Cicatrici: come si formano e come trattarle

Le cicatrici cutanee sono segni permanenti sulla pelle che si formano a seguito del processo di guarigione di una ferita, caratterizzate da tessuto fibroso che può variare in aspetto e struttura

Pubblicato: 11 Giugno 2024 13:02

Antonina Distefano

Medico Chirurgo

Medico chirurgo abilitato presso l'Università degli Studi di Catania, è specializzata in Cure Palliative e Terapia del dolore.

Le cicatrici sono delle formazioni che compaiono quando la pelle subisce un processo infiammatorio, un trauma o un’ustione. Sono quindi il  risultato fisiologico di un danno o di una lesione di varia natura a carico della cute.

Le lesioni della cute, infatti, vengono riparate dall’organismo attraverso un processo specifico che comporta la sostituzione dei tessuti del derma e dell’epidermide con del tessuto fibroso. In questo modo si forma una cicatrice che, inizialmente, avrà colore roseo e sarà rilevata rispetto al piano cutaneo. Con il tempo, poi, tenderà ad appiattirsi, ad indurirsi e assumerà un colore biancastro.

Esistono diverse tipologie di cicatrici che sono legate ad alcuni fattori come la predisposizione soggettiva del paziente, l’area del corpo colpita, le caratteristiche del processo infiammatorio o del trauma. Queste provocano conseguenze non solo fisiche, ma anche psicologiche, in particolare quando si presentano in zone che possono mettere a disagio il paziente.

Cosa sono le cicatrici

Quando la pelle subisce un trauma la lesione della cute viene riparata tramite un processo che può portare alla formazione di una cicatrice. Normalmente una cicatrice ha un aspetto liscio, con un colore rosso-rosato che gradualmente si schiarisce. Sulla superficie sono assenti pori ghiandolari e peli. Può apparire infossata, rilevata o piana, ed è formata da fibre di collagene con poche cellule denominate fibroblasti. La forma invece ricalca la lesione che l’ha provocata.

La cicatrizzazione può avere luogo in modo normale oppure con una produzione irregolare di tessuto fibroso. In quest’ultimo caso si parla di cicatrice ipertrofica se il tessuto fibroso è eccessivo, mentre è atrofica quando è in difetto. Con il termine cheloide, invece, viene indicata una forma di cicatrizzazione patologica in cui il processo fibroso si espande e supera i confini della lesione originale.

Come si formano le cicatrici

Le cicatrici si formano in seguito al processo di riparazione di una ferita. Questo processo avviene passando attraverso una serie di fasi che si succedono e hanno lo scopo di riparare la lesione cutanea con del materiale fibroso.

  1. La prima fase è l’emostasi durante la quale si verificano i fenomeni di aggregazione piastrinica e di attivazione dei fattori della coagulazione. L’emorragia provocata dalla lesione viene quindi arrestata.
  2. La seconda fase è quella infiammatoria, che ha lo scopo di circoscrivere la ferita ed eliminare i possibili patogeni. Nella zona si concentrano dunque alcune cellule come i granulociti neutrofili e i macrofagi. Durante i giorni successivi al trauma l’area colpita si presenta gonfia e arrossata.
  3. Nella fase proliferativa il coagulo di sangue che si è formato durante l’emostasi viene sostituito con del tessuto fibroso più resistente. In questo stadio avviene una proliferazione di cellule epiteliali che causa la formazione del tessuto di granulazione.
  4. L’ultima fase è quella di maturazione in cui la ferita viene coperta con una cicatrice chiara e fibrosa.

Esistono tre modalità di guarigione di una ferita.

Tipologie di cicatrici

Le cicatrici possono essere classificate in base al loro livello rispetto al piano cutaneo. In questo caso si parla di cicatrici piane, depresse o rilevate. Se prendiamo in considerazione il tempo di guarigione, invece, definiamo cicatrici immature o mature.

