È sempre importante, la tiroide. Il suo corretto funzionamento è basilare per il benessere, visto che l’azione della ghiandola contribuisce a favorire l’attività ottimale di diversi organi, oltre che a regolare alcuni parametri come il colesterolo. Ma, se possibile, ci sono età della vita in cui una tiroide che lavora al meglio diventa ancor più importante.
Basti pensare che nell’adolescenza, rispetto all’età adulta, il buon funzionamento della tiroide contribuisce a completare il regolare accrescimento fisico e il corretto sviluppo mentale, che nell’adulto si sono già realizzati.
Quindi, oltre a seguire i più piccoli, conviene prestare particolare attenzione agli anni dello sviluppo puberale, nei quali si integrano nei complessi e profondi cambiamenti che investono la secrezione di molti altri ormoni e modificazioni di vari organi e tessuti.
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L’adolescente può soffrire di ipotiroidismo?
L’ipotiroidismo nell’adolescenza ha una frequenza molto più bassa che nell’età adulta, ma più elevata rispetto all’infanzia. Questa problematica, sul fronte epidemiologico, interessa soprattutto le ragazza che possono avere una probabilità anche fino a cinque volte superiore, rispetto ai maschi, di essere affette da questa disfunzione.
Le forme congenite di ipotiroidismo abitualmente si manifestano, e sono individuate, ben prima dell’adolescenza e, quindi, in questa fase della vita dovrebbero essere oggetto di cure adeguate che evitino gli effetti negativi di una carenza di tiroxina e triiodotironina sull’organismo. L’unico problema, per le ragazze e i ragazzi con questa patologia, può essere quello di una mancata aderenza al trattamento.
Infatti, il cambio di abitudini e la tendenza generale ad avere una maggiore indipendenza nelle scelte e nei comportamenti, caratteristici dell’adolescenza, possono ripercuotersi anche sull’assunzione di farmaci che, fino a qualche anno prima, venivano presi, senza problemi, sotto il controllo dei genitori. La gestione di questo genere di difficoltà merita la massima attenzione sia da parte dei medici, che da parte dei genitori e delle altre persone che si prendono cura dell’adolescente, per evitare che la cura dell’ipotiroidismo sia abbandonata o assunta in maniera inadeguata.
Quali sono le cause dell’ipotiroidismo nell’adolescente e come si riconosce
Negli adolescenti, come negli adulti, la causa più frequente di ipotiroidismo acquisito è costituita dalle tiroiditi autoimmuni. Un’altra causa potenziale di ridotta funzione della tiroide è la carenza di iodio, che si può manifestare in adolescenti che vivono in aree a rischio. D’altra parte, in termini assoluti, le tiroiditi autoimmuni si rilevano meno spesso negli adolescenti, che negli adulti.
È opportuno comunque ipotizzare la loro presenza in soggetti che presentino i sintomi caratteristici dell’ipotiroidismo, specie se hanno anche altre malattie come la Sindrome di Down, la Sindrome di Klinefelter o sono affetti da altre patologie autoimmuni come il diabete di tipo 1 o la malattia celiaca.
Va detto comunque che nell’adolescenza è difficile individuare un ipotiroidismo, perché i sintomi sono spesso poco evidenti e per nulla specifici. Per questo si rischia di sottovalutarli o di attribuirli a cause diverse dall’ipotiroidismo. Quindi occorre ad esempio fare attenzione all’aumento di peso: un adolescente può attraversare fasi in cui fa meno attività fisica o cambia il modo di mangiare e, quindi, un aumento di peso può essere più frequentemente attribuito ai comportamenti, piuttosto che a una ridotta produzione di ormoni della tiroide.
Anche una stitichezza particolarmente insistente, oltre ad essere dovuto a modificazioni delle abitudini e dell’alimentazione, può anche legarsi a problematiche tiroidee. Attenzione particolare va poi prestata a pelle secca, unghie fragili e capelli sottili: la maggior parte delle adolescenti dedica al proprio aspetto fisico difficilmente fa sfuggire loro questi segni. Anche una bassa frequenza dei battiti del cuore, ovvero la bradicardia, può diventare un segnale d’allarme da non sottovalutare.
Infine, senza entrare in dinamiche specifiche come il gozzo, va ricordato che controllare la velocità di accrescimento è sempre importante. Rispetto all’infanzia, nell’adolescenza si osserva un fisiologico rallentamento dell’accrescimento. Ma attenzione: un rallentamento ulteriore dell’accrescimento dovuto all’ipotiroidismo, in un adolescente, è meno facile che coglierlo in un bambino o in un soggetto che si trovi nella fase dello sviluppo puberale.
