La congestione è un disturbo a carico dell’apparato gastrointestinale provocato da uno choc termico. Benché si tratti di una problematica tendenzialmente transitoria e dalla risoluzione spontanea, non va mai sottovalutata perché può mettere a rischio la salute ed essere fatale nei casi più gravi e al verificarsi di particolari condizioni.
Questo disturbo, conosciuto anche come congestione digestiva, è causato da un repentino sbalzo termico che avviene durante la digestione e che ne blocca i fisiologici processi, causando uno stato di malessere generalizzato. Gli sbalzi termici sono più frequenti durante l’estate ed è per questo che spesso il disturbo viene associato ad alcune delle situazioni tipiche della stagione calda (come il bagno al mare). In realtà, è possibile sperimentare una congestione ogni volta che il corpo subisce modifiche importanti della sua temperatura nelle fasi post prandiali, con conseguenti squilibri circolatori e blocchi digestivi.
Nella maggior parte dei casi, si tratta di un problema transitorio ed è facilmente risolvibile nel giro di qualche ora con qualche accorgimento tempestivo.
Indice
Perché avviene la congestione?
Immediatamente dopo i pasti, l’apparato gastrointestinale mette in atto una complessa serie di meccanismi che portano al processamento del cibo e alla sua digestione. Tali processi richiamano una grande quantità di sangue verso l’organo e richiedono molta energia per essere completati, specialmente se il pasto è stato abbondante o gli alimenti ingeriti sono particolarmente ricchi di grassi.
Se, dopo mangiato, il corpo subisce uno sbalzo termico importante, il cervello interpreta la situazione come un’emergenza e innesca processi orientati a richiamare il flusso ematico verso di sé al fine di mantenere la temperatura basale. Il sangue viene quindi ridistribuito agli organi nobili e la vasocostrizione impedisce un corretto afflusso di nutrimento all’apparato digerente: l’improvviso calo di temperatura genera una brusca interruzione del processo digestivo e può far entrare il corpo in uno stato di shock.
Cosa può provocare una congestione?
Il problema si presenta con maggiore frequenza d’estate, quando fa molto caldo e si tende a bere e mangiare cibi freddi oppure a fare un tuffo in acqua fredda subito dopo aver mangiato.
Alcuni comportamenti, in particolare, possono predisporre alla congestione digestiva. Ad esempio:
- il passaggio troppo veloce da un ambiente caldo a uno freddo:
- l’ingestione di cibi e bevande ghiacciate, specialmente se assunte quando il corpo è accaldato o ha appena iniziato la digestione di un pasto abbondante o particolarmente grasso;
- un tuffo nell’acqua gelida di piscina, lago o mare, sempre soprattutto se l’organismo è surriscaldato o in fase di elaborazione del cibo;
- l’esposizione a correnti fredde, come quelle tipiche dell’aria condizionata;
- il passaggio da spazi outdoor ad ambienti climatizzati con temperature troppo differenti;
- un’eccessiva attività fisica messa in atto subito dopo il pasto.
A predisporre al rischio di congestioni digestive è anche l’assunzione di alimenti grassi e piccanti, l’eccesso di alcol, il consumo troppo veloce dei pasti, alcune intolleranze o allergie alimentari e l’abuso di alcune classi di farmaci che possono avere un effetto lesivo nei confronti dell’apparato digerente, come gli antinfiammatori non steroidei (FANS).
Quale sia la causa scatenante, i meccanismi con cui l’organismo risponde sono i medesimi: spostare il flusso sanguigno verso il distretto cerebrale per stabilizzare la temperatura basale, efficace meccanismo di emergenza che, però, rischia di provocare un improvviso blocco della digestione e un forte stato di malessere.
Quali sono i sintomi della congestione?
Alcuni sintomi caratteristici possono far presagire l’inizio di una congestione e aiutare il soggetto che la subisce ad entrare in allerta e adottare le opportune misure per mettersi in sicurezza. Quali sono i campanelli d’allarme che annunciano una congestione digestiva?
- I dolori allo stomaco e i crampi piuttosto intensi sono spesso i primi segnali di un problema digestivo importante.
- Spesso compaiono precocemente tremori e sudori freddi.
- Nausea e vomito accompagnano spesso i crampi dolorosi allo stomaco.
- Nella maggior parte dei casi chi sta subendo una congestione cambia colorito e diventa pallido, a causa del ridotto afflusso di sangue alla cute e del calo della pressione sistemica.
- L’abbassamento di pressione porta molte persone a provare una sensazione di svenimento o a svenire effettivamente.
- Il soggetto può sentirsi in stato confusionale, provare capogiri e avere una visione offuscata.
- Raramente si giunge al collasso cardiocircolatorio.
Di solito i sintomi si manifestano gradualmente, con la comparsa di brividi e sudorazione fredda, pallore, sensazione di estrema stanchezza seguiti da crampi o mal di stomaco e dolore a livello addominale, nausea e/o vomito.
