Caldo, come fronteggiare i nemici del sonno d’estate

Contro l'insonnia estiva, alcune semplici regole da rispettare: dagli orari alla temperatura della stanza. E a cena meglio pasta e riso

Pubblicato: 14 Luglio 2021 17:28

Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Quando le temperature si alzano, riposare bene per qualcuno diventa una sorta di utopia. Le lenzuola diventano subito sudaticce, a contatto con la pelle calda, ci si rigira nel letto in cerca di una piccola zona rinfrescata, si tenta di trovare una posizione ottimale per chiedere le palpebre. E poi, magari per tentare di distrarsi, ci si diletta con tablet o smartphone con video rilassanti.

Ecco, se per voi questa sequela si ripete ogni sera, sappiate che queste abitudini possono rivelarsi davvero controproducenti per cadere beati tra le braccia di Morfeo. Per cui occorre prendere le opportune contromisure. Ecco qualche consiglio per cercare di superare con una giusta quantità di riposo le notti estive.

Ecco cosa fare

Ovviamente, in termini di prevenzione nella sfida all’insonnia, ogni persona attua le proprie “modalità” d’azione in base alle sue caratteristiche. Ma ci sono alcune sane abitudini generali che andrebbero rispettate.

Prima di tutto, ricordate che il nostro organismo col tempo si crea un vero e proprio “ritmo” cui si adatta e che va rispettato. Per questo sarebbe importante andare sotto le lenzuola quasi sempre alla stessa ora. La prima regola importante è quindi semplice: tentate di rispettare le “porte” del sonno, ovvero ricordate che il nostro corpo progressivamente si “tara” per riposare sempre ad una stessa ora e tende a fare fatica a entrare in modalità “riposo” quando si va a dormire più tardi. È importante andare a dormire ogni sera e alzarsi ogni mattina alla stessa ora, anche durante il fine settimana.

A quel punto, scatta immediatamente la seconda norma. Non bisogna rimanere a letto svegli per ore, cercando di prendere sonno e rigirandosi nel letto in cerca della posizione ottimale. Visto che il letto non è un luogo in cui “passare il tempo”, se non si cade nel mondo dei sogni è meglio alzarsi, cercando di portare il corpo a “richiedere” il sonno.

Come? Magari mettendosi a leggere un libro  o ascoltando della musica. L’importante è andare a letto solamente quando si è davvero assonnati.

Capitolo ambiente: rumore e clima non proprio ottimale possono diventare nemici tremendi del sonno. Così una temperatura eccessivamente elevata – molto più che un clima freddo – rende difficile il riposo. L’ideale è mantenere la camera da letto intorno ai 20-22 gradi, ricordando che anche coperte e lenzuola contribuiscono a creare il microclima.

Infine, a tavola, occorre sempre considerare l’importanza di un’alimentazione sufficientemente leggera la sera cercando di non cadere nella “gola” con vivande molto elaborate e ricche di grassi. Gli esperti di medicina del sonno raccomandano piuttosto pasta o riso, con condimenti leggeri.

Fate attenzione agli sforzi

Sia chiaro. Anche in estate praticare una regolare attività fisica è positivo. Solo non bisogna esagerare poco prima di andare a letto, altrimenti si rischia di dare la giusta “sferzata” di tonicità ai muscoli e al metabolismo ma al contempo si può andare incontro ad una sorta di “agitazione” che si riflette sul sonno. Per questo si possono avere effetti “eccitanti” che sicuramente non incidono positivamente nel benessere.

Fondamentale è poi evitare tablet, smartphone e comunque schermi che producano luce blu nelle ore che precedono il riposo perché riducono la secrezione di melatonina. E poi, in termini di ritmi, ricordate che anche il risveglio è importante. Anche se può dare sollievo e combattere la sonnolenza diurna, conviene sempre evitare di “sbalestrare” i ritmi rimanendo più a lungo sotto le lenzuola la mattina anche se si è andati a letto tardi. Ultima raccomandazione: soprattutto nella terza età e per i bambini, non disdegnate il valore della pennichella pomeridiana.

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