Al Bano mette a disposizione una casa per la famiglia del bosco: “Venite da me in Puglia”

Dopo le polemiche insorte intorno al caso della famiglia di Chieti che ha scelto di vivere nei boschi, Al Bano mette a disposizione la sua tenuta in Puglia

Pubblicato:

Martina Dessì

Lifestyle Specialist

Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Al Bano invita la “famiglia del bosco” nella sua tenuta. L’appello arriva dalle pagine di Gente, in cui il cantante amatissimo e instancabile ambasciatore della sua terra, interviene sulla vicenda della famiglia anglo-australiana che da settimane vive in un bosco di Palmoli, in provincia di Chieti, diventando protagonista di un dibattito nazionale sulla libertà di scegliere uno stile di vita radicalmente alternativo.

Le parole di Al Bano sulla “famiglia del bosco”

La cronaca ha raccontato una quotidianità fatta di essenzialità, isolamento e natura, elementi che hanno alimentato curiosità e preoccupazione in ugual misura. Ma al di là delle opinioni, ciò che colpisce è il gesto del cantante che ha offerto una casa di sua proprietà. “Se ci fosse ancora bisogno, li invito a venire in Puglia a vedere una casa che potrei mettere a loro disposizione. Vengano a vedere, se è di loro gradimento possono restare quanto vogliono”, afferma Al Bano, consapevole di quanto un luogo possa trasformare la qualità della vita di una famiglia.

Non è però un invito casuale. È il riflesso di una memoria personale che il cantante custodisce con grande fierezza. “Anch’io negli Anni ’70 lasciai la grande città per vivere in un bosco a due chilometri e mezzo dal centro abitato: non c’era acqua, non c’era elettricità, niente telefono”, ricorda. Una condizione spartana, oggi quasi impensabile, che però ha segnato profondamente la sua visione del mondo. È in quell’esperienza originaria, fatta di silenzi, disagi e libertà, che nasce la sua comprensione per la scelta della famiglia di Palmoli.

Il racconto di Al Bano

Il suo racconto, lontano da toni nostalgici, lascia trasparire il filo che unisce due epoche e due modi di intendere la vita: il bisogno di sottrarsi al rumore, di rallentare e di ritrovare un rapporto diretto con la natura. Un bisogno che oggi, nel mezzo di ritmi sempre più compressi, appare sorprendentemente contemporaneo. Eppure, vivere nel bosco non è un gesto poetico: è una decisione che richiede competenze e un equilibrio delicatissimo tra autonomia e sicurezza, soprattutto quando ci sono dei bambini.

È proprio questo che sembra aver toccato Al Bano, spingendolo a offrire una casa e un’alternativa più stabile senza tradire lo spirito di libertà che la famiglia rivendica. In Puglia, nella sua terra, anche un rifugio semplice può diventare un collegamento fra due modi di stare al mondo: quello che cerca il silenzio e quello che deve comunque garantire protezione.

L’intervento del cantante apre anche uno spiraglio non trascurabile su un tema più ampio: il desiderio crescente di modelli abitativi sostenibili, lontani dall’urbanizzazione totalizzante, ma compatibili con le necessità essenziali. Un dibattito che coinvolge famiglie giovani, professionisti in smart working, ma anche persone che, come la famiglia anglo-australiana, cercano una rinascita radicale.

Non è dato sapere se accoglieranno l’invito. Ma il gesto di Al Bano mette al centro un valore che spesso dimentichiamo: la solidarietà che troppo spesso viene a mancare. Un valore che sa superare differenze culturali, giudizi affrettati e polemiche. E che ricorda, con discrezione, che offrire un luogo sicuro è talvolta il modo più semplice e profondo per incontrare gli altri.

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