Quando iniziano a comparire i primi segnali del problema è importante riconoscerli per riuscire a intervenire immediatamente. La durata dell’episodio è variabile, in quanto influenzata da diversi fattori. A volte il disturbo si risolve rapidamente, mentre in altri casi è necessario l’intervento medico.
Tra le categorie più a rischio di congestione ci sono i bambini, che spesso non sanno riconoscere subito i sintomi e che possono trascurarli, magari presi dalla voglia di giocare. È buona norma non lasciarli soli nell’acqua e sorvegliarli a vista, specialmente quando giocano nelle fasi successive ai pasti.
Uno dei rischi più pericolosi insiti nella congestione è che questa si verifichi in acqua, cosa che può succedere soprattutto nella stagione estiva. Spesso si ricollegano, infatti, gli incidenti in acqua (come gli annegamenti) ai disturbi digestivi stessi, imputando eventi fatali alla congestione. In realtà, più frequentemente, a causare l’evento fatale è l’annegamento legato al disturbo che, se non riconosciuto tempestivamente, rende il soggetto impossibilitato a raggiungere in tempo la riva per uscire dall’acqua.
Cosa fare in caso di congestione?
La congestione digestiva è una problematica che, molto spesso, si risolve con facilità e che lascia il soggetto privo di sintomi in un tempo che varia dalla mezz’ora alle tre ore. L’importante, come accennato, è riconoscerla e gestirla per tempo. Come fare? Innanzitutto, è importante non farsi prendere dal panico e mantenere la calma per agire nel modo giusto.
Quando la congestione si verifica durante il bagno in mare o in piscina, è importante uscire immediatamente dall’acqua, per mettersi al riparo da eventuali rischi di annegamento. Se a sperimentare lo stato di malessere è un’altra persona, è indispensabile accompagnarla al sicuro sulla riva e procedere con alcuni accorgimenti che dovrebbero lenire i sintomi e riportare l’organismo in uno stato di equilibrio.
Innanzitutto, è utile asciugare il soggetto, farlo sdraiare e coprirlo perché la sua temperatura aumenti e ritorni a livelli ottimali. È utile sollevare le gambe, favorendo il ritorno di sangue verso gli organi più importanti del corpo e far restare la persona in un luogo fresco e ventilato, ma mai eccessivamente freddo, caldo o esposto a correnti.
È meglio evitare di dare cibo a chi ha appena subito una congestione, ma è opportuno invece fornire acqua e liquidi a temperatura ambiente (camomilla, succhi naturali e così via), somministrandoli a piccoli sorsi, per reidratare il corpo evitando però di provocare il vomito.
Per trovare sollievo dai crampi è utile massaggiare la pancia e riscaldarla in modo da ripristinare il normale flusso del sangue. Un lento e delicato massaggio sull’addome può, infatti, contribuire a riscaldare la zona colpita dalla congestione e a rilassare i muscoli, favorendo una rapida ripresa della funzionalità dell’apparato gastrointestinale.
Il riposo è fondamentale, per consentire al corpo di ristabilire la giusta temperatura ed è utile anche inumidire la fronte del soggetto con un panno imbevuto di acqua a temperatura ambiente.
Nei casi meno gravi la congestione e i suoi sintomi si risolvono da soli nel giro di qualche ora, lasciando nel soggetto soltanto spossatezza e altri lievi sintomi.
Se il soggetto colpito da congestione perde conoscenza, significa che il disturbo è stato particolarmente importante e che è necessario contattare i servizi di emergenza (112). È opportuno che sul posto vengano eseguite le manovre di primo soccorso da parte del personale preposto o, nel caso in cui questo non sia presente, da chiunque sia sul posto, con l’aiuto del personale del servizio di emergenza.
Come prevenire una congestione?
È importante evitare di sottoporre l’organismo a sbalzi termici, coprendosi adeguatamente quando ci si muove tra ambienti a temperature diverse. Inoltre, è sempre sconsigliato ingerire cibi eccessivamente freddi, che possono causare un blocco digestivo e scatenare i sintomi tipici della congestione.
È opportuno evitare, inoltre, di fare il bagno quando ci si sente appesantiti dal pasto e non ci si trova nelle migliori condizioni di salute ed energia. In ogni caso, allontanarsi troppo dalla riva da soli può non essere un’idea saggia e lo è, specialmente, farlo senza avvisare nessuno dei propri spostamenti. Oltre a capire se si è pronti per un tuffo dopo il pasto è anche sempre utile valutare bene le condizioni del mare e le proprie capacità natatorie, prima di affrontare il bagno.
Inoltre, è utile accertarsi della presenza di personale di salvataggio posto a controllo della costa, quando si trascorrono giornate in spiaggia, specialmente se si è in compagnia di bambini. È sempre consigliato, infine, entrare in acqua gradualmente, bagnandosi le tempie, i polsi e i piedi prima di immergersi totalmente, in modo da abituare il corpo al cambio di temperatura, senza provocare shock repentini.
Fonti bibliografiche
- Congestione, Istituto Superiore di Sanità