“Super influenza”, boom nel Regno Unito e i rischi per l’Italia

Le autorità sanitarie britanniche sono preoccupate per il picco di contagi. Misure di emergenza in alcune scuole, ospedali in allerta

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Eleonora Lorusso

Giornalista, esperta di salute e benessere

Milanese di nascita, ligure di adozione, ha vissuto negli USA. Scrive di salute, benessere e scienza. Nel tempo libero ama correre, nuotare, leggere e viaggiare

Che l’influenza quest’anno avrebbe colpito più forte e più persone era più che un sentore. Gli esperti avevano avvertito che il ceppo circolante avrebbe potuto causare un maggior numero di contagi e, probabilmente, con una sintomatologia più severa. Poi sono arrivati i dati sull’anticipo dell’influenza e ora quelli, più preoccupanti, sulla diffusione massiccia nel Regno Unito, che impensierisce anche in Italia. Si parla, infatti, di “super influenza”.

Cos’è la “super influenza”

Il virus influenzale è “più contagioso degli anni passati”: a dirlo è stato Wes Streeting, ministro della Salute britannico, che ha parlato di “super influenza” spiegando che rappresenta “una sfida mai vista dalla pandemia” di Covid per gli ospedali del servizio sanitario pubblico. Il numero di ricoveri nel Regno Unito, infatti, sta crescendo a ritmi superiori rispetto alle previsioni, nonostante il picco dell’influenza sia considerato ancora lontano: tradizionalmente si verifica tra fine gennaio e l’inizio di febbraio. Quest’anno potrebbe essere anticipato, ma che si registri un’impennata già prima di Natale non era stato ipotizzato.

L’aumento di casi che spaventa il Regno Unito

Come riportato dalla Bbc, il numero di pazienti che hanno dovuto fare ricorso alle cure ospedaliere è pari a 2.600 al giorno, ossia il più alto mai censito nei nosocomi inglesi in questa fase della stagione invernale da quando esistono le statistiche. Secondo l’Nhs, il servizio sanitario nazionale britannico, l’ondata di contagi è “senza precedenti – con ricoveri triplicati – che potrebbe essere da record, soprattutto visto che il picco stagionale è lontano”. La causa della “super influenza” sarebbe da attribuire alla mutazione del ceppo influenzale derivato da A(H3N2), ossia la sottoclade K.

Perché la colpa sarebbe di “sottoclade K”

“Questi virus del sottoclade K presentano diverse differenze rispetto ai virus correlati A H3N2”, ha spiegato l’Oms, l’agenzia Onu per la salute, in un focus in cui ha tracciato l’identikit della “super influenza”. Secondo le Nazioni Unite, la diffusione risulta in “rapido aumento” dall’agosto 2025. Il ceppo è stato già rilevato in diversi Paesi e dunque preoccupa la possibilità che anche dal fuori del Regno Unito possa verificarsi una situazione analoga a quella degli ultimi giorni. In allerta sono quindi tutti i servizi di monitoraggio anche in Europa, Italia compresa.

La preoccupazione dell’Oms

L’Organizzazione mondiale della salute ha fatto sapere che “negli ultimi mesi” si sta registrando un aumento dell’attività influenzale stagionale a livello globale, in particolare riguardo alla percentuale di virus influenzali stagionali A H3N2 rilevati. Ma nonostante si sia “entro i limiti stagionali previsti, in alcune regioni sono stati osservati aumenti precoci e un’attività superiore alla norma”. Il pensiero va a quanto accaduto nei mesi scorsi nell’emisfero australe e alla situazione attuale nel Regno Unito, dove sono state chiuse alcune scuole e gli ospedali sono in condizioni di massima allerta, come non accadeva dai tempi della pandemia Covid.

Ospedali britannici sotto pressione

Come confermato dal professor Stephen Powis, National Medical Director del servizio sanitario nazionale inglese, gli ospedali pubblici stanno “affrontando lo scenario peggiore per questo periodo dell’anno”. L’infezione sta colpendo soprattutto i più giovani, come bambini e ragazzi fra 5 e 14 anni d’età. Per questo in alcune scuole sono state ripristinate le misure adottate per la pandemia di Covid, per contenere la diffusione del virus influenzale: a Leeds, per esempio, un istituto ha introdotto postazioni per l’igienizzazione, mentre un altro a Caerphilly ha deciso per la chiusura temporanea.

L’appello a vaccinarsi e rimanere a casa

Da qui una serie di accorati appelli a vaccinarsi, per chi non lo avesse ancora fatto. L’immunizzazione, infatti, è gratuita per le persone mature e anziane, che sono anche ritenute le più a rischio in caso di infezione. “Sebbene abbiamo vaccinato oltre 1,8 milioni di persone in questa stagione, ci sono ancora persone vulnerabili che non si sono ancora fatte avanti. Se si rientra in uno dei gruppi aventi diritto e non si è ancora ricevuto il vaccino antinfluenzale, esorto a farlo il prima possibile: non è mai troppo tardi”, ha esortato Chris Streather, responsabile del servizio sanitario di Londra. Sempre Streather ha anche invitato le persone “a rimanere a casa” in caso di sintomi simil-influenzali, “piuttosto che rischiare di diffondere il virus in metropolitana, autobus, treni e sul posto di lavoro”. L’appello è stato rivolto in particolare agli abitanti di Londra, invitando a “rinunciare alle feste di Natale in caso di tosse o starnuti”.

La rassicurazione: nessuno scenario apocalittico

Nonostante i numeri preoccupanti, tuttavia, le autorità hanno anche rassicurato che non si è in presenza di una situazione non gestibile. Secondo Streather, infatti, l’ondata di infezioni al momento è ancora “ben entro i limiti” della capacità di risposta degli ospedali e il sistema oggi è “meglio preparato” a gestire eventuali emergenze, dopo l’esperienza vissuta in occasione della pandemia Covid.

Lo sciopero dei medici che aggrava la situazione

In realtà l’allarme nel Regno Unito è legato anche alla coincidenza dell’aumento massiccio di contagi con lo sciopero dei medici, che potrebbe rappresentare la “tempesta perfetta”. Non a caso il ministro Streeting non ha risparmiato un attacco in merito alla vertenza salariale dei ‘resident doctors’, ossia i neo-specializzati denominati fino a qualche tempo fa ‘junior doctors’ e tradizionalmente sottopagati – che sono tornati a scioperare nonostante gli accordi siglati nei mesi scorsi, che prevedono incrementi in busta paga.

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