Rispetto alla funzione, infine, le cicatrici possono essere senza limitazione funzionale o con limitazione funzionale. In quest’ultimo caso si parla di cicatrici retraenti che possono coinvolgere un’articolazione, determinando contratture e limitando il movimento articolare.

Ipertrofica, atrofica e cheloide

Quando la cicatrizzazione non si verifica nel modo corretto si formano dei tipi particolari di cicatrici:

Come trattare le cicatrici

Le cicatrici sono permanenti. Il loro aspetto, però, può essere migliorato grazie a trattamenti ed interventi chirurgici. Fra le cure più efficaci c’è il massaggio della cicatrice che, se ripetuto per più volte al giorno dal momento in cui inizia il processo di riparazione, può aiutare a rendere la formazione meno evidente.

Possono risultare utili anche creme e cerotti a base di vitamina E e quercetina per riequilibrare lo stato della cute e migliorare l’esito cicatriziale. Il medico può consigliare anche l’uso di medicazioni specifiche che comprimono la lesione. Questi trattamenti risultano utili in caso di cheloidi e cicatrici ipertrofiche. Per schiarire il colore della cicatrice si possono usare anche gel in silicone o pomate, mentre per ridurne il volume sono utili le iniezioni di cortisonici.

Esistono inoltre trattamenti laser sia ablativi che non. Nel primo caso viene levigata la superficie, mente nel secondo il laser a radio-frequenza agisce sui tessuti migliorandone il trofismo. Se la cicatrice è molto evidente e in aree che creano disagio dal punto di vista estetico è possibile intervenire con la dermoabrasione. Questa pratica viene eseguita in anestesia locale e comporta una levigatura della cicatrice, uniformandola al resto della pelle. Al termine della seduta e durante tutto il ciclo di trattamenti è fondamentale limitare l’esposizione diretta al sole, utilizzando sempre creme solari dotate di un alto fattore di protezione.

Un altro trattamento efficace è la crioterapia che punta a rimuovere il tessuto cicatriziale tramite delle ustioni a freddo controllate. Per la cura delle cicatrici vengono consigliati inoltre peeling chimici e fillers. I primi vengono effettuati usando sostanze acide (come l’acido glicolico) che rimuovono lo stato cutaneo superficiale, i secondi prevedono una infiltrazione con collagene e acido ialuronico per migliorare l’aspetto della pelle.

Trattamenti chirurgici sulle cicatrici

Le cicatrici si possono trattare anche chirurgicamente con lo scopo di renderle meno evidenti. La microchirurgia estetica, ed esempio, prevede il prelievo di piccoli cilindri di tessuto che vengono sostituiti con cute sana asportata da altre parti del corpo. Sono necessarie più sedute per ottenere un buon risultato.

In alternativa è possibile effettuare l’escissione intralesionale o completa della cicatrice. Le plastiche Z o a W sono invece tecniche chirurgiche che consentono di cambiare l’aspetto della cicatrice, modificando la flessibilità e la posizione.

Prevenzione

La prevenzione è fondamentale quando si parla di cicatrici. Con un trattamento adeguato la maggior parte delle cicatrici possono diventare meno evidenti con il tempo. In particolare, è importante trattare nel modo giusto le lesioni che derivano da interventi chirurgici o da traumi sulle articolazioni.

La prima cosa da fare è lavare accuratamente la pelle lesionata con acqua e sapone, in modo delicato. La ferita va poi protetta con una medicazione che va cambiata ogni giorno. Se si contatta il medico è possibile valutare l’uso di una medicazione avanzata, ad esempio siliconica o idrogel.

In alternativa, può risultare utile l’uso di vaselina per mantenere sempre umida la ferita e impedire che si formino grosse croste che impiegano molto tempo per guarire. In seguito, la pelle va protetta con crema solare per evitare la formazione di discromie. I pazienti che hanno la tendenza a sviluppare cicatrici ipertrofiche dovrebbero evitare di sottoporsi a delle procedure particolarmente cruente come piercing e tatuaggi.

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