Per la diagnosi di ipotiroidismo nell’adolescente, una volta che uno o più dei sintomi sopra riportati abbiano fatto sospettare la sua presenza, si fa riferimento agli stessi esami di laboratorio e strumentali impiegati nei soggetti adulti. Fra le evidenze più caratteristiche di questa disfunzione, c’è la riduzione della concentrazione di TSH nel sangue. Per la valutazione di questa variabile, oltre che dei livelli di FT4 e FT3, si dovrebbe fare riferimento a valori normali specifici per l’età.
L’ipertiroidismo si può presentare nell’adolescente?
L’ipertiroidismo nei bambini e negli adolescenti è molto meno frequente che negli adulti, ma durante l’adolescenza può presentarsi più spesso che nell’infanzia. Nelle femmine è da 6 a 8 volte più frequente che nei maschi. Nella grande maggioranza dei casi, più del 95%, esso è dovuto alla Malattia di Graves, una patologia autoimmune che tende a presentarsi in soggetti con una specifica predisposizione genetica.
La Malattia di Graves si può associare ad altre malattie autoimmuni come il diabete di tipo 1, la malattia di Addison, l’artrite reumatoide e altre ancora. Anche nei bambini e negli adolescenti con Sindrome di Down si può associare la Malattia di Graves.
Fra le cause più rare di ipertiroidismo ci sono: la carenza di secrezione di TSH dovuta a tumori dell’ipofisi e alcune forme di tiroidite. La letteratura scientifica suggerisce che negli adolescenti si possono osservare quadri che simulano un ipertiroidismo, ma hanno un’altra origine.
Uno è dovuto all’assunzione di ormone tiroideo, in assenza di una carente funzione dell’organo. Questo quadro, definito tireotossicosi factitia, può conseguire all’assunzione di prodotti a base di levotiroxina o similari, ai quali si ricorre, contravvenendo alle indicazioni dei medici, per ottenere un dimagrimento.
Ovviamente l’assunzione di sostituti farmacologici degli ormoni tiroidei, che si vanno a sommare a una normale produzione degli stessi, crea un ipertiroidismo “artificiale”, che va corretto al più presto. Una situazione simile si può creare per l’assunzione di prodotti a base di alghe che abbiano un elevato contenuto di iodio. Anche questi preparati vengono assunti per a riduzione del peso. Infine una condizione che simula un ipertiroidismo è la gravidanza. Infatti, nell’adolescente, alla gravidanza si può associare un aumento della concentrazione della tiroxina nel sangue, con una concentrazione di TSH normale o ridotta.
Come si manifesta l’ipertiroidismo nell’adolescente
Nell’adolescente l’ipertiroidismo si può presentare con segni e sintomi che fanno pensare a un’origine diversa, rispetto all’aumentata funzione della tiroide, e fanno sospettare, piuttosto, problemi di tipo psichiatrico. Se è rilevabile un gozzo, sia di tipo diffuso che nodulare, è più facile indirizzare la diagnosi verso l’ipertiroidismo, ma non sempre tale segno è presente e anche le alterazioni degli occhi, caratteristiche di questa condizione nell’adulto, negli adolescenti e nei bambini sono molto più rare.
A cosa bisogna prestare attenzione? Ricordiamo che tremore, nervosismo ed agitazione, difficoltà a mantenere l’attenzione, problemi ad addormentarsi possono anche segnalare un’aumentata funzione della tiroide. Non solo: occorre considerare la perdita di peso in presenza di un appetito aumentato. In un adolescente che sta completando l’accrescimento, e che eventualmente svolga un’attività fisica intensa, la riduzione del peso può essere sottovalutata come segno di malattia e comunque difficilmente si sospetta che sia dovuta a un ipertiroidismo.
Anche un’accelerazione dell’accrescimento e della maturazione delle ossa può segnalare questo quadro. La maturazione delle ossa, essa può essere individuata solo se la si ricerca con esami specifici. Infine, un ritardo dello sviluppo della pubertà o amenorrea (nelle ragazze che hanno già avuto lo sviluppo puberale): ambedue queste alterazioni possono essere attribuite a problemi endocrinologici, ma non necessariamente all’ipertiroidismo.
Inoltre, l’amenorrea è una conseguenza abituale anche di disturbi del comportamento alimentare, come l’anoressia, che sono di riscontro relativamente frequente nelle adolescenti. La diagnosi di ipertiroidismo, oltre che sulla corretta interpretazione dei segni e dei sintomi sopra riportati, che possono farne sospettare la presenza, si basa sulla valutazione della concentrazione nel sangue degli ormoni della tiroide e del TSH. In generale, un aumento della FT4 e della T3 e la riduzione del TSH confermano la diagnosi di ipertiroidismo.