Lily Allen si prende la rivincita: travestita da amante di David Harbour e un album che dice tutto

Lily Allen si è presentata al party di Halloween travestita da Madeline, la presunta amante dell’ex marito David Harbour

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Ilaria di Pasqua

Lifestyle Editor

Nata a Carpi, si laurea in Fashion Culture and Management. La sua avventura nella moda comincia come Producer, ma nel 2020, con coraggio, diventa Web Editor, fonde stile e scrittura con amore.

Non è più tempo di piangere in silenzio, né di lasciare che a raccontare la fine di una storia d’amore siano gli altri. Lily Allen ha scelto di farlo a modo suo, con ironia e coraggio: prima travestendosi da Madeline, la presunta amante dell’ex marito David Harbour, poi pubblicando West End Girl, un album che trasforma la ferita in musica. Tra un red carpet a Los Angeles e un microfono acceso, la popstar britannica firma la sua rivincita più brillante: una confessione sincera, potente e tutt’altro che vittimista.

Lily Allen e la vendetta di Halloween: travestita dall’amante del suo ex

Lily Allen non cerca vendetta, ma sa vendicarsi benissimo. E questa volta lo ha fatto nel modo più iconico possibile: con un costume di Halloween. Alla festa esclusiva di Vas J Morgan e Michael Braun al Chateau Marmont di Los Angeles, la cantante britannica si è presentata travestita da Madeline, la protagonista dei libri per bambini che dà il nome alla traccia più discussa del suo nuovo album, West End Girl.

Una scelta che non è affatto casuale: in quella canzone, Lily racconta la storia di una donna che affronta l’amante del marito. E non ci vuole molto a capire che dietro quel nome si nasconde proprio la presunta amante di David Harbour, l’attore di Stranger Things e suo ex marito.

La Allen ha condiviso il travestimento su TikTok, camminando verso la telecamera mentre in sottofondo suonava Magnet di Cardi B, in un video che ha rapidamente superato il milione di visualizzazioni.

IPA
Lily Allen si traveste da amante di David Harbour

Il look era un colpo di genio: abito blu A-line, cappello di paglia, fiocco rosso al collo e Mary Jane nere con calzini bianchi alla caviglia. Un’ironia impeccabile, costruita su un’estetica infantile e apparentemente innocente, che nasconde però una vendetta adulta, raffinata e pungente. Sotto la parrucca arancione e il sorriso appena accennato, Lily Allen ha messo in scena la sua verità, trasformando Halloween nel suo personale palco di riscatto.

In molti hanno colto il messaggio: la cantante ha portato “Madeline” fuori dallo studio di registrazione, rendendola carne e ossa per una notte. Un modo per dire che la sua musica non è solo confessione, ma anche performance, gesto liberatorio e dichiarazione di potere. Un costume che è diventato manifesto, simbolo di un’arte che scava nel dolore e lo restituisce con ironia e coraggio.

West End Girl: il disco che racconta la sua verità

Dietro quella scelta di Halloween, infatti, c’è un intero mondo emotivo condensato in West End Girl, l’album con cui Lily Allen ha deciso di mettere a nudo il suo matrimonio, la fine, i tradimenti e il lento disincanto. Pubblicato a sorpresa, il disco si apre con un’introduzione cinematografica e attraversa sette anni di relazione con David Harbour: dai primi momenti idilliaci all’ombra delle infedeltà.

La loro storia, iniziata nel 2019 su Raya, l’app d’incontri dei ricchi e famosi, e culminata in un matrimonio lampo a Las Vegas nel 2020 – officiato da un sosia di Elvis – sembrava una favola moderna. Ma nelle quattordici tracce di West End Girl, quella favola si disfa pezzo dopo pezzo, diventando un viaggio nella disillusione. In Let You W/In canta: “Posso andarmene con dignità se metto la mia verità sul tavolo“. Una dichiarazione che racchiude l’essenza dell’album: non una vendetta, ma una liberazione.

C’è l’ironia amara di Pussy Palace, dove scopre “sex toys e centinaia di preservativi” in una delle case del marito; la rabbia di Tennis, in cui urla «Who the f**k is Madeline?»; e la malinconia di Fruityloop, dove ammette: “Tu sei solo un ragazzino in cerca di una mamma, e io una bambina in cerca di un padre”. La voce di Lily è limpida, fragile, eppure incredibilmente ferma: il tono di chi ha imparato che la forza può avere il suono di una confessione.

Le sonorità oscillano tra pop sofisticato, synth vaporosi e momenti quasi teatrali, ispirati al suo recente debutto sul palcoscenico del West End londinese. Il risultato è un disco che, come ha scritto Rolling Stone UK, “trasforma la fragilità in potere”, un vero e proprio “inventario emotivo” di una donna che rinasce dalle macerie di un amore pubblico.

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