Anche Amici 17 è arrivato alla finale. Come ogni percorso, quando si arriva alla fine, ci si ritrova a fare i bilanci e a ripercorrere il cammino fatto dagli inizi dando voti e giudizi.
Quest’anno l’edizione è stata particolarmente discussa. Dopo alcuni tentativi di Maria de Filippi di lasciare da parte liti e tensioni che andavano ad oscurare la parte importante del programma, ovvero le esibizioni dei ragazzi, gli screzi sono tornati a farla da padrone. Amici 17 ha infatti riportato dissapori, finiti in litigi beceri sia tra insegnanti e giudici sia tra insegnanti e allievi, ma ha anche fatto nascere amori, portato sul palco talenti, intrattenuto con coreografie emozionanti. Vediamo quindi le pagelle dell’edizione 2018.
Luca Tommassini: 10
Quest’anno Amici 17 ha scelto un direttore artistico d’eccezione, con alle spalle un’esperienza internazionale, creatività e capacità già messe alla prova con programmi tv come X Factor. “Più forte di qualsiasi altra esperienza della mia vita professionale“ ha definito così Tommassini la partecipazione al programma di Maria de Filippi, rimanendo sorpreso lui stesso. E sul palco la differenza si è vista, tra giochi di luci, colori e atmosfere che hanno accompagnato le esibizioni con originalità e arte.
Maria de Filippi: 9,5
Come sempre, Maria de Filippi è una perfetta padrona di casa. Guida con decisione il suo show dando un’impronta ben chiara: in questa scuola si lavora sodo. È quello che tiene a mostrarci durante le dirette, i serali e le finali. Quest’anno ha lasciato un po’ troppo spazio alle polemiche tra insegnanti, giudici e allievi e questo le vale il mezzo punto in meno. È stata come sempre ponderata, pacata nella conduzione, decisa quando serve tenere le redini ben salde, come nel caso dei festini nel residence e della punizione esemplare per quattro ragazzi. Certamente, senza Maria de Filippi non esisterebbe nessun Amici.
Irama: 9,5
Irama non sorprende: dato per vincitore, è arrivato in finale e ha vinto. Fin dall’inizio c’era chi diceva che sarebbe stato lui a mangiarsi il palco e ad alzare il trofeo ed in effetti così è stato. Nonostante Carmen sia stata eccezionale, lui non si è fatto spaventare e il televoto lo ha premiato. Talentuoso, preparato tecnicamente, sa muoversi sul palco con naturalezza, scrive testi e canzoni di valore: ha l’atteggiamento giusto per diventare un cantante di successo.
Lauren: 9
La talentuosa ballerina americana ha sbaragliato la concorrenza nella danza, mostrando sempre più la sua versatilità e la capacità di adattarsi alla prova da svolgere con malleabilità. In finale mostra le unghie e balla con grinta, viene eliminata per prima più per la sfortuna del televoto, che perché lo meritasse. Non solo è cresciuta dall’inizio, ma ha anche risposto con i fatti alla Celentano, che, di nuovo, ha tirato fuori la vecchia polemica del peso nella danza. Luca Tommassini la elogia: “sei l’esempio di come in questa scuola si possa migliorare” e addirittura viene portata in trionfo dai ballerini, una volta eliminata.
Ermal Meta: 8,5
Ci è piaciuto Ermal Meta nel ruolo di giudice esterno. Non alla prima esperienza, ha dimostrato di essere equilibrato e di poter dare consigli utili e saggi ai ragazzi sul palco. Nonostante abbia preso più volte le difese di Heather Parisi nella polemica nata con Simona Ventura e Biondo, non si è mai lasciato trascinare dall’eccesso di alcuni screzi e discussioni. Alle provocazioni risponde con eleganza, sul palco nel duetto della finale ha emozionato.
Carmen: 8,5
Arrivata in finale, Carmen ha tirato fuori tutta la sua bravura, sia nel canto, sia nella capacità di gestire il palco. Ha interpretato grandi classici della musica italiana facendoli propri e arrivando ad emozionare. Intonazione, timbro, carattere, presenza scenica: le basi per diventare una cantante di successo ci sono tutte.
Einar: 8
Il cantante di origini cubane è approdato in finale dopo un lungo percorso di crescita personale e artistica, ben evidente nelle esibizioni dell’ultima serata. Incerto sui primi pezzi, forse per la tensione della finale, è stato definito “un gentiluomo d’altri tempi” in semifinale da Ermal Meta. Il suo tocco in effetti è inconfondibile. Incarna la favola della possibilità di realizzare i propri sogni, credendoci: da operaio alla finale di Amici, il percorso è stato lungo e si merita tutto il successo.
Alessandra Celentano: 6
Che la Celentano abbia un carattere intransigente e poco facile da gestire, lo avevamo capito da qualche anno. Rispetto ad altre edizioni è stata più morbida, ma anche ad Amici 17 non sono mancate polemiche sul peso delle ballerine, come nel caso di Lauren. Per tutta risposta l’americana è arrivata in finale, tra l’altro mostrando sul palco tutte le sue doti. Alessandra Celentano ha competenze tecniche, forse però dovrebbe esprimerle diversamente. Le osservazioni sul peso hanno francamente stancato.
Biondo: 5
Nonostante non sia stato il vincitore e non sia arrivato nemmeno in semifinale, Biondo è certamente stato uno dei protagonisti di questa edizione di Amici. Amato dai fan fino ad arrivare a inondare di commenti discutibili e a tratti violenti l’account Instagram di Heather Parisi, Biondo dà l’idea di essere più un personaggio che un cantante e rapper. Dall’autotune alle polemiche con gli insegnanti, passando per i festini nel residence e l’esemplare punizione di Maria, si riscatta solo grazie all’amore con la bella Emma Muscat, che però non dovrebbe pesare sul merito di rimanere o meno dentro la scuola.
Heather Parisi e Simona Ventura: 3
Questa sarà ricordata come l’edizione della lite tra la Ventura e Heather Parisi: nata come divergenza di opinioni sul rapper Biondo, è diventata presto una discussione personale tra le due donne dello spettacolo. Da una parte Heather sommersa da commenti negativi, addirittura minacce di morte, dall’altra Simona che è pronta a far pace in finale, ma viene ignorata dalla Parisi che commenta: “Il silenzio fa più rumore delle parole”. Insomma, la pace non s’ha da fare, ma questo continuo stuzzicarsi non piace. Siamo di fronte a due donne con esperienza, di talento e capaci, hanno sbagliato a non dare l’esempio e a superare le divergenze.