David alla carriera a Sandra Milo, che a 88 anni è un’ispirazione per i giovani

Il David di Donatello alla carriera va a Sandra Milo, icona indiscussa di femminilità e musa di Fellini. Un'ispirazione per i giovani a credere in se stessi

Pubblicato: 28 Aprile 2021 19:33

Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

L’Accademia del Cinema Italiano premia Sandra Milo con il David di Donatello alla carriera. Una notizia che la musa di Fellini ha accolto con grande entusiasmo. Del resto si tratta di un riconoscimento prestigioso, forse anche un po’ inaspettato per la splendida attrice che, nonostante il ricco e impareggiabile curriculum artistico, non ha mai ricevuto molti premi.

“Due Nastri d’Argento, un Globo d’Oro. Li sono andati a cercare nello scatolone ma sono scomparsi, chissà dove sono finiti”, ha detto in un’intervista a Repubblica rilasciata proprio per l’occasione. Ma Sandra Milo non è una donna che rimugina sul passato, anzi con un’incredibile energia a 88 anni volge il suo pensiero agli altri, specialmente a chi in un periodo come questo, segnato dalla pandemia, viene schiacciato dalle difficoltà e dalla paura di non farcela. L’augurio è che la cerimonia dei David di Donatello possa rappresentare “un momento di rinascita” per i lavoratori del cinema e dello spettacolo, sempre nel suo cuore.

Riassumere la grandezza di Sandra Milo in poche righe non è un’impresa semplice. Lei che ha recitato per i più grandi registi italiani come Roberto Rossellini, Gabriele Salvatores, Gabriele Muccino e Pupi Avati, ma anche per nomi stranieri del calibro di Jean Renoir e Claude Sautet. Lei che ha dato forma a una nuova idea di femminilità, recitando nei capolavori di Federico Fellini da lei descritto come “il genio assoluto che seduceva tutti per come parlava, aveva una luce dentro che illuminava”. Impossibile dimenticare, poi, Antonio Pietrangeli, per il quale l’attrice ha speso splendide parole: “Un grandissimo artista, forse l’unico che abbia saputo veramente raccontare la donna.(…) Ha saputo raccontare l’animo femminile come nessuno”.

Come da lei stessa raccontato, Sandra Milo ha ricevuto la splendida notizia del David alla carriera dalla figlia. Una grande emozione che con la sua proverbiale spontaneità e genuinità non ha saputo contenere, condividendo anche un annuncio su Instagram. O meglio, una dedica rivolta ai giovani che – nonostante il divario generazionale – la seguono con tanto affetto.

“Voglio esortarvi a non stancarvi mai di aspettare, di sperare sempre, di sopportare il dolore come parte integrante della vita, di credere in voi stessi sempre e comunque perché prima o poi gli altri si accorgeranno di voi, del vostro valore e vi ameranno e vi rispetteranno come ogni persona merita.”

La splendida Sandra non è soltanto l’esempio lampante di quanto l’età, in fondo, non conti affatto. Di come si possa vivere a 88 anni con lo stesso entusiasmo di una ragazzina, che mette cuore e anima in tutto ciò che fa. Sandra è un’icona del cinema che non ha mai perso la voglia di imparare e scoprire il mondo, che non si è mai lasciata ingabbiare nell’immagine della “bionda svampita”, polverizzando uno stereotipo ben radicato ai tempi del suo esordio.

“All’epoca consideravano solo le qualità estetiche. Io ero una ragazza molto bella, un po’ diversa dai colori e dal canone della bellezza italiana. Ma io non mi scoraggiavo. Sono fortunata di aver un bel fisico e poi dimostrerò di avere altre qualità. Ci ho messo molto più tempo. Quando eri bella non volevano sapere altro. Ma poi mi sono guadagnata la stima, i ruoli importanti e soprattutto l’amore della gente.”

Sandra Milo è l’immagine dell’impegno e della forza. Un inno alle donne e al coraggio di essere se stesse, mettendo a frutto le proprie potenzialità e qualità, in un mix di seduzione e ironia. E questo David di Donatello – che riceverà l’11 maggio durante la cerimonia condotta da Carlo Conti in prima serata su Rai 1 – non è soltanto un premio (meritatissimo) alla carriera, ma a una grande artista innamorata dell’amore.

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