La ricerca dell’orgasmo
La sessualità intesa come spinta propulsiva verso il piacere, trova la sua massima espressione fisica e mentale nell’orgasmo, considerato da sempre come l’apice del piacere. Ma è proprio così? La ricerca dell’orgasmo guida il piacere o il piacere dell’intimità con l’altro porta all’orgasmo?
L’orgasmo viene spesso ricercato, anche a costo di trasformare il rapporto sessuale in un inseguimento, e più sembra di avvicinarci più è possibile che si allontani. Coloro che hanno una difficoltà in tale senso possono sentirsi inadeguati da una sessualità non completamente appagata.
La ricerca dell’orgasmo ad ogni costo sposta il focus dal piacere e dalla centralità dell’intesa e dell’intimità tra individui, limitandosi alle sensazioni corporee, allontanando le possibilità che questo si verifichi. Si attiva allora un circolo vizioso di ricerca, frustrazione che può allontanare non soltanto dal piacere ma dalla sessualità in generale. Se il piacere e l’orgasmo si ricercano nei genitali e non nella mente e nell’intimità con l’altro, la ricerca può essere svilente. È chiaro che tutti i fattori che contribuiscono all’orgasmo vanno analizzati, ma spesso la risposta sta nell’integrazione delle diverse possibili cause.
Le cause della mancanza dell’orgasmo sia maschili che femminili sono molte e su vari piani, come abbiamo avuto modo di parlare più volte. La risposta orgasmica (e più in generale il piacere) è un’esperienza che parte dalla testa e che non possiamo considerare solo legata alla risposta genitale. Lungo questo percorso ideale, tra il desiderio e l’orgasmo vengono coinvolti vari piani, che possono andare a sottrarre o inibire la possibilità orgasmica oppure favorirla e darle libertà: