuori pasto. In pratica, si abbandona la cattiva abitudine di non porre un’adeguata attenzione alla quantità e alla qualità del cibo assunto durante il giorno. Un diario alimentare, inoltre, può avere il vantaggio di descrivere lo stato d’animo, che è strettamente correlato al dimagrimento o all’accumulo di peso corporeo.
Bye bye stress
Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Obesity” ha dimostrato che i livelli di cortisolo, considerato anche “l’ormone dello stress”, sono più alti nelle persone che hanno un girovita più largo e pesano di più. L’eccesso di cortisolo, infatti, attacca il i muscoli, ossia parte magra del corpo umano, e trasforma le proteine muscolari in glucosio con il risultato di immagazzinare grasso specialmente nella zona addominale. Al contrario, unire qualche esercizio di meditazione – come la mindfulness – alla dieta, potrebbe potenziarne gli effetti dimagranti: lo ha rivelato uno studio clinico pilota pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism.
La regola delle 4 P
Quando ti siedi a tavola, rispetta la ormai famosa regola delle 4 P ovvero non associare nello stesso pasto i seguenti alimenti contenenti carboidrati: pasta, pane, patate e piselli. A dispetto delle leggi matematiche, infatti, la somma di carboidrato + carboidrato non fa 2, ma 3! Accade perché gli zuccheri, quando si uniscono tra loro, hanno un effetto potenziato. Questo non vuol dire rinunciare ai carboidrati, ma semplicemente non mangiarli insieme. Attenta, naturalmente, anche ai dolci di fine pasto: per la “legge sommatoria degli zuccheri”, preferisci un quadratino di cioccolata (preferibilmente fondente) a una fetta di crostata.
Non saltare i pasti
È una pessima abitudine che molte persone mettono in pratica sistematicamente nella convinzione di togliere qualche caloria. Un errore che potrebbe costare caro, poiché non solo si rischia di arrivare affamati al pasto successivo, ma che rallenta anche il metabolismo: il corpo, infatti, privato di cibo, va in una condizione di allerta e riduce la perdita di peso. Meglio mangiare poco ma spesso, quindi. In questo modo si tengono a bada i livelli di glicemia nel sangue e la conseguente produzione di insulina, vera responsabile dell’accumulo di grasso e di peso corporeo.
Un ultimo consiglio? Un altro comportamento sbagliato che dovresti evitare è quello di mangiare tanto, “troppo”, ogni giorno della settimana. Comincia con l’utilizzare piatti di grandezza contenuta: è scientificamente provato che “contenitori” più grandi portano a mangiare di più. Non comprare super pacchi e predisponi le porzioni prima di portare in tavola i piatti. Scegli poi, un giorno della settimana per gratificarti maggiormente, per esempio nel weekend. Un momento di relax mentale che permette di staccare la spina e non avere tutti i giorni l’assillo della dieta. Ma ricorda: questo, naturalmente, non vuol dire abbuffarsi!