Metatarsalgia: cause, sintomi, cura

La metatarsalgia è una condizione caratterizzata da dolore e infiammazione nella parte anteriore del piede, comunemente causata da eccessiva pressione sui metatarsi durante attività prolungate o indossando scarpe non adeguate

Pubblicato: 13 Maggio 2024 10:02

Carlotta Dell'Anna Misurale

Medico

Laureata in Medicina, appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

Un dolore localizzato nella parte anteriore del piede, in corrispondenza delle ossa metatarsali, potrebbe segnalare la presenza di metatarsalgia, un disturbo frequente. Diverse cause possono scatenare questa condizione dolorosa, la quale necessita di un’esame fisico accurato e di una dettagliata analisi della storia clinica del paziente. Questi passaggi sono fondamentali per identificare con precisione la patologia e per determinare la terapia più appropriata a seconda delle circostanze specifiche.

Cos’è la metatarsalgia

La metatarsalgia è un disturbo che viene descritto come un dolore nell’avampiede. È solitamente di natura infiammatoria, localizzato nella regione plantare, più precisamente in corrispondenza delle ossa metatarsali che si articolano alle falangi.

Chiunque può soffrire di metatarsalgia ma, secondo diversi studi epidemiologici, la condizione è più frequente nelle donne che indossano spesso tacchi altisoggetti in sovrappeso, chi presenta gravi deformità anatomiche ai piedi, chi soffre di gotta o artrite reumatoide e nei soggetti che praticano attività motoria intensa come la marcia o la corsa.

Sono varie le classificazioni che si sono succedute negli anni, ma quella più comunemente usata riconosce due diversi tipi di metatarsalgia:

Un’altra suddivisione, utile per identificare al meglio le cause della metatarsalgia, è quella che la suddivide in: primaria, secondaria e iatrogena.

La metatarsalgia primaria può essere causata da anomalie di tipo anatomico dei metatarsi che inficiano la corretta relazione con il resto del piede. Altre cause della metatarsalgia primaria possono essere la lunghezza eccessiva del secondo o terzo metatarso, deformità congenite delle teste metatarsali, eccessiva tensione dei muscoli gastrocnemio o tricipiti, piede cavo, equinismo del piede e, in generale, una qualsiasi anomalia che provochi un sovraccarico dell’avampiede.

La metatarsalgia secondaria, invece, si verifica come conseguenza di un trauma, mentre la metatarsalgia iatrogena può verificarsi a seguito di un intervento chirurgico ricostruttivo non andato a buon fine.

Quali sono le cause scatenanti?

Molto raramente la metatarsalgia è causata da un unico fattore. Più spesso, infatti, si tratta di un insieme di cause anche molto diverse tra loro che, prese singolarmente, non avrebbero scatenato la condizione dolorosa.

Vediamo insieme l’elenco delle cause più comuni:

La metatarsalgia può insorgere sia a causa dei fattori elencati sia, come accennato precedentemente, per un insieme di questi fattori. Ad esempio, soggetti che soffrono di obesità e hanno l’abitudine di indossare calzature errate oppure persone che pur avendo dolori alla caviglia continuano ad allenarsi invece di osservare un periodo di riposo sono più predisposti alla metatarsalgia.

Quali sono i sintomi della metatarsalgia

I soggetti che soffrono di metatarsalgia accusano dolore di intensità variabile a livello dell’avampiede. La sensazione dolorosa può essere molto acuta, sorda o bruciante e tende a peggiorare dopo aver passato molte ore in piedi oppure dopo una lunga camminata o una corsa. Altri sintomi comuni sono: dolori lancinanti, sensazione di formicolio ed intorpidimento alle dita dei piedi e sensazione di avere sassolini nelle scarpe.

La presenza di ipercheratosi, cioè callosità plantari a livello delle teste metatarsali è uno dei segni più comuni della metatarsalgia, causate da un eccessivo carico in quella specifica zona del piede.

Nei soggetti in sovrappeso o che soffrono di obesità, artrite reumatoide e deformità del piede la metatarsalgia compare più frequentemente in modo graduale. Coloro che invece praticano attività sportiva intensa oppure indossano calzature strette o tacchi alti questo disturbo tende ad insorgere improvvisamente.

Se trascurata o curata male la metatarsalgia tende a peggiorare, con l’acutizzazione del dolore al piede colpito. Inoltre, può portare all’insorgenza di altri problemi a carico della schiena o dell’anca.

Ancor prima di richiedere il parere di un medico è consigliabile tenere a riposo il piede dolente per un breve periodo di tempo. Molto spesso, infatti, la metatarsalgia può essere di entità lieve e risolversi autonomamente osservando pochi e semplici accorgimenti. Tuttavia, se la situazione dolorosa non tende a scomparire ma anzi, va peggiorando, diventa fondamentale rivolgersi ad un medico specialista quanto prima per effettuare una visita accurata.

Come si diagnostica la metatarsalgia?

Sono numerose le patologie del piede che causano gli stessi sintomi. Proprio per questo, per porre una diagnosi corretta occorre eseguire un’accurata anamnesi, un esame obiettivo ed, eventualmente, ulteriori accertamenti diagnostici attraverso l’esecuzione di esami strumentali.

L’anamnesi ha lo scopo di raccogliere tutte le informazioni riguardo la storia clinica del paziente: eventuali traumi, interventi chirurgici precedenti, storie di neuropatia diabetica, abitudini, ecc. In seguito, attraverso l’esame obiettivo il medico osserverà l’andatura del paziente e valuterà se sono presenti eventuali deformità come il piede cavo, l’alluce vago, le dita a martello, ecc.

Possono, infine, essere necessari ulteriori esami strumentali per avere una conferma diagnostica, fra i quali:

Una volta posta la diagnosi e stabilite le cause scatenanti del disturbo, il medico potrà stabilire il trattamento più adatto al caso.

Terapie e cure possibili della metatarsalgia

Solitamente, la metatarsalgia richiede trattamenti conservativi per essere curata. Tuttavia, nei casi in cui i sintomi siano gravi e le cause scatenanti tendano a peggiorare, potrebbe essere necessario ricorrere al trattamento chirurgico.

Terapie conservative

I trattamenti di terapia conservativa prevedono:

Trattamento chirurgico

L’intervento chirurgico per risolvere la metatarsalgia viene preso in considerazione molto di rado e solamente nel caso in cui i rimedi di tipo conservativo risultino inefficaci. L’operazione, infatti, viene eseguita nei soggetti che presentano deformità dei piedi molto gravi oppure nei soggetti che soffrono di neuroma di Morton, che causa sintomi molto severi e di lunga durata.

Come prevenire la comparsa della metatarsalgia

Per prevenire la metatarsalgia, è essenziale adottare alcune misure preventive focalizzate sulla cura dei piedi e sull’uso di calzature appropriate. Innanzitutto, è importante scegliere scarpe che offrano un adeguato supporto all’arco plantare e che dispongano di un’ammortizzazione sufficiente nella zona metatarsale. Evitare scarpe con tacchi alti e punte strette può ridurre significativamente la pressione sui metatarsi.

Inoltre, è consigliabile mantenere un peso corporeo ottimale per minimizzare lo stress sui piedi. Esercizi specifici di stretching e rafforzamento per i piedi possono anche aiutare a migliorare la flessibilità e la forza dell’arco metatarsale, contribuendo ulteriormente alla prevenzione di questa condizione. Seguire queste pratiche può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare metatarsalgia e a mantenere una buona salute del piede.

Fonti bibliografiche:

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