Fibroscopia: che cos’è e a cosa serve

La fibroscopia è un procedimento diagnostico minimamente invasivo che utilizza un fibroscopio per esaminare l'interno di organi e cavità corporee

Ivan Shashkin

Laureando in Medicina e Chirurgia

Studente di Medicina appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

La fibroscopia è un esame diagnostico che mutua il proprio nome dallo strumento con cui si esegue, il fibroscopio, ossia un endoscopio dall’aspetto di un sottile tubo, formato da fibre ottiche molto flessibili e munito di una videocamera collegata a un monitor.

Che cos’è la fibroscopia

Durante l’esame, il fibroscopio viene inserito nella cavità interessata, restituendo, attraverso la visualizzazione di immagini trasmesse a video, una fotografia di dettaglio della zona capace di identificare eventuali anomalie. Questo tipo di esame può assumere un nome diverso a seconda della cavità coinvolta. Nel caso di visita otorinolaringoiatrica si può distinguere tra:

La laringoscopia tramite fibroscopio permette di analizzare faringe, laringe e corde vocali, per valutare la funzionalità degli organi, la motilità delle corde vocali, la presenza o meno in queste zone di ulcerazioni, masse e infiammazioni.

Questo tipo di esame endoscopico si esegue inserendo attraverso la cavità nasale la fibra ottica: una volta in posizione, quest’ultima potrà esaminare minuziosamente faringe e laringe. E’ buona norma praticarla a stomaco vuoto o almeno due ore dopo l’ultimo pasto, ma questa non è una raccomandazione assoluta. Questa prestazione non richiede l’anestesia e non è dolorosa.

La rinoscopia, ossia l’ispezione delle cavità nasali, avviene attraverso l’introduzione del fibroscopio nel naso. Per evitare la nausea è un’indagine che va effettuata a stomaco vuoto o almeno  a due ore di distanza dall’ultimo pasto. Come la fibroscopia laringea, quella nasale è indolore e non necessita dell’anestesia.

Come si esegue la fibroscopia

In linea generale non è richiesta al paziente alcuna preparazione specifica per sottoporsi a una fibroscopia. Nel caso in cui il soggetto dovesse avere un riflesso faringeo (nausea) particolarmente forte, l’otorinolaringoiatra provvedrà ad applicare localmente un anestetico topico sotto forma di spray.

Pur essendo quasi completamente indolore, questo esame comporta un leggero fastidio, generato dal lieve sfregamento che la fibra produce contro la mucosa nasale e/o faringea. Nella maggior parte dei casi l’esame è ben tollerato e per tale ragione può essere eseguito senza ricorrere all’anestesia.

Durante la fibroscopia al paziente sarà richiesto semplicemente di rilassarsi e respirare normalmente per consentire una migliore visione delle prime vie aeree.

Non vi sono controindicazioni all’esecuzione dell’esame nei bimbi in età pediatrica. La procedura è  simile a quella utilizzata per i soggetti adulti, l’unica differenza risiede nella dimensione del fibroscopio che risulta di dimensioni più contenute. Per il bambino, tipicamente, la fibroscopia è essenziale nella diagnosi delle patologie ostruttive nasali come l’ipertrofia adenoidea.

A cosa serve la fibroscopia

Nello specifico la fibroscopia è utilizzata in soggetti che presentano disturbi a gola, naso, faringe e laringe. È comune ricorrere alla fibroscopia per la diagnosi di:

Altre applicazioni meno comuni consistono nell’esplorazione di glottide e trachea, così come dei bronchi in pazienti che hanno una cannula tracheostomica.

Quali sono i rischi della fibroscopia

Durante l’esecuzione della fibroscopia, possono verificarsi alcuni eventi avversi, seppur rari. Tra questi eventi indesiderati vi è la possibilità di provocare un lieve sanguinamento della mucosa nasale o faringea a causa del contatto della sonda fibroscopica con i tessuti delicati delle vie aeree superiori. Tuttavia, questo di solito si risolve spontaneamente e non richiede interventi aggiuntivi.

In alcuni casi, soprattutto se il paziente è particolarmente ansioso o se presenta una reazione avversa all’anestetico locale, potrebbe verificarsi una sensazione di nausea o un riflesso faringeo più intenso durante l’introduzione del fibroscopio, ma ciò può essere gestito con l’uso di anestetici topici o con semplici tecniche di rilassamento. È importante sottolineare che tali eventi avversi sono rari e che la fibroscopia, quando eseguita da operatori esperti e in un ambiente adeguatamente attrezzato, rimane una procedura sicura e ben tollerata per la maggior parte dei pazienti.

Il futuro della fibroscopia

La fibroscopia, con il continuo avanzamento tecnologico, offre molteplici prospettive future e potenziali applicazioni nel campo della diagnosi e del trattamento delle patologie delle vie aeree superiori. Una delle direzioni principali della ricerca riguarda lo sviluppo di fibroscopi sempre più miniaturizzati e flessibili, che consentono esplorazioni più approfondite e meno invasive delle cavità nasali, faringee e laringee.

Inoltre, la fibroscopia può essere combinata con altre tecniche diagnostiche e terapeutiche, come la tomografia computerizzata o la biopsia guidata, per ottenere una valutazione più accurata delle lesioni e delle anomalie rilevate durante l’esame fibroscopico. Allo stesso modo, l’integrazione della fibroscopia con l’imaging ad alta risoluzione e la tecnologia di imaging avanzata, come l’imaging a fluorescenza o l’elastografia, potrebbe consentire una migliore identificazione delle lesioni precancerose e dei tumori in fase iniziale, migliorando così le possibilità di diagnosi precoce e di trattamento tempestivo.

Inoltre, l’uso di robotica e intelligenza artificiale potrebbe rendere la procedura fibroscopica più precisa, riducendo il rischio di eventi avversi collegati agli errori umani